Paolo Villaggio, intelligente e molto simpatico. Autore bravo, mi ricordo quando uscì il libro Fantozzi mi fece morire dal ridere, comico discreto in tv e a teatro, attore cinematografico mediocre di film per lo più…. penosi !
Il primo film Fantozzi diretto da Luciano Salce… ancora ancora, girato con pochi mezzi comunque fu una grande novità. Tutti gli altri film sempre peggio, girati da Neri Parenti e da altri in fretta e con quattro soldi per sfruttare la notorietà dell’attore e bidonare il pubblico italiano che è notoriamente sempliciotto in fatto di cinema.
Ha girato senza infamia e senza lode alcuni film con registi cosiddetti “impegnati”, che pochi hanno visto e sicuramente non è per questi che la gente lo ricorda.
Per me Paolo Villaggio va ricordato per la sua intelligenza e la sua ironia, per il suo libro Fantozzi, davvero originale e divertente, e un po’ per il primo film di Fantozzi… tutto il resto non merita tutto questo clamore.
Dissento completamente dalla tua lettera. Paolo Villaggio è stato un geniale lettore del proprio tempo; i suoi film hanno avuto il valore catartico delle grandi tragedie greche, semplicemente con un linguaggio adatto ai nostri tempi. Fare grandi film non significa necessariamente investire molti soldi o parlare di grandi temi metafisici, ma dare un’interpretazione profonda della realtà in cui si è immersi. Addirittura ha inventato neologismi; il termine “fantozziano” è presente oramai nel linguaggio ad alta frequenza. Adoro Paolo Villaggio come uomo e come artista; la sua comicità mi ha accompagnato durante la mia infanzia, facendomi riflettere in un secondo momento. Non a caso è stato un grande amico di De André e ha scritto pure alcuni bellissimi testi. Una grande perdita.
Mi sembra un giudizio un po severo,il secondo film è assolutamente inattaccabile praticamente un degno seguito del primo,poi ci sono diversi film minori decisamente esilaranti e un divertentissimo Fracchia.dopodiche è vero cio che dici,una serie di ripetizioni quasi imbarazzanti,ma in Italia si sa ogni filone va sfruttato fino all’osso (vedi Boldi DeSica)
Che dire? Non ti biasimo perché quando una persona ha la fortuna di realizzarsi, per forza di cose, tenderà a rispecchiarsi in un’umanità comune, non aristocratica, che si fonda sul senso della dignità dell’uomo. Purtroppo sono molto pochi quelli che riescono a dare un valore alle cose che gli capitano. Per questa ragione le gerarchie ecclesiastiche prevedono anche un apostolato intermedio che passa dalla porta della morte. Ci sono posizioni che per alcuni sono più scomode. Io ad esempio non riuscirei a sostenere il percorso con la gioia nel cuore perché ho bisogno di un modello di vita concreto al quale ispirarmi, ma non ho la fede necessaria per guardare in alto e trovare nell’uomo del conclave la santità alla quale devo sforzarmi di tendere tutte le volte che emerge il mio bisogno di afferrare la realtà nella sua sostanza corporea e psicologica. Ma sono una donna, e sotto certi punti di vista in quel contesto sarei una privilegiata. Ciò nonostante non giudico chi guardandosi intorno si sente morire. Se fossi un giornalista non me la sentirei di amplificare un disagio che evidentemente vivo in prima persona. Fino a qualche anno fa le critiche che venivano mosse partivano dall’assunto della gravità statuaria che, in un certo qual senso, giustifica determinate resistenze. Si faceva finta di non vedere perché la civiltà evidentemente ci stava a cuore.
[…]Riuscivamo a riconoscerci in questi “personaggi” e ci sentivamo più sereni visto e considerato che si preferisce sempre rimandare il cambiamento. All’ordine del giorno ci sono la giustizia, l’introspezione e l’accusa dei peccati (degli altri). Dunque oltre a non costruire, crediamo nella desolazione. Tutto quello che si conserva è penoso, ma la scelta è tra l’essere e il nulla. Anche le idee nuove richiedono la pazienza di qualcuno che sia disponibile ad aspettare con le mani in mano.
