Ebbene, quando penso a cosa sia l’ossessione per me, ciò che mi viene in mente è una persona. Una persona che in un certo senso non è neppure mai stata così “dentro” alla mia vita. Una persona che ha conosciuto di me solo una parte minuscola di quel che sono e di cui io ho conosciuto altrettanto poco. Una persona che ho idealizzato a suo tempo. Parlo di un tempo in cui ero più giovane. Nei miei pensieri essa infatti rappresentava l’idea di successo massimo, nell’averla a mio fianco. Rappresentava un tuffo nell’ebrezza. L’incertezza, l’avventura, la gioia di esserci. Ed è passato tanto tempo da allora. Tempo e vita. Ma anche ora nel suo ricordo mi accendo. E non so se sia solo lei, o tutte le emozioni che legai a lei di quel periodo. Ed ho cercato di dimenticarla, di dividerla da esse. Di allontanarmici il più possibile… Eppure quando capita, di tanto in tanto, i miei pensieri rifuggono nei suoi confronti. Ancora. Mi chiedo cosa faccia, come stia, pure banalità per lo più. Per arrivare a chiedermi chi amerà ora… E non mi sognerei mai di chiederglielo, di sentirla direttamente. Sarebbe un po’ come ricascarci, in quel sentimento non contraccambiato di cui mi resi ben presto conto. Sono passati anni ormai da quando mi sbilanciai, in modo goffo, al modo dei ragazzini delle elementari, mentre con altre avrei finto di essere un casanova. E lo ricordo chiaramente. Poiché mai più da allora mi è capitato di sentirmi tanto impacciato, tanto emozionato. Ed è la pura verità, purtroppo. Di tante altre che vi furono, mai più mi capito di sentire tanto ardore. Ci rimasi davvero male, visto che le premesse le vedevo tutte, nella mia mente almeno. Tanto che ancora ora a momenti non credo di aver mai trovato un’anima così affine. Tanto affine che, talvolta, ricordo che mentre l’ascoltavo e lei mi parlava delle sue passioni mandavo giù il pensiero di dirle quanto anch’io amassi molte delle cose che le piaceva fare, delle sue idee, quasi fossero state estratte dalla mia testa e messe nella sua. E lo facevo per smorzare quell’idea malsana che lei, proprio lei, fosse la mia anima gemella. Lei che ora capisco aveva già amore da dare a qualcun’altro. Perché proprio lei? Uno non può scegliere di chi innamorarsi dai. Di un mare tanto vasto scelsi però un pesce che scottava. Mentre la mia giovinezza m’accarezzava nel pieno della sua forza. E quasi mia avesse passato una maledizione, al suo pari passavo di cuore in cuore senza più legarmi pienamente a nessuno. Come ho poi scoperto faceva lei. Collezionando i cuori infranti di chi mi trovava nel suo cammino. Cuori pieni di amore. Di cui non ho mai saputo come averne cura. E non me ne rendevo conto, dannato me. Nè me ne vantavo grazie al cielo. Rimanevano atti incompiuti di un opera drammatica rappresentata dalla mia vita simil-amorosa. Ed ancor ora, mentre mi sforzo con tutto me stesso d’impegnarmi in una relazione con una persona straordinaria, sento di esser legato a quell’idea. Un’idea così lontana, di cui ho provato a privarmi in tutte le maniere. Che ho provato a far totalmente mia, la mia forza. Senza mai riuscire ad imbrigliarla. Rimanendo con l’amaro in bocca. E che ancor ora, nel cuore della notte, viene a tenermi compagnia. Lei, lei è la mia ossessione. Dovrò impegnarmi di più. Lei non può più far parte della mia vita.
Ossessione (3)
di
Eder r
Lettera pubblicata il 22 Agosto 2016. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Eder r.
