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Lettera pubblicata il 2 Aprile 2013. L'autore, gulliver, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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tra 2 settimane compio 40 anni e amicizie zero..donne non ne parliamo.Ma quel che fa piu’male è che,visto il traguardo che dovrebbe essere tempo di bilanci..il mio zero.album completamente vuoto
Vabbè Omar, tutto ciò é tristissimo, ma se a 40 l’album è vuoto, é perché forse hai sbagliato raccolta: la prossima volta incollaci etichette di superalcolici, vedrai che si riempie alla svelta.
Pure io: stesso stallo.
Superati i 30 anni tutto è andato in rovina.
Da 5 anni ormai è sempre lo stesso copione che si ripete.
Sempre “il giorno della marmotta”.
Cambio lavori col ritmo di uno ogni due anni e mi ritrovo colleghi miracolati che hanno trovato una donna all’ultimo minuto e non hanno un’amico/amica da presentare nemmeno sotto tortura; colleghe o troppo giovani o troppo vecchie per degnarsi di uscire in amicizia a bere un caffe’, quelle della mia eta’ o sono tutte fidanzate oppure (se singles) sono troppo incazzate col genere maschile o troppo preoccupate di trovare alla svelta qualcuno che dia un’ultima scossa al loro orologio biologico.
A uscire non sai mai nemmeno dove andare (soprattutto se, come me, coltivi interessi culturali parecchio solitari).
E poi confesso che da quando sono diventato “adulto” l’argomento costantemente affrontato dagli altri “adulti” sono solo i soldi. È come se, superata una certa eta’, la gente fosse diventata più disillusa e materialista di quanto non lo fosse stata in adolescenza.
Magari mi sbaglio, ma sono quasi giunto alla conclusione che il problema vero sia avere trent’anni in un epoca (e un Paese) come questo.
Mi allineo al tuo pensiero Nic. Avere 30 anni negli anni 80 e 90 era senz’ altro diverso che averli oggi. Allora la gente era più serena, più rilassata, non era tesa tutto il tempo a risolvere problemi. La vita da adulti di quel periodo era senza dubbio più semplice e questo portava le persone ad essere più inclini a fare amicizia.
Adesso invece ognuno sembra concentrato solo su stesso e sul perseguimento dei propri obiettivi materiali. I 30 sono un momento cruciale perchè se non realizzi qualcosa entro questa tappa ( che sia la creazione di una famiglia – e vale anche per un uomo – o di un progetto economico/professionale ) diventa più difficile riuscirci in seguito.
Forse è per questi motivi che giunti ai 30 tutti sembrano dare meno peso alle amicizie, ai divertimenti e ai rapporti interpersonali e si preferisce dare la priorità ad altre cose. A meno che non si sia dei privilegiati miracolati nati in famiglie blasonate, in quel caso puoi tranquillamente goderti la vita senza pensieri dedicandoti beatamente ai suoi aspetti frivoli qualunque sia la fase anagrafica che stai vivendo.
Essì, povero Nic. Anche Dante verso i 34 capì che era fottuto, Beatrice gli aveva dato buca e lui si trovava in mezzo a rogne politiche grosse. È l’età in cui comincia la discesa, le speranze lasciano il posto ai calci in culo e si capisce che il mondo è duro, solo che ormai capirlo non serve a nulla, bisognava capirlo prima. Ovvio che se sei ricco questo vale solo per gli altri.
Per Yog: se lo capisci prima, che fai?
Se lo capisci prima, dipende.
Dopo i 18 al super puoi comprarti la narda (se sei tra i 18 e i 19 di solito ti chiedono la carta di identità, che è