Sono ossessionato dal tempo. La prima cosa che guardo al risveglio e l’ultima prima di coricarmi è la sequenza dei quattro numeri luminosi intervallati dai due punti sul display della sveglia. O del videoregistratore. O dello stereo. Spesso di tutti e tre. Consecutivamente. Mi accerto che siano sincronizzati. Non riesco a osservarli contemporaneamente, per cogliere il momento esatto in cui scatta il minuto successivo. Mi frustra molto.
Sono sveglio, pronto ad alzarmi, ma non lo farò prima di una certa ora. Così ho deciso. Cerco regolarità. Alzarmi alle sette e mezza, ingollare il Mesavancol 1200 alle sette e trentacinque con duecento millilitri di acqua. Fare colazione esattamente mezz’ora dopo, alle otto e cinque. Prolungarla un numero prefissato di minuti: alle otto e quindici devo essermi alzato dal tavolo. Idem per spuntino di metà mattina, pranzo, merenda, cena.
Fantastico sull’eventualità di diventare un automa. Rendere tutte le mie azioni, persino i miei pensieri, essenziali. Necessari. Cronometrici.
Nessuno spazio per l’immaginazione, per la speculazione. Nessun tipo di responsabilità. Nessuna possibilità di esser sottoposto a giudizio.
Sogno di diventare muto; quindi, sordo, cieco.
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Categorie: - Me stesso
la regolarità, le stesse azioni ripetute meccanicamente, le piccole ossessioni, le stesse abitudini da anni.. ci si concentra su qs cose così si evita di pensare, di immaginare, di fantasticare, di “sentirci”.
Come ti sentiresti se da domani non avessi più un display con l’ora?
Credo perso.. come se a me togliessero le mie piccole ossessioni..
Ho provato una volta con una cosa che mi pareva semplice.. ma non la racconto perchè è davvero sciocca.. quasi un po’ da vergognarsi.. cmq non ci sono riuscita a togliermela… ci convivo cercando di farla diventare qcs di ossesivo…