La lettera ha ricevuto finora 32 commenti
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Io penso semplicemente che per un ragazzo sia difficile distinguere il pudore da una certa vergogna. Il pudore, a mio giudizio, dipende dai sentimenti, ma potrebbe essere neutralizzato dai caratteri e dai ruoli. Questo accade in famiglia. In passato si conservava un certo pudore nei confronti di una delle due figure genitoriali perché i compiti educativi si diversificavano. Anche i rimproveri venivano filtrati – uno delegava l’altro- in maniera tale da conservare il rispetto reciproco e anche il senso del pudore. Oggi le cose sono cambiate, però non bisognerebbe mai dimenticare che i genitori hanno una missione che li porta a non tenere conto delle sensibilità particolari. Sperano che nella vita, almeno nei propositi, i figli all’occorrenza sapranno manifestare una certa risolutezza. Nella vita è facile incontrare persone che ci confondono, che hanno un tipo di carattere che ci porta avere una percezione fisica dell’interiorità della persona che gli sta accanto… in quel caso avremo la sensazione che il rispetto che le portiamo precede la nostra volontà. La cosa potrebbe suscitare in noi una profonda meraviglia, ma non vale la pena, almeno non sempre, di approfondire il discorso. La vergogna, al contrario, non rappresenta una costante, dipende dalle nostre aspirazioni e dal grado di consapevolezza di quello che ci fa sentire completi. A tal proposito mi viene in mente il nudo nella statuaria classica, ma anche le opere primitive malesi, africane ed egiziane o alle immagini popolari… quella riscoperta del “primitivo” inteso in un intimo ordine logico ti potrebbe imbarazzare. Ovviamente non si riconduce tutto all’attrazione… non è un fatto visivo. Non so come spiegare, cambia qualcosa dentro di te e anche il carattere si trasforma… diventi più malleabile, ma anche più intransigente con te stesso, più responsabile. Ti auguro una buona giornata!
L’unico modo per svegliarti da questo sogno è lo scontro con la realtà. Cercala, vedi se riesci a trovarla. E magari a rifrequentarla e magari a dirle quello che provi. È inutile crogiolarti nel sogno, visto che non ti fa vivere, devi metterti in azione e trovarla.
Sapevo che a vivere di sogni fossero anche gli uomini, seppure in percentuale molto inferiore rispetto alle donne, ma tu sembri un caso limite di oniroerotismo persino se fosse al femminile.
Hai detto bene, l’hai “idealizzata” quella ragazza, e ne è nata la tipica ossessione di un rapporto incompiuto, che si é “disegnato” intorno alle emozioni che tu hai autoprodotte, e non che ti ha dato lei, ma la tua fantasia, perché semplicemente NON la conosci quella donna. Tu ne hai creato il mito perché il tuo apparato endocrino ne è stimolato per scopi naturali, ma che la tua “educazione morale” trasforma in altri, quasi trascendentali. È il solito buon vecchio sesso che bussa alla porta di un giovanotto educato e sensibile come probabilmente sei tu, il tutto trasformato in un romanzo di struggente nostalgia amorosa. Del tutto IMMAGINARIA.
Mi chiedo quanti anni puoi avere, ma spero tu sia molto giovane, e se pensi che siano quelle le sensazioni dell’amore, quanto io penso che lo siano solo di un sogno d’amore, che non potrà MAI realizzarsi, perché il mito NON vuole essere mai realtà, ma ideale di una realtà che si preferisce sognare, sapendo che se mai si concretizzasse perderebbe il suo fascino misterioso in un momento.
E la fascinazione è una droga a cui molti non resistono. Tu di sicuro.
E’ evidente che lo stesso Eder sia ben conscio della sua illusione, questo però non porta necessariamente ad uno svilimento per ciò che prova, lo si voglia chiamare ossessione o in altro modo. I grandi poeti hanno sempre scritto sull’amore ispirati da donne idealizzate, angelicate, con cui probabilmente nella vita reale non avrebbero trascorso lungo tempo. I legami profondi tra le persone derivano da conoscenze non superficiali, ciò è lapalissiano, ma credo anche che alcuni esseri umani ci colpiscano in un modo specialissimo, perchè diventano il sogno verso cui tendere, il nostro desiderio di felicità che mai giunge a compimento. Non credo si tratti solo di banale desiderio sessuale, è solo che la vita è sempre più imperfetta dei nostri sogni.
