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Lettera pubblicata il 7 Agosto 2013. L'autore ha condiviso 20 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Phil95.
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Era una battuta di Corrado Guzzanti in uno dei suoi sketch 🙂
@TheWall
io credo che un bambino anche se in famiglia è molto amato non vive in una bolla di sapone, né in un’isola deserta e quando si affaccia alla realtà si deve confrontare con famiglie etero, diversità ecc.
Allora, spero di riuscire a spiegare bene come la penso…
Dunque, ammettiamo che abbia due papa, o due mamme e che la mia famiglia sia una buona famiglia, che ci sia amore, serenità e rispetto; io cresco felice e per me è “normalissimo”. Poi comincio ad andare all’asilo, oppure alla scuola ed essendo un bambino non ho tutte le sovrastrutture per difendermi dalle cattiverie degli altri, come posso capire le offese altrui? Voglio dire… recentemente si è sentito spesso di adolescenti che si sono tolti la vita perché messi alla pubblica gogna per fatti più o meno seri, a volte per banalità; quindi come posso vivere serenamente anche fuori? Il discorso secondo me è molto più ampio e non può prendersi in considerazione solo il nucleo familiare. Per di più non siamo tutti come Elton John, che per nulla togliere, anche lui c’ha soldi a pacchi e suo figlio adottivo di certo non vivrà la stessa realtà di una famiglia “media”.
Per me diventa anche un discorso egoistico ad un certo punto e non lo trovo giusto, volere un figlio per forza per riempire noi stessi e le nostre vite; come del resto non accetto di buon grado gli etero che si sposano e poi fanno figli solo perché “fanno tutti così”!
Ogni giorno gli omosessuali devono affrontare discriminazioni e il più delle volte conviene avere una doppia personalità per esempio a lavoro, a scuola, a casa. Immaginate colleghi che ti chiedono ogni giorno: ti piace quella femmina o quella, è una ferita atroce non dichiararsi gay per non essere messo in disparte o non perdere il proprio lavoro. Si vive la vita degli altri, dei propri familiari e dei conoscenti che ti giudicano. A tutto questo se pure hai una vita con un partner, aldilà dei problemi di convivenza, lo stato non ti riconosce e non ti da diritti. I figli che non avremo mai anche per questioni economiche ( non tutti se li possono permettere) verrano sempre derisi da quella società che decide cosa è giusto e sbagliato e non si pone il problema di dire ma siamo tutti uguali davanti alla legge?
Almost-Imperfect
Ti faccio un esempio: fino a qualche tempo fa il concetto di famiglia allargata era considerato un abominio. Io stesso ricordo, quando frequentavo la scuola dell’ infanzia ( circa 13 anni fa ), che puntualmente veniva preso di mira un bambino figlio di due genitori divorziati. E’ passato giusto qualche anno, ed ormai la realtà del divorzio è diventata una cosa normalissima. Oggi nessun bambino ne prenderebbe in giro un altro per questa ragione. Nel momento in cui l’ adozione da parte di famiglie omosessuali diverrebbe una realtà comune cesserebbero anche le offese. Inoltre, di famiglie arcobaleno ( composte da due genitori dello stesso sesso ) ne esistono già anche in Italia, e ci sono persino le testimonianze dirette da parte dei bambini stessi e di altri già diventati grandi. Basta soltanto un po’ di comprensione, e la comprensione si ottiene aprendosi a nuove possibilità.
Trovo il tuo ultimo periodo molto ipocrita. E quale sarebbe la ragione che rende “giusto” anche il solo concepimento di un bambino? Perché capita? Allora, le coppie eterosessuali che desiderano un bambino sono egoiste? Allora l’ adozione stessa è in sé egoistica?
@the wall, scrivi molto bene e apprezzo la dialettica.
Condivido inoltre diversi punti dei tuoi internventi, ma (personalmente) dissento sull’adozione.
Se l’ultimo paragrafo di Almost-imperfect e’ ipocrita (per me non lo e’) allora il tuo esempio con i bambini di genitori divorziati e’ mettere la testa sotto la sabbia, e fare finta che determinate situazioni non vi siano.
L’hai scritto tu parlando di omosessualita: « il punto è proprio il fatto che non è una scelta, perché, ovviamente, bisognerebbe essere davvero delle grandi menti per scegliere volontariamente una strada per farsi prendere per il culo da circa due terzi della popolazione.”
Triste e terribilmente inguisto, ma ahime reale.
Per me, negare che un bambino, se figlio di una coppia arcobaleno, non avrebbe davanti a se un percorso in salita (le problematiche da te riportate e credo anche altre legate ad un percorso interno) mi sembra rifuggire da una situazione di fatto.
No TheWall, a volte il desiderio di avere un bimbo non è un percorso di maturazione personale, ma una pressione che ci viene rivolta dall’esterno. Arrivi ad una certa età e tutti intorno a te cominciano a chiederti che cosa aspetti per avere un bambino. Ed alla fine è più questo condizionamento a convincerti, che il desiderio vero di diventare genitori.
