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Nei Paraggi dell’apartheid

di Silva Manzardo

Caro Direttore,
sono già due anni che veniamo in vacanza a Rapallo, ospiti di una nostra amica, e amiamo moltissimo anche i dintorni. Già l’anno scorso, di ritorno da Portofino, ci eravamo fermate a Paraggi, e avevamo notato lo stridore tra la spaziosità e il lusso degli stabilimenti e lo scarso spazio concesso alla spiaggia pubblica. Divieti ovunque, ma almeno c’era la doccia, che consentiva ai comuni mortali se non lo spazio almemo un po’di comfort. Quest’anno ci siamo tornate e siamo scappate: una striscia pubblica strapiena, affiancata da stabilimenti lussuosi, costosissimi e semivuoti..La doccia è scomparsa, così come la possibilità di fumare. Insomma uno spaccato minore ma realistico della nostra società, in cui pochissimi possiedono molto e molti si devono arrangiare o guardare da lontano. Peccato, perché il mare è di tutti e il turismo ligure non credo tragga beneficio da questo e altri esempi.
Cordiali saluti
Silva Manzardo
Bolzano

Lettera pubblicata il 29 Luglio 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Cittadini

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    white knight -

    Capisco, anche io sarei per la spiaggia libera… tuttavia quello che vedo in spiaggia libera (in particolare le famigliole di peones domenicali) mi fa adorare quella a pagamento (e pago non tanto per avere lettino e ombrellone, ma per avere spazio vitale e stare alla larga dai buzurri). Succede un po’ come con i parcheggi: se sono liberi la gente parcheggia di m***a, se sono a pagamento parcheggiano benissimo se no il vigile gli fa la multa. Poi purtroppo ci rimette anche brava gente come te che sei gentile ed educata. Ma di questo devi ringraziare il popolino e la sua incapacità ad autogovernarsi. Inoltre la manutenzione delle spiagge costa, e il gettito creato dagli stabilimenti balneari e dai relativi consorzi va a contribuire a tale manutenzione. Almeno così avviene sulla costa veneziana…

  2. 2
    Angwhy -

    White Knight ha ragione, mi è capitato di dover rinunciare alla spiaggia perche invasa da veri e propri accampamenti composti da decine di persone che rimangono perfino li a dormire perche troppo bevuti per tornare a casa.immagina cio in una perla come Paraggi!
    purtroppo fino a quando non si farà un uso civile della cosa pubblica ci rimetteremo tutti

  3. 3
    glosstar -

    Ho vissuto all’estero per due decadi, ho visitato paesi e luoghi incantevoli dove mi sono sentito a casa per l’accoglienza e l’ospitalità della gente del posto e per la bellezza di quel che i miei occhi vedevano.

    In tutto questo vagabondare la Liguria non mi e’ mai mancata.

    Tutte le volte che ci sono stato, da quanto ci arrivi a quando te ne vai gli “indigeni” ti fanno capire che sei un portafogli con le gambe in un posto dove termine ospitalità pare essere l’anagramma di ostilità.

    Basta allungare oltre Ventimiglia, e ti ritrovi in un’altro pianeta. E’ triste dirlo, ma forse la Liguria, terra meravigliosa, non merita i propri abitanti.

  4. 4
    Yog -

    Secondo me, la Liguria è assolutamente sopravvalutata dal punto di vista balneare. A ben vedere, è insignificante.

  5. 5
    Suzanne -

    I buzzurri ci sono anche nelle spiagge private, solo che anziché stare accampati sugli asciugamani, si portano il lettino sul bagnasciuga ( che è di tutti). In Spagna (Galizia e Paesi Baschi) le spiagge libere sono tenute come dei gioiellini e non c’è bisogno che qualcuno controlli ( ho detto Spagna eh, non nord Europa). In Italia purtroppo, non solo in Liguria, non sappiamo autogestirci, nemmeno nell’igiene( ma sempre bravi a criticare i governanti, che sono esattamente il nostro riflesso). In Calabria spiagge splendide, posti caraibici, e monnezza ovunque. Inutile, davvero non meritiamo ciò che abbiamo.

  6. 6
    Golem -

    Se il Salento, oggi di moda, avesse tenuto libere le spiagge, come la natura le ha fatte, e fosse stato abitato NON dai salentini, ma da galiziani, olandesi o norvegesi, altro che Caraibi.
    Io li ricordo quei posti com’erano quand’erano “veri” nei tardi’60. Ricordo, bambino, le tartarughe marine, le razze, murene, polpi e ogni specie ittica oggi introvabile, a 5 metri dalla spiaggia. E chi dimentica i delfini che vedevi saltare a 100 dalla battigia. Oggi è un florilegio di orrendi stabilimenti balneari dai tamarri nomi esotici (tanto per sottolineare quanta gente “finge” di essere non potendo essere), orrori abusivi indicibili, dune millenarie sfondate per arrivare più comodi in spiaggia “cu la macchina” (eterno status simbol del provinciale medio) e la macchia mediterranea devastata e insozzata come è difficile fare peggio. Le spiagge come quelle dovrebbero essere SOLO libere e frequentate SOLO da chi le rispetta. Ma i tubi digerenti sono sempre in esuberanza, ed ormai è una battaglia già persa.

  7. 7
    Bottex -

    Concordo in linea di massima coi commenti precedenti. Mi limito ad aggiungere che le zone in questione, quali Portofino, Paraggi eccetera, sono SEMPRE state località esclusive e che quindi la nascita di stabilimenti balneari di lusso è inevitabile. Questo anche per garantire a chi può permettersi di andare in questi posti di avere un ambiente dignitoso e non troppo affollato (anche se a caro prezzo).
    Vero che anche secondo me la Liguria, dal punto di vista puramente balneare, è molto sopravvalutata, ma questa è più una questione di gusti.

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