Non mi conosco più. Ho già parlato in un’altra “lettera” del periodo buio che sto attraversando ma ho omesso una parte che ritenevo poco superflua. È da molto tempo che sono o credo di essere confusa. Sono una sedicenne un po ‘ mascolina e me ne rendo conto ma non so se sono lesbica o comunque bisessuale. Non ho mai avuto rapporti con il mio stesso sesso,solo con ragazzi; ho avuto però a che fare con ragazze lesbiche alle quali piaccio e quando me lo hanno confessato, non ho provato un senso di totale rifiuto nei loro confronti, non so spiegarvelo. con l’inizio dell’estate e delle magliette scollate, iniziano i miei problemi. I miei occhi cadono involontariamente sui seni delle mie amiche ma,cavolo, non mi piacciono né loro né i loro seni! Sono costretta a guardare altrove per paura che se ne accorgano. Ultima cosa:da quest’estate, ben quattro persone mi hanno dato della lesbica e ciò mi ha messo in crisi…davvero. poche ore fa me lo ha detto anche mio fratello, a cena. Gli ho risposto che si stava sbagliando, ridendo. Poi mi sono chiusa nella mia stanza e ho respirato profondamente per tranquillizzarmi, come se mi avesse scoperto! Ma non è così!!!! Cioè, non lo so! Non vorrei confondere questa mia solitudine con l’omosessualità. Che ne pensate?!
Ps:un forte abbraccio a chi mi è stato vicino l’altra volta e a chi lo sarà questa!
Omosessualità o solitudine?
di
stopforaminute
Lettera pubblicata il 4 Dicembre 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore stopforaminute.
La lettera ha ricevuto finora 7 commenti
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Ciao stop
Sei una ragazza adolescente che attraversa un periodo di dubbi.
Il problema non è ciò che vedi di te, ma ciò che senti.
Sei un pò mascolina? E allora?
Non è sinonimo di omosessualità per una ragazza essere mascolina, anche perchè devi crescere e può darsi che i tuoi lineamenti cambino.
E’ lo stesso pensiero che si da ai ragazzi che si depilano. Non necessariamente sono omosessuali.
E’ solamente una conseguenza di una rivoluzione sociale e culturale.
Le persone possono dirti anche che hai le orecchie a punta e che hai il sedere pieno di cellulite, ma questo non significa che esse abbiano ragione.
La cosa più importante per te è sicuramente la tua persona, te stessa. Il resto ha poca rilevanza, altrimenti rischi di essere solo una copia sbiadita di ciò che in realtà saresti, facendoti soffrire le pene dell’inferno.
Stai andando in paranoia. I tuoi occhi cadono suoi seni delle tue amiche. E allora?
Io assaggio un calippo. Sono omosessuale per questo? 😀
Hai mai visto delle ragazze baciarsi? Ebbene, per il genere femminile è normale questo genere di modo di fare, ma non significa che siano lesbiche o bisessuali.
Hai avuto a che fare con delle lesbiche e ti hanno confessato che piaci loro. Beh in linea del tutto logica è normale che ti abbiano trovato interessante, come un omosessuale può trovare interessante me.
Concludendo le risposte ai tuoi dubbi non le troverai scritte da nessuna parte, ma una buona base di partenza è non dare peso ai giudizi o pregiudizi altrui.
Ciao
Sostanzialmente concordo con Gabriele. Gli schemi mentali e culturali sono talmente rigidi e interiorizzati che possono farci venire dei dubbi su noi stessi. Ad esempio, a me piace molto cucinare, la trovo un’arte e mi rilassa. Molte donne apprezzano, ma qualcuna e alcuni uomini a volte assumono un atteggiamento derisorio, dimenticando che la maggior parte degli chef sono uomini. Insomma, non è da dati esterni filtrati dalle convenzioni sociali e culturali che capirai se sei omosessuale. Devi valutare cosa provi in te stessa di fronte all’altro sesso e al tuo. Piuttosto, non hai dato abbastanza indicazioni sulla solitudine. Perchè dovresti scambiare la solitudine per omosessualità? Molti rimangono soli a lungo, ma anche questo non è un criterio in base al quale valutare il proprio stato. Ciao.
Appunto. La parola chiave è “solitudine”. Spiegati meglio. Comunque, essere o meno lesbica non è un problema
. Il medioevo è passato e la chiesa cattolica in fondo non è che una banca. Lo IOR. Spiega meglio questo aspetto
Ti capisco,ho 16 anni e anche io sto attraversando un periodo simile. Penso che in questa situazione, potrebbe essere sia l’influenza o il condizionamento delle persone che ti circondano,e quindi potresti essere semplicemente una ragazza etero ma un po confusa,oppure potresti essere lesbica ma la tua paura di esserlo ti porta alla negazione.Dovresti cercare di capire,tu ti senti così,o sono gli altri che ti fanno sentire in questo modo? Cosa vuoi realmente? Se sei davvero incuriosita,e confusa sulla tua sessualità potresti provare a frequentare qualche ragazza e vedere come va,se provi qualcosa,se ti piace.Potresti anche essere bisessuale,tutto è possibile. Sii tranquilla,non lasciarti condizionare dagli altri,ripeto,comprendi cosa vuoi realmente e non aver paura di agire,e poi non c’è niente di male nel essere lesbica.
Io penso che tanto quando si parla di eterosessualità che quando si parla di omosessualità bisogna sempre distinguere il sesso dall’amore. Io ho notato che anche l’uomo che avverte un traporto verso la donna nel corteggiamento potrebbe dimostrare di amare il suo stesso sesso. Si tratta di una cosa naturale che viene vissuta come un potere che si rischia di perdere quando (es.) si dorme insieme alla donna con la quale si vive un flirt. Su questa paura ancestrale si costruiscono tutti quei miti che tanto piaccio alle donne. Invece io sono molto dura da questo punto di vista. Non lo vivo come un privilegio perché quando mancano i presupposti diventa tutta una questione scenica. Se mi sveli i più riposti pensieri di tutti i miei corteggiatori è capace che m’innamoro di tutti perché non accetto, proprio non accetto, questa mancanza di umiltà travestita da signorilità apparente. Alla fine a lui conviene di stare seduto sul suo trono sempre pronto ad accogliere tutti i tuoi slanci di vita. Questa sua calma apparente ti rende schiava perché (es.) non sei in grado di capire perché per lui non è un problema se ti frena la paura di essere in disordine. Per lui è naturale. E il bello è che ha anche ragione dal suo punto di vista. Ma non c’è sintonia. Se sono presa certamente non mi lascio intimorire dall’orgoglio che sostiene questa mancanza di maturità… ma apprezzo un uomo che ha il coraggio di dirti che ti vuole tutta per sé. Con tutte le cautele del caso.
Invece lui ha proprio bisogno di una donna che mandi a carte quarantotto i suoi piani. E’ maschilista. Si presenta come il premio della lotteria Italia… la festa ha luogo per il semplice fatto che si è degnato di presentarsi. Lui ha un valore. Porta il suo sesso. Adesso è chiaro che la metto sul ridere. Anzi, sotto certi aspetti, m’intriga, ma non al punto da farmi dimenticare di essere presa da me stessa. Siamo separati perché lui non ha il coraggio di osare. Ama il suo sesso e mi “costringe” ad amare il mio… ad essere una femmina “alfa” sempre alla ricerca di nuovi punti di vista che mi portano a frammentare la realtà e a essere sempre più dura ed intransigente. Io penso che anche all’interno del matrimonio si possano vivere momenti di regressione, per questa ragione tendo ad essere contraria alla spettacolarizzazione dell’intimità domestica. Il lungo corteggiamento se vissuto con questo spirito ti porta a riconoscere anche il valore positivo della fedeltà e della castità. I momenti di allontanamento secondo me sono fisiologici. Amare il proprio sesso è sbagliato? Gli uomini hanno bisogno di essere sicuri del fatto loro. Le donne non riescono ad essere a un tempo mogli, amanti, madri e sorelle. Ci sono momenti in cui l’uomo è preso da se stesso e la donna è presa da se stessa. Anche la vita monastica prevede momenti in cui l’amore s’incarna, ma occorre una vocazione specifica per seguire coloro che hanno seguito Cristo verginalmente. La fede da sola non basta.
Rossè, altra doppietta a vuoto.