A questo mi riferivo.
Guarda, ne vedo tante di coppie intorno a me che con la scusa che “un bambino si deve abituare a tutto” non rinunciano mai a nulla, continuando a fare la vita di prima, ore piccole, locali, con quelle povere creature che ciondolano dai marsupi…
Una coppia che conosco ha un bambino che passa tutti i giorni con la nonna (anche il sabato e la domenica!!!), gente che sta bene anche di soldi, eppure ha 6 anni e non l’hanno mai portato neanche una volta in piscina, a un parco, non gli ho visto mai fare neanche una carezza, niente di niente!
E ‘sto povero ragazzino, a volte ci parli e lo vedi che non è capace a relazionarsi con gli altri; non c’è abituato.
A differenza di te le elementari le ho fatte, tipo 30 anni fa (ehm!)… e successe che i genitori di una mia amica si divorziarono. A quell’epoca fu uno scandalo colossale; mi ricordo che dell’argomento non si poteva parlare, addirittura ci fu qualcuno che tolse proprio il saluto…
Hai ragione a dire che ci vuole più comprensione, sono d’accordo, però ci vuole tempo e pazienza. Forse le coppie omo tra dieci-quindici anni riusciranno a godere di una libertà maggiore ed avranno riconosciuti i diritti per cui lottano adesso, ma ora come ora la cosa è più difficile e non mi sembra ancora realizzabile
a me gli omosessuali non danno nessun fastidio, li vedo come persone normali….anzi, detto tra noi, più gay ci sono e meglio è, così io avrò più donne a disposizopne!!
@Nadir @Almost-Imperfect
Su quanto dite sono d’ accordo: nemmeno io, qui, in Italia, adesso, con questa mentalità, con questa situazione, con queste persone, adotterei mai un bimbo. E’ chiaro, i bambini possono essere presi in giro da altri per mille ragioni proprie, quali l’ aspetto o il comportamento, ma io, da genitore, non fornirei mai una ragione mia ( su cui il bambino non c’ entra) perché mio figlio vivesse o potesse vivere una situazione di disagio. Io non avrei mai la forza per sopportare che mio figlio mi odi o che pianga per colpa mia. Fin qui sono d’ accordo, ma questa non è una ragione valida per non pretendere comunque una legge o un cambiamento della situazione attuale. Una legge rappresenta il riflesso del senso comune, mentre altre volte è la legge stessa che modifica il senso comune. Prendete ad esempio la Spagna: è bastato aver accettato il matrimonio gay per far sparire in pochi anni l’ omofobia. L’ omofobia è frutto dell’ ignoranza, e come potrà un omofobo capire che noi gay siamo uguali a tutti gli altri, se per lo stato stesso noi non lo siamo?
Una volta ottenuta la legge e passato un po’ di tempo, allora io adotterei. Ma il punto è questo, non se l’ adozione da parte di coppie gay sia giusta o meno. Questo è un’ altro discorso. Mi sembra, però, profondamente ingiusto coprirsi gli occhi con dei prosciutti quando esistono già gli studi che dimostrano che, aldilà della situazione di cui ho discusso prima, dei bambini non svilupperebbero degli squilibri psichici perché cresciuti da due mamme o due papà. Fra l’ altro, come dicevo prima, ci sono già dei bambini figli di famiglie arcobaleno che sono diventati adulti e che hanno fatto dei video come testimonianze. Si vede chiaramente che sono persone “normalissime”.
Ma la necessità di una legge che faccia sentire noi omosessuali “parte di questo Paese” ( mi riferisco a quella sul matrimonio ) è forte. E non lo dico per me, perché io non credo nel matrimonio, ma penso abbiate sentito anche voi la notizia di quel ragazzino gay di 14 anni che si è tolto la vita giusto qualche giorno fa. Mi domando quale religione, quale legge, quale morale dovrebbe permettere una cosa del genere. Io credo che sia una cosa profondamente crudele e disumana. Penso a quanto sarebbe meravigliosa una scuola che, invece di raccontare dei 12 apostoli, parlasse di diversità. Che, invece di raccontare la storiella del figliol prodigo, parlasse di uguaglianza. Che, invece dell’ inferno, parlasse di libertà. Questo avrebbe salvato la vita di qual ragazzino, che aveva diritto a vivere e ad essere felice. I suoi sogni ed il suo futuro non sarebbero dovuti essere strappati da lui in questo modo. Ma è successo. Non si può tornare indietro. La storia, però, non dovrebbe forse aiutarci a capire meglio il presente e a non commettere gli errori del passato?
( ho dovuto dividere il commento in due parti perché troppo esteso )
Ho parlato soltanto dell’ adozione in quanto è stato sollevato soltanto questo tema, ma se qualcuno di voi avesse qualcosa da dire anche sul matrimonio o altro, io sono disponibilissimo a dialoghi e confronti come questo, all’ insegna della civiltà e del rispetto.
Ti ringrazio, Nadir, per il complimento.