A me piacciono quasi tutti i suoi film, ho qualche riserva sugli ultimi fantozzi dove sembravano una ripetizione dei primi, ma nessun dubbio sul filone umoristico che comprendeva anche personaggi molto diversi.(in Fracchia impersonava addirittura un violento).
Bisogna anche considerare che e’ molto improbabile che un attore comico venga insignito al premio oscar, e che il suo stile recitativo possa sembrare monotematico.
Tuttavia P.Villaggio era un attore che ha fatto ridere di cuore diverse generazioni e non credo possa essere messa in discussione la sua bravura.
Mi piace molto il commento di Suzanne.
Essere l’artefice di neologismi sembra poco? Parole entrate a far parte della lingua italiana, utilizzate comunemente da tutti.
Luciano Salce diresse i primi due film della saga ed è stato un bravo regista, abile nei tagli e nelle inquadrature, gli altri Fantozzi furono diretti da Neri Parenti, ben più commerciale. A parte questo, i primi due film sono dei capolavori, con dettagli e riferimenti satirici che noti solo attraverso una visione più approfondita e documentata.
Perché la vasta cultura di Villaggio e la sua grande intelligenza permeano i suoi scritti e film.
Ci sono gag geniali, una fra tutte la derisione della sinistra radical chic nella mitica scena della corazzata potemkin.
E’ rimasto in parte imprigionato nel personaggio, è vero, ma non per questo deve essere considerato meno “grande”. Non dimentichiamoci che ha scritto anche due canzoni per De Andrè.
Mi rattrista molto la sua scomparsa, menti brillanti come la sua sono un dono per tutti.
Per cui si..mi sembra proprio il caso di dirlo..la tua lettera è una cagata pazzesca 😉
da Suzanne:
“Paolo Villaggio è stato un geniale lettore del proprio tempo; i suoi film hanno avuto il valore catartico delle grandi tragedie greche”.
da beetlejuice
“I primi due film sono dei capolavori, con dettagli e riferimenti satirici che noti solo attraverso una visione più approfondita e documentata.”
Questo è proprio il modo di esprimersi dei cosiddetti “intellettuali di sinistra” dell’epoca, come il direttore del cineforum che Villaggio prende in giro nella scena di Fantozzi e la corazzata Potiomkin.
Ma dai… abbiate almeno un po’ di coerenza … !!
* * *
Paolo Villaggio, e lo ha anche detto in una intervista, preferiva il cinema alla tv perché lavorava solo 3 mesi all’anno. I film sono stati per lui il successo popolare e i soldi che gli hanno permesso di essere libero e, in quanto persona intelligente, sapeva lo scarso valore dei film che interpretava.
Ripeto quello che ho scritto:
“Per me Paolo Villaggio va ricordato per la sua intelligenza e la sua ironia, per il suo libro Fantozzi, davvero originale e divertente, e un po’ per il primo film di Fantozzi… tutto il resto non merita tutto questo clamore.”
Non è un giudizio abbastanza positivo? Bisogna sempre passare da un eccesso all’altro dopo che uno è morto?
Andatevi a vedere la lista e poi ditemi per quali film Paolo Villaggio deve essere ricordato oltre a Fantozzi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Villaggio.
I film a basso costo possono essere dei capolavori?
Certo, ma se ti chiami Pasolini e non Luciano Salce o peggio… Neri Parenti.
“Accattone”, “Mamma Roma”, “Uccellacci e Uccellini”… questi sono capolavori a basso costo…. non “Fracchia la belva umana” !
Ma dai… !!!
Onestamente non capisco il senso della tua lettera ( e nemmeno delle altre): non apportano alcun tipo di contributo riflessivo, nulla di nulla. Non sai nemmeno discernere differenti livelli di lettura critica: Villaggio non è un regista, che stupidaggine tirare in ballo Pasolini, un semplice modo per riempirsi la bocca. Lui “semplicemente” ha creato un personaggio e un mondo in cui tutti, in un modo o nell’altro, ci siamo riconosciuti. É geniale perché non esiste nulla di simile; il fatto che questa creazione sia stata sfruttata commercialmente fa parte di un altro discorso. Io lo adoro da sempre, non certo da quando è morto!
Io a 10 anni mi facevo un sacco di grasse risate coi suoi film! ???