Non riesco a mettere ordine nella mia vita.
Ci sono tante cose che vorrei fare ma sono troppe le distrazioni: non riesco a concentrarmi.
Penso di avere una chiara idea di quali siano le cose importanti e quelle assolutamente irrilevanti nella mia esistenza, ma per qualche ragione continuo a trascurare le prime e a disperdere tutte le mie energie nelle seconde.
Provo impulsi contrastanti: voglio sentirmi assolutamente libero, ma senza un progetto, un piano, uno schema rigido da seguire, non vado da nessuna parte.
Mi sento profondamente solo, ma rifuggo la compagnia perché la trovo banale, nonostante non vi sia mai nulla di scontato per me. In niente.
Vorrei poter vivere serenamente, ma le cose più sciocche sono in grado di abbattermi. E magari, un’ora dopo, mi sento euforico come se mi fossi drogato (immagino, perché non fumo né bevo).
Ogni mio progetto di rinnovamento è puntualmente disintegrato dalla realtà.
Ero un maniaco del controllo, ma quando ho capito che le cose vanno per i fatti loro ho cercato di seguire la corrente senza troppe costrizioni. Con l’unico risultato che ora sono in alto mare, senza il minimo punto di riferimento.
Non trovo un compromesso. In niente. E non capisco perché, a dispetto di tutta la mia determinazione e forza d’animo, io vacilli così facilmente.
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Categorie: - Me stesso
In molti ambienti ti fanno capire, senza troppi giri di parole, che la tua presenza non è gradita perché con il sentimento riescono a dominare gli altri. Il tuo entusiasmo rimetterebbe le cose in pari e, in un certo senso, li richiamerebbe ad adempiere ai loro doveri. Io credo nella bontà dei miei sentimenti e li sviluppo dove posso manifestare il mio entusiasmo. Questo entusiasmo talune volte è incompatibile con la vita di coppia perché il carattere non consente di razionalizzare l’istinto sessuale del maschio, quando questo si è manifestato in tutta la sua potenza. Si rischia così di diventare troppo euforici e di restare imbrigliati in una trama di passioni tristi. Io non ci riuscirei, ma ci sono persone con una sensibilità diversa dalla mia che lo accettano. Questo è il caso della moglie di un ragazzo che avrei dovuto sposare. Io non sarei riuscita ad andare fino in fondo, ma non la giudico perché siamo diverse. Nutro nei suoi confronti un profondo rispetto. Trovo però che la combinazione che hanno scelto dal punto di vista logico-razionale potrebbe creare dei problemi. La freddezza nei miei confronti è dipesa dal fatto che la mia presenza avrebbe aperto nuovi scenari nella vita pubblica del marito perché in quella posizione non avrei potuto fare altro che manifestare desideri senza tempo. Non sarei stata la moglie di mio marito, ma una donna che ama la vita.
Le mie frequentazioni fanno capire che la scelta d’investire tutta me stessa in un rapporto che potrebbe concludersi con un tradimento è una scelta volontaria. Lo charme senza tempo dei miei amici fa capire che dove mi avvicino nasce un sentimento e che quindi non sono una proprietà di nessuno. Io non voglio questo. Si tratta di un modo per far capire che ho un cervello pensante e se mi comporto come mi comporto lo faccio perché ho dei valori che consentono di conservare un ordine superiore.