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Oro pulsante

di Dragon9

Si nasce soli, si muore soli. Ma la vita? Quanto conta la speranza e quanto bisogna faticare perché si traduca in realtà?
Io … non lo so. So solo che sono sempre stato solo. Ma non mi riesce proprio di capire il perché, eppure sono un tipo brillante. Forse non ce la faccio per questo.
Forse il motivo è che mi sforzo continuamente di essere qualcosa di più, di superare me stesso.
Forse il motivo è che sono troppo creativo, alternativo e nessuno capisce la mia prospettiva.
Forse è scritto così e basta.
Negli anni ho avuto conoscenti, ragazze … eppure mai nessuno è riuscito a prendere tra le mani, a custodire quel che sono.
E ora … ho smesso di tentare. Lo sento.
Fino a poco tempo fa cercavo, mi ostinavo, lottavo.
Poi i legami in cui credevo si rivelavano falsi, fuggevoli e diventavano polvere.
Non sono proprio un tipo comune, nel senso che le esperienze che mi sono capitate si classificano dallo strano all’assurdo.
Vedo intorno a me ragazzi e ragazze ridere, amarsi, godersi la vita e così via.
E io non ci riesco.
Sono quasi morto, ho aiutato chi era in difficoltà, ho lottato per i miei valori ma non mi riesce di avere qualcuno.
Coloro su cui contavo mi han deluso tutti e ci siamo allontanati. Non ho alcun tipo di supporto, nemmeno familiare.
Sono un estraneo nella mia vita.
E scrivo tutto questo con agghiacciante tranquillità, dovuta alla consapevolezza che tutto ciò ha poche probabilità di cambiare. Ho sputato il sangue per fare del mio meglio in ogni occasione e non è mai servito perché qualcuno lottasse per me quanto io sono capace di fare.
Ho perso tutti. Nessuno escluso. Solo sono cresciuto e solo sono tornato ad essere adesso.
E ora mi sento vuoto. Insensibile.
Io che continuo a bruciare, a correre, a cercare il brivido … quando si tratta di rapporti interpersonali divento arido, amareggiato.
Perché tutto scorre e nulla dura per sempre e quindi pare che io mi debba accontentare di quei momenti in cui mi hanno definito brillante, speciale. Pare che io debba contentarmi sì, di quella volta in cui una persona mi definì ‘il suo eroe’ o di quando un’altra disse ch’ero ‘un tipo mozzafiato, tutto artistico’.
Ho conosciuto tutte le solitudini e quella che riesce ad abbattermi come nessun’altra la definisco la ‘Gabbia d’oro’ : un uccello nato in cattività non avrà piena coscienza di quanto si perde ma solo di ciò che si aspetta. Un altro che invece lì c’è finito soffre di più perché arriva a rimpiangere persino i brutti ricordi. Tutto pur di tornare a volare.
E scrivo come viene. Quell’iniziale pretesa di formalità va sfumando. Si rompe la diga ma devo frenare o fluirei in queste righe, incapace di tornare a me stesso.
Le ho provate tutte per star bene e non è mai servito a niente.
E quando mi ritiro, mi fermo, spalle stanche, capo chino, a riprendere fiato prima di muovermi ancora … una frase mi scorre nella mente: ‘nessuno e nessuno mai.’
Un cuore in esilio, forgiato nell’eco solitaria di un sussurro infame, tuttavia anelante.

Lettera pubblicata il 12 Ottobre 2013. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 7 commenti

  1. 1
    s -

    Caro magnifico, ti saluto..ne è passato di tempo! Ti ho sempre immaginato così, sempre. Ho sempre creduto che tu fossi una persona creativa, artistica, alternativa.. Lo si capisce molto bene. Sono consapevole che tutti questi tormenti, tutte queste paranoie siano semplicemente causa del fatto che “vediamo più in là”, vediamo oltre.. E non è colpa nostra, è colpa del nostro senso che nel tempo si è sviluppato.. Chissà perché.. Forse perché abbiamo “conosciuto”, fatto tante esperienze, anche diverse dal normale.. Chissà! A differenza delle altre, che non se li pongono, probabilmente perché sono deficienti, nel senso latino del termine, mancano di qualcosa e va tutto bene così! Ma non sono loro ad essere a-normali, lo siamo noi, purtroppo o per fortuna. Ti è mai capitato di metterti ad un angolino e osservare tutte le persone? È la cosa che più amo fare, le osservo delineo i loro caratteri, la loro personalità, mi diverto tantissimo. Ho questo dono capisco al primo colpo le persone che ho di fronte e questo mi ha allontanato sempre da tutte le persone che mi avrebbero potuto deludere, da tutte quelle persone che avrebbero lasciato polvere vicino a me… Sarà un istinto o sarà una sorta di difesa, di protezione.. Per questo non amo tanto parlare in rete, è tutto così assurdo.
    La smetto, altrimenti scriverei per ore ed ore.. Senza sapere chi ho di fronte, senza sapere se questa persona potrebbe lasciare un vane ricordo, solo polvere.. Non nascondo che tutto questo mi mette una curiosità immane…
    Saluti caro Magnifico..

