Ed ecco signori abbiamo una varietà di omelette all’italiana da primato: noi discendenti di Matusalemme vissuto per 120 anni dovremo lavorare ancora per molto e al giungere del vitalizio oramai stremati ,verremo sostenuti dall’affettività dei nostri figli fino ad allora precari. Dicono che la qualità della vita sia migliorata, affermano che la quantità media aumentata, molto bene. Dunque, qualcuno mi chiarisca una sostanziale stravagante verità che produce in me un’insolita ed originale contraddizione. Se per le aziende chi è pervenuto agli anni 45/50 è un lavoratore obsoleto quindi eccedente quanto giacente, e non da ultimo più accettabile, in che modo si renderebbe fattibile la modifica sulle pensioni che vede l’età pensionabile oltremodo limitata?
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