Eder, ti consiglio di proseguire la tua vita e di serbare queste sensazioni, non sempre vale la pena constatare scientificamente se esse corrispondano a verità.
Il desiderio sessuale non é banale, é fondamentale. Tu lo pensi tale perché lo giudichi col pregiudizio che quello è solo desiderio di sesso “animale” quando in realtà è l’espressione umsna di quello animale, che la Cultura ndi secoli ha sublimato anche nei modi che descrivi, portsmdo sino alle aberrazioni illusorie come quelle di Eder e molti altri.
La donna angelicata del protagonista NON ESISTE, se non nella sua immaginazione. Non c’e nessuna dinna angelicata a cui mirare. Quello è il mezzo migliore oer far fallire i rapporti, quello di mitizzarli. L’amore si “fa”, non si sogna, perchè la vita mon è sogno ma realtà.
Caro ragazzo…(ma sento che sei già un uomo adulto)..purtroppo quando si ha provato molto dentro di se( in modo nascosto) e emozioni forti per qualcuno ….e queste non sono mai riuscite ad uscire realmente.. A potersi manifestare e a poter davvero vivere questa storia ( perché appunto non sei stato ricambiato) tutto questo rimane sospeso dentro di noi…bloccato! È una cosa incompiuta ma rimane li’dentro di noi….farla andare via E’impossibile quindi non sforzarti di farlo…vivi di un sogno …di una idealizzazzione di questa donna..e di quello che potevi esser tu con lei…della vostra storia che non è mai iniziata!
È un tormento che difficilmente ti andrà via..
Bisogna solo imparare a conviverci con la sofferenza… Io è anni che ci convivo…dopo un po diventi un tutt’_uno con essa e non ti distingui più… Imparerai anche tu..
Il desiderio sessuale è certo fondamentale, ovviamente è la scintilla che fa accendere un particolare interesse verso una persona,ma non credo che l’ossessione del ragazzo sia riducibile a questo elemento, altrimenti la donna in questione sarebbe stata sostituita facilmente con altri desideri sessuali più recenti. Probabilmente Eder ha scorto in lei aspetti significativi del suo immaginario amoroso e non potendone constatare la reale esistenza si sono cristallizzati in una visione “perfetta”. Ogni innamoramento si nutre di illusione all’inizio, è ciò che ci permette di essere completamente assorbiti dall’altro, ponendo in secondo piano problemi, difficoltà o divergenze caratteriali. In ogni caso, non credo che nemmeno in amori duraturi e profondi sia del tutto assente una componente illusoria, la persona che amiamo rimane sempre e comunque una proiezione in qualche modo dei nostri bisogni e delle nostre idealizzazioni, seppur tutto ciò venga ovviamente ridimensionato nella vita quotidiana.
Sono d’accordo con te Suzanne . Si idealizza moltissimo quando un rapporto lo si immagina soltanto ma non lo si vive. Ed è anche indubbio che si possa incontrare una persona la quale risponde così tanto ai nostri personali gusti estetici da provare per lei una attrazione fortissima.
Brava Susanna! Mi è piaciuto molto il tuo commento…e hai detto cose vere e giuste ! …hai ragione….
Ciao..un saluto!
Ps…( anche se mi consideri solo una cafona maleducata…ricordati che oltre a quello sono anche una persona giusta..e non ho nessun probblema a darti ragione se c’è l’hai/)…
Ciao he..
Senti, per farti un tuffo nell’ebbrezza ti consiglio la narda. Non la BERnarda, proprio la narda. Hai letto bene. Dopo un po’ di frequentazione diventerai molto epatico, ti troverai bene con il tuo prossimo.