  2. 2
    Angelo -

    Caro Dragon 9, dalle tue parole si percepisce una grande sensibilità, dunque una grande anima. Ma le persone maggiormente sensibili soffrono maggiormente e forse è loro destino rimanere sostanzialmente sole, perchè con difficoltà si trovano a loro agio su questa terra, come “L’albatros” di Baudelaire ( consiglio a tutti di leggere questa poesia ), che vorrebbe volare in alto, ma con le sue ali troppo grandi rimane impigliato nella nave che lo tiene in basso. Tuttavia, chi vive in questo modo è innamorato della vita, perciò ha sempre una speranza, ed anche semplicemente descrivere la realtà riuscendo a trasfigurarla gli concede soddisfazione.Ma mai smettere di volersi bene. A proposito di uccelli – bellissima l’immagine che usi-, un gesuita indiano ha inventato una piccola storia. C’era un uccello che credeva di essere un pollo. Ha trascorso tutta la vita a rimpiangere di non poter volare mentre ammirava le grandi aquile che solcano il cielo. Arrivato alla fine della sua esistenza, ha scoperto di essere un’aquila anch’egli, ma ormai era troppo tardi. Aveva passato l’intera vita a compiangere la sua situazione quando avrebbe potuto spiccare il volo. Cerchiamo di non ascoltare chi vuol farci credere che siamo animali incatenati a terra. Cerchiamo di vivere, per quanto possibile, come aquile. E’ ciò che ci spetta. Ciao.

  3. 3
    Dragon9 -

    ‘Come la fenice, avvampo e sfolgoro, sferzo e ricado…urlante la mia perduta gloria’.
    Mi trova questo giorno a citar qui versi che recano il mio marchio. Lo stesso che mi venne impresso in corpo da un dio saccente e sarcastico o dal caso bastardo:perchè queste domande?Perchè solo io a pormele?Perchè solo io a cercare un senso in modo così forte, violento al punto da sfociare nell’autocombustione, spontanea?Perchè io? Dimmi il senso!! Lo so che c’è! L’ho visto.
    Medito, i pensieri come ombra di sogno avvolgono e covano speranze di neve:fragili e fugaci come quei piccoli capolavori, i fiocchi. Sì, osservo, scrivo a te ‘s’:osservo mille anime intorno a me, mi sfiorano brusii, a spizzichi e bocconi, mi sfiorano.E desidero e dunque avvampo:da un lato quel che so, dall’altro il sogno di esplodere.
    E non c’è catena che tenga, caro Angelo, le ho spezzate tutte, con forza amara, infinita:la mia vita proprio ora sta cambiando, mentre faccio i bagagli.
    Ora mi rivolgo a te che qui non scrivi nulla, dimmi tu, dio dei nomi che nome non hai, quale la via, il senso, la mano più forte capace di serrarsi intorno al mio cuore e proteggerlo? Stringi, stringi, così feroce che scrivo senza sosta tutto quel che vedo. Stringi. Scrivo. Quel cuore …eppur si muove.

  4. 4
    s -

    Giuro Lorenzo, morirei per parlare con te.. Mi strazi, mi lasci senza fiato

  5. 5
    Dragon9 -

    Oh, ‘S’…solo ora ho letto la tua risposta. Sì forte è il tuo desiderio? Allora assecondalo! Vuoi la mia mail? Lonewolf373@hotmail.it

  6. 6
    s -

    Ho già la tua email e tu la mia… Spero tu sappia come trovarmi
    a presto… maybe

  7. 7
    Dragon9 -

    Come immaginavo.In tal caso ti scriverò presto,guarda in alto:lì mi troverai,alto più del sole.

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