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Lettera pubblicata il 4 Settembre 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Alexandre.
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Maria Grazia,
se proprio proprio di me non ti frega nulla, non mi riesce di capire perché non fai che citarmi e che riprendere quello che scrivo, a chiunque sia rivolto.
c’è modo di esprimersi senza tirare sempre in ballo chi non desidera più ballare con te, oppure no, soltanto la tua attitudine persecutoria ha ragione di essere, senza che ci si possa nemmeno ribellare? non sei ancora stufa di “prenderti cura” di me? che t’importa se penso in nero quello che tu vedi in bianco?
per fortuna chi legge ragiona con la sua testa e non solo con la tua, come vorresti facesse il mondo intero… guai a contraddirti o a non essere allineati alle tue modalità di scelte di vita o di pensiero! non c’è più verso di scollarti di dosso…
@Daniela, come giustamente ha detto Rossana, la percentuale di donne che lasciano rispetto agli uomini sarà del 90%.
Questo causa la bassa opinione degli uomini, presenti nel sito.
Chiaramente anche l uomo che molla via sms non si può certo definire un grand uomo!
@Alexandre dopo 2 anni da quando hai scritto la lettera, come vanno le cose?
Condor,
ho illustrato come mi vanno le cose in un commento che ho scritto ad una lettera di “evan” del 16.09.2015: “lettera a Vittorio ed agli amici lasciati”.
@Alexandre ho letto il tuo commento.
Sono felice che stai meglio, ma anche con la nuova, attento ad abbassare la guardia, io l’ho fatto, e sono stato steso.
Anche io sono divorziato con un figlio di 12 anni, e la ex moglie, appena può rompe le palle. Se ti serve qualche consiglio scrivimi pure in pvt su 19condor69@gmail.com perché le madri dei nostri figli, riescono veramente a frantumare i maroni a oltranza.
Ciao
“Quando non è più amore ma calesse, bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male…ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio. Occorrerebbe la stessa attenzione e lo stesso amore tanto per conquistare che per lasciare qualcuno» (Massimo Troisi parlando del suo film “Pensavo fosse amore invece era un calesse”). Ho riletto quest’intervista in questo fine settimana e la condivido pienamente. Peccato che non accada quasi mai.
Alexandre,
Troisi era un grande nei sentimenti, come forse solo i poeti e i buffoni di professione sanno essere. a volte mi commuove il solo guardarlo recitare… così come amo Chaplin, affamato d’amore e di relazioni amorose per l’intera vita.
ci si può sì lasciare in modo civile, mantenendo poi buoni rapporti, ma, se la decisione è presa da uno soltanto dei due, temo sia quasi impossibile poter lasciare “senza far male” all’altro. secondo me è da ammirare chi comunque almeno ci prova e non serba rancore.
rosanna,
lasciare senza far male è quasi impossibile. Vero. Ma da lì a lasciare in maniera “violenta” addebitando tutte le colpe del fallimento al partner per pulirsi la coscienza, come troppo sovente accade, è tutta ‘nata storia, come cantava un altro indimenticabile artista napoletano. Ebbene, leggendo la gran parte delle lettere su questo sito mi viene da pensare che anche il lasciarsi in modo civile e senza rancori sia una cosa abbastanza rara.
Alexandre,
sì, hai ragione: lasciarsi in modo civile, pur soffrendo, magari entrambi, è cosa rara quanto un amore PIENAMENTE ricambiato.
l’isteria resta una caratteristica prettamente femminile, purtroppo, quasi come se si trattasse della ribellione dell’elemento più debole. dove si è entrambi emotivamente e socialmente abbastanza forti questo tipo di eccesso non si verifica.
Ma basta con queste scemenze… Se un uomo lascia é un uomo morto..la ex lo riduce a pezzettini soprattutto se sposato e con figli.. Se la donna lascia..l’uomo é morto comunque soprattutto se con figli e sposata… Comunque vada l’uomo se la prende sempre lì…anche se ovviamente é un etero…
basta,
permettimi di non condividere la tua opinione ed in qualche misura anche le modalità di esprimere la stessa. Definire “scemenze” le opinioni degli altri non mi sembra molto rispettoso, anche se queste non collimano con le tue. In ordine, poi, al fatto che sia sempre l’uomo a patire, sia quando si ritrovi ad essere il soggetto passivo, sia quando sia quello attivo nella rottura di una relazione, ritengo che la tua generalizzazione, come tutte le generalizzazioni per macrocategorie, sia abbastanza infondata. In ogni caso ti ringrazio per aver espresso il tuo parere.