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Lettera pubblicata il 2 Aprile 2013. L'autore, gulliver, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ma che domanda è!? Ma fatteli e basta!
Magari è troppo tardi e non leggerai questo commento, Gulliver, ma io ci provo lo stesso. Leggere il tuo scritto è stato come vedere i miei pensieri catapultati sotto gli occhi di tutti. La prima reazione è stata quasi di sconcerto, il sentirsi esposti….”Non è timidezza, non è introversione. Credo che sia solo la pena da pagare per chi é costretto a pensare tanto, non riuscendo a vivere con superficialità 365 giorni all’anno”… “La mia difficoltà, lo ammetto, è che non riesco a trovare le circostanze per creare amicizia, ma è anche vero che tutte le volte che si sono create sono sempre stato io ad alimentare, cercare gli altri, creare socialità. Ma sono arrivato a un punto dove tutto questo mi ha stancato. Sono stanco di correre dietro tutti, vedo mediocrità ovunque, vedo modi di fare interessati ovunque. Sono avvilito”….questa sono io in versione femminile!! Magari sono sonnambula senza saperlo e una notte di tanti anni fa mi sono alzata da letto e sotto il nome di Gulliver…
ho scritto quella lettera !
La seconda reazione, a mente un po’ più fredda, è stata di sollievo. E di questo ti ringrazio!
La terza, e ultima, è stata: “sento l’irrefrenabile bisogno di sapere come stai ora..adesso nel 2018”.
Chi è Gulliver ora ?
O magari è solo lo specchio di un’altra domanda…
Chi sono io ora? Una ragazza di 30 anni, che nonostante tutta la solitudine che respira, è fatta del 60% di acqua e 30% di fiducia e speranza…. e ora anche un 10% di voglia di chiacchierare di persona con te in un locale soft, seduti su pouf coloratissimi.
Ottimo il locale soft. I pouff, vabbè. Accettabili solo ordinando narda con ghiaccio.
Ciao Alessandra,
grazie per cercarmi. Non so se sei sonnambula e se hai scritto queste cose al mio posto inconsapevolmente oppure se non siamo effettivamente così “soli”, se non siamo gli unici a “patire” le condizioni poco stimolanti, diciamo così di questa realtà. Quando prendiamo atto dello stato delle cose in un contesto, qualsiasi esso sia, non ci resta se scegliere di adattarci in qualche modo lavorando su noi stessi o se andare via, metaforicamente o non solo, alla ricerca di contesti altri, più adatti al nostro modo di essere. Adattarci o andare alla scoperta di mondi più adatti a noi. Dove per mondi non intendo solo ed esclusivamente una condizione geografica, ma anche una condizione sociale, una condizione di vita. Mi ringrazi e ti ringrazio, la verità è che siamo “animali sociali” come diceva qualcuno un tempo, e la condivisione resta una tra le ninfe vitali più preziose per la nostra sopravvivenza, non solo sociale. Come sto ora? Chi è Gulliver nel 2018? La risposta…
La risposta più ovvia che mi viene è: sempre lo stesso. Da un lato ho accettato le condizioni di questo “mondo” così occidentale e così strano nel quale non riesco a immaginare troppo il mio futuro e che vivo in una condizione precaria insistente che se prima non cercavo e subivo, adesso quasi non potrei farne a meno poiché non riuscirei attualmente ad immaginare il mio futuro in questo stato di cose; dall’altro continuo la mia ricerca e dopo una fase di totale stallo e blocco, probabilmente innescata da un rifiuto a prescindere verso tutto e verso tutti, adesso sono ritornato in un certo senso in corsa e cioè buttandomi per esempio in situazioni lavorative tipiche del mio passato che mi ero proposto di non accettare più; la differenza è che adesso lo spirito è quello di continuare a oltranza fin quando non accada qualcosa di imprevisto o fin quando non trovi lo spirito e l’entusiasmo di cambiare tutto verso qualcosa di nuovo e che possa essere più adatto a me. Una ricerca…
Una ricerca continua e a tempo indeterminato dove però possiamo concederci la libertà di pensare che l’evoluzione delle cose può essere nascosta anche nell’inaspettato che esiste. Questo non significa illudersi e sperare in chissà cosa, ma semplicemente concedersi la libertà della scoperta che qualsiasi viaggio ci porterà a fare. Ecco forse rispetto a prima Gulliver oggi ha preso consapevolezza di questo e cioè che l’importante è viaggiare. Una consapevolezza innata e forse a volte dimenticata, ma sempre guida di qualcuno che sceglie un nick come questo, mi dico. Sono sicuro che i momenti di difficoltà li superiamo nel migliore dei modi solo se ci ricordiamo chi siamo veramente, perché in fondo l’abbiamo sempre saputo e lo sapremo sempre. Questo sono sicuro che valga per tutti, Alessandra. Spero di aver risposto anche alla parte finale del tuo messaggio che ho riletto solo dopo aver scritto queste cose e che ora mi sembra già risposta in un certo senso. Preferirei i gradini di…
Preferirei i gradini di una bella scalinata alta dove si può chiacchierare osservando il mondo dall’alto magari con un po’ di vino oppure su un banalissimo muretto a guardare il mare visto che siamo in estate. Se i pouf coloratissimi sono comodi e i locale è veramente soft va bene lo stesso! 🙂
A 30 devi avere almeno la decima fidanzata platonica! c.... stai a pensa agli mici!
Per scacciare le nuvole grigie che gravano sulla mia vita, scrivo.
http://www.missdreamer.altervista.org