Salve a tutti, volevo una opinione oggettiva su questo argomento. Ho 20 anni, studio e mi impegno all’università con buoni voti, in generale conduco una vita tranquilla e non credo di dare eccessive preoccupazioni ai miei. Premetto che sono riconoscente per tutto quello che fanno per me, mi garantiscono gli studi, mi sostentamo economicamente e sono brave persone e sicuramente mi vogliono bene. Tuttavia quando si parla di divertimento la situazione cambia radicalmente, nonostante io abbia 20 anni sono soggetta a coprifuoco, non posso stare a dormire dal mio ragazzo da cui sto da ormai 2 anni, nè tantomeno fare vacanze con lui (cose che erano concesse a mio fratello), mi stanno addosso perchè dicono che devo studiare, che devo fare questo, devo fare quell’altro, e questo non va bene, e l’altro non si fa così, e chi più ne ha più ne metta. Non si sono mai fidati di me, mi hanno sempre messa molto sotto controllo, cosa che si è accentuata una sera di 3 anni fa in cui sono tornata palesemente ubriaca. Io ora capisco che non tutti possono essere uguali, ognuno ha i suoi difetti e le sue paure, volevo solo avere delle opinioni oggettive.. il colmo è stato qualche giorno fa on cui sono tornata a casa alle 4 di notte.. da lì non posso più mettere il naso fuori casa nonostante io studi sempre, aiuti sempre in casa, cerco di rendermi disponibile. Io ho cercato di parlare di questa cosa ma è come parlare a un muro, negano tutto e poi finisco io per sentirmi in colpa e una figlia di merda.. tutto ciò mi spinge solo a chiudermi in me stessa e a raccontare bugie anche solo per andare a casa del mio ragazzo o mentire su cose stupide come orari di rientro.. io sbaglio ma non so come uscire da questo circolo vizioso, ho provato anche ad aprirmi ed essere più sincera con il risultato che poi le mie confidenze si sono sempre ritorte contro di me. Io vorrei solo sapere la vostra opinione a riguardo, loro sono brava gente, che lavora e porta sostegno alla famiglia, e di questo sono grata.. ma non comprendono che esiste anche il divertimento, e con questo non intendo chissà cosa, ma solo la libertà di uscire con gli amici o il proprio ragazzo e non avere l’ansia di ritornare a casa altrimenti si arrabbiano, e di sentirsi sempre perennemente in colpa perchè da un lato fanno un sacco di cose per me, ma dall’altro io continuo solo a criticare e a vedere le cose sbagliate.. che ne pensate? Grazie
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Categorie: - Famiglia
Le 4 è troppo tardi, inizia a rispettare il coprifuoco , il resto vien da sè. Fidati!
Che orari ti impongono i tuoi?
Solo sabato e domenica esci oppure tutte le sere.
Gli orari di rientro?
Io penso che un educazione del genere prima o poi si ritorcerà contro i tuoi,quello che leggo è una grande sofferenza che di porti dietro, hai iniziato a mentire e lo farai sempre di più finché se non cambia la situazione te ne andrai di casa.io ho fatto Così dopo che hanno fatto un dramma PWR una canna,io a 17 anni li ho mandati a ca....
Le 4, in effetti, se uno lavora è una grandissima rottura.
Sabato e domenica, per l’una devo esserci.. le 4 sono tardi si, però ho anche 20 anni se capita per una sera non credo sia un dramma! Io generalmente sono molto attenta a rispettare le loro regole però può capitare una svista.. ma sai, non è neanche il fatto degli orari in sè e per sè, è il senso del dovere sempre rendere conto di ogni singola azione, di essere sempre quella che a 20 anni è l’unica i cui genitori la mettono ancora in castigo.. è questo senso di eccessiva protezione che mi impedisce anche di prendermi responsabilità un po’ più “adulte”! Ripeto io dico questo senza arroganza e pretesa.. cerco sempre di obbedire ai miei ed è frustrante quando per una volta subito hanno queste reazioni.. mi sento un po’ soffocare a volte da queste eccessive attenzioni.. grazie comunque per la risposta!
Non saprei cosa dirti. Probabilmente nelle loro preoccupazioni c’è un fondo di verità. Questo te lo potrebbero dire i ragazzi che in teoria avrebbero delle affinità con me. Nella vita tutto si può fare… ma in alcune circostanze determinate gratificazioni si possono trovare solo al di fuori di schemi convenzionali. Un tempo non se ne faceva mistero. Oggi siamo tutti più abbottonati, ma la verità è che chi, per motivi personali, perché si è formato umanamente (parliamo di sensibilità… ragion per cui è difficile plasmarla partendo da un ideale) in un certo contesto, arriva alla mia età sentendosi sola la sera. Si tratta di frazioni di ore, ma capita di sentirsi soli… poi uno razionalizza la cosa e va avanti. Chiamiamolo destino. Quando ti passa ti dimentichi della solitudine… infondo si tratta di uno stato d’animo. La verità è che si sta bene anche da soli.
PS Penso che dovresti ricordare ai tuoi genitori che la vita è fatta anche per sbagliare. E’ chiaro che quando arrivi alla mia età e incontri persone che ti fanno capire che sarebbe meglio per te se entrassi in un convento per assicurarti un avvenire la cosa non ti fa piacere. Con tutto il rispetto per la vocazione religiosa… ma non vedo perché io, una persona che ama le cose belle della vita alla luce del sole, che ama i piaceri della vita e si sentirebbe goffa a ostentare una gioia che non vive, dovrei lasciare il mondo. Questo non lo capisco. Grazie al cielo i miei genitori hanno ampie vedute… e comunque io non sono praticante, la religione entra in maniera molto marginale nell’ordinario della mia vita. E mi va bene così. Non ho trovato un partner… tutto qui! La vita mi riserverà certamente tante altre esperienze da vivere con le persone che mi vogliono bene e con quello con le quali condividerò solo dei momenti di spensieratezza. Non finisce il mondo se non trovo un uomo che può darmi la vita che mi piacerebbe vivere. La vivo per conto mio. Nel 2017 non dovrebbero esistere determinati tabù. Questi dipendono dal fatto che la sessualità svolge un ruolo preponderante nella cultura di massa… per me non si tratta di una cosa tanto scontata. Questa rinuncia non mi pesa.
Vai sempre per la tua strada, se sei fedele a te stessa non lo rimpiangerai! Ciao grazie buon proseguimento!
A vent’anni parlare di obbedienza mi fa venire in mente gli animali domestici… Se fai il tuo dovere, sei rispettosa nei confronti della tua famiglia e non hai commesso gravi crimini contro l’umanità, questo controllo mi sembra eccessivo.
A quattordici anni uscivo senza orari e mio padre non sapeva dove fossi e con chi; ero l’unica della mia età a poter tornare alle cinque del mattino. Certo, avrei potuto abusare della mia libertà, invece mi autogestivo ancor più rigidamente, perché in fondo sapevo di dover essere io il genitore di me stessa. Purtroppo l’autoritarismo è solo un’illusoria speranza di sicurezza, ma dubito lo capiranno.
Questa faccenda del dovere la devo ancora capire, a chi devo cosa?
Dai 18 anni in su è repressione e terrorismo psicologico un comportamento del genere, e non a caso sta già cominciando a dare i suoi frutti (negativi e dannosissimi per il futuro). E’ giusto che fino ai diciotto un genitore, che è responsabile legalmente di te, voglia darti un’educazione come si deve e che giustamente ci siano anche i legittimi paletti, ma non è tenendo il cane alla catena che gli si insegna come affrontare il mondo, io penso che dai 13 ai 18 ci debba essere un progressivo aumento della libertà fino alla gestione totale di sé stessi, perchè i diciotto anni sono un’età in cui uno se vuole e se può fa armi e bagagli e se ne va a vivere da solo o con un compagno, e come fa ad attivare progetti di vita così impegnativi senza aver messo il naso fuori casa in totale libertà?
Quindi cosa produrrà l’educazione che ti stanno dando? Che tu, accettando i loro comportamenti, coltiverai la paura per il mondo esterno, la paura per cose normali come l’indipendenza e la voglia legittima di dormire a casa del tuo ragazzo (o di chi tu voglia), i sensi di colpa per voler essere normale. Tutta questa energia repressa e che consumi per pensare a queste cose non ti farà studiare bene né trovare un lavoro degno, e questo è un cane che si morderà la coda. Devi lottare. Se non vuoi lottare trovati un lavoro e vattene ma non vivere così i tuoi vent’anni. Sono un periodo magico e di scoperta di solito. E per scoprire bisogna essere liberi innanzitutto. La strada giusta è…