Salve a te che per caso o per scelta hai deciso di leggere questa lettera.
Scrivo per liberarmi di un peso uno sfogo contro me stesso, perche mi odio, si odio me stesso detesto il fatto che anche se potrei fare mille cose incontrare mille persone, rimango fermo bloccato in un punto buio, è ormai da un bel po’ di tempo ch non riesco ad avere un rapporto di fiducia o di amicizia, non parliamo di amore, ormai ho chiuso quelle porte da un bel pò.
La cosa strana è che non sono una persona timida, anzi per me è molto semplice iniziare una conversazione con una persona che non conosco e finirire a prendere un caffe, con la fine che ci si scambia i numeri di teleno, ci sentiamo per un po’ ma poi è come se per me perdesse significato ed smetto di contattare quella persona, anche se ad un prima vista quella persona sembrava sincera e gentile, diventa solo un’ombra…
Odio me stesso perché non riesco a dimenticare una persona, ma più che la persona in se stessa non dimentico come mi faceva sentire, nessuno mi aveva trattato con tanto amore e gentilezza anche se a volte era un po’ testarda ed indecisa anche se aveva paura di molte cose faceva tutto per farmi sorridere, e poi le tenbre la paura e l’insicurezza ci fece allontanare, nessuno dei due voleva veramente finire la relazione ma il logorio della distanza si fece sentire pesante quindi anche con ancora un po’ di sentimento nel cuore predemmo strade diverse. Non vi nascondo che è stato come se un pezzo della mia anima si staccasse con lei, credevo di non stare così male ma la gente intorno a me incomincio a dire che non ero lo stesso che ero spento, che non ero il ragazzo solare di prima, poco a poco le mie “amicizie” si sono allontante da me e così arriviamo ad oggi.
Un oggi che non è ne bianco ne nero, non riesco a provare quasi nulla se odio per me stesso, ogni giorno indosso una maschera vuola, vorrei solo sapere quando finirà quando portrò sentire qualcosa di nuovo quando potrò essere felice di nuovo..
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Lo sarai quando lo deciderai tu. La nostra felicità dipende solo da noi. L’altra è una prerogativa dei perdenti, quella di dipendere dagli altri per pensare di “essere”.
A proposito, dai “diamonts” non nasce niente. Lo sai?
diamont ma quanti anni hai. purtroppo la penso come golem(che saluto) , se ti appoggi a qualcuno, basta che si sposta e cadi per terra. questa esperienza che hai vissuto, usala per crescere, impara a non dipendere da nessuno, perché oggi si vive così, è la legge della giungla.
E io ricambio i saluti.