Ho seguito un po’ perplesso gli strascichi polemici su alcune dichiarazioni “dissenzienti” riguardo gli strabordanti titoloni e consequenziali articoli, che quasi tutti i giornali italiani hanno dedicato al tennista del momento dopo la vittoria milionaria di una finale di tennis “L’Italia pazza per Jannik”. “Orgoglio d’Italia” e cose simili e, naturalmente a seguire, le entusiastiche dichiarazioni di politici e giornalisti sulle fulgide qualità morali e umane del giovane campione altoatesino quasi che tutti lo conoscessero da quando era ancora in fasce e avessero aspettato questa momento per esprimergli il loro affetto e svelarne al pubblico le virtù . Tutti lo vogliono, tutti lo chiedono, è il nuovo simbolo dell’Italico vanto da dover emulare ed esibire. Sicuramente un bravissimo tennista il giovane altoatesino che fa quasi fatica a parlare italiano e che risulta risiedere anagraficamente e fiscalmente a Montecarlo . Per carità. non voglio certo fargli una colpa per essere nato in una parte di regione italiana dove si ama parlare in lingua tedesca piuttosto che in quella nazionale e, non voglio nemmeno giudicarlo perché da ventenne straricco ha deciso di “abitare “ e pagare le tasse a Montecarlo, ove afferma di sentirsi a casa propria né, tanto meno, mi permetterei di valutare quanto italiano egli si senta per davvero rispetto a quello che in molti, ora, vorrebbero farci credere, Per favore però, non vengano a propinarcelo come il modello di una italianità da imitare o, come esempio di non comuni virtù morali da dove inseguire addirittura fino a Montecarlo . A mio avviso, esempi di orgogli italiani da poter indicare, forse più discreti e alla portata di ciascuno ve ne sarebbero un bel pò anche se, magari, non possiedono quel conto in banca e non sanno giocare a tennis così bene, Ad esempio? Quei piccoli e medi imprenditori che, malgrado tutto, tasse comprese, resistono nel mantenere le loro aziende in Italia dando lavoro a centinaia di padri e madri di famiglia o, a tutti quei giovani e talentuosi ricercatori i quali, piuttosto che scappare all’estero, dove sarebbero pagati sicuramente meglio, preferiscono lasciare a disposizione dell’Italia il loro ingegno poiché è qui, a differenza di “altri” che si sentono a casa propria e, potrei continuare ancora ma mi fermo qui. Decantare quindi le indiscutibili doti tennistiche di Sinner riempiendo le pagine sportive dei quotidiani va bene ma, fermiamoci qui poiché il resto, onestamente, mi sembra un tantinello esagerato.
Vincenzo Drosi
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Categorie: - Attualità Italia
Salve sig. Drosi, apprezzo tantissimo lo spirito costruttivo della sua riflessione. Concordo con lei sul fatto che Sinner di italiano non abbia proprio nulla, poichè:
1) trattasi di un austriaco de facto;
2) l’Italia, al pari dell’Ucraina, è solo un espressione geografica. Perchè al pari di Iannik tutti noi siamo e NON siamo italiani. Lo siamo in quanto nati in un territorio così denominato ma se ci pensiamo, culturalmente parlando, che cos’è l’Italia? Nulla.
A parte una lingua non da tutti parlata-compresa e uno sbiaditissimo retaggio cattolico, l'”italiano medio” è uno stereotipo di fatto non rappresentabile (a differenza di altri paesi). Se non nella figura del ragionier Ugo Fantozzi (altro che “macho latino” che si bomba le tedesche) che comunque, per fortuna, appartiene ad un tristissimo passato dove il colore imperante era il grigio palazzinaro (colore tristissimo che metteva d’accordo la DC, il PCI e la RAI).
White knight, apprezzo la tua capacità di sintesi, penso che sia un tuo pregio, che francamente ammiro molto, non penso di avertelo mai detto. Detto questo, ed essendo comdivisibile quello che dici, non sono d’accordo sul fatto che l’Italia non abbia nulla a livello culturale. Abbiamo il 70% del patrimonio culturale artistico mondiale, le dolomiti sono dichiarate patrimonio dell’umanità, abbiamo il modo di pensare-ragionare, tipico latino, retaggio degli anrichi Romani, quindi siamo tante cose, la penisola Italica ha subito tante influenze, e menomale, che siamo così variegati, e insieme di tanti territori e comunità diverse. Un Paese, dove le minoranze etnico-linguistiche, vedi gli altoatesini, oppure gli sloveni, a Trieste, o albanesi nel Salento possono e devono essere tutelati e rispettati, l’Italia è anche questo.
E poi li trovo tenerissimi, quando parlano in Italiano “stentato” perchè devono fare i Südtirolesi
C’è parecchia ignoranza questo sì, un ‘ignoranza dilagante,…
…che fa venire proprio il nervoso, nessuno che si appassiona alle materie scientifiche o umanistiche in modo serio, comporta uno scadimento progressivo della qualità della società, al,eno secondo me. Quindi studiare sempre, anche per piacere, non solo per superare esami, o compiti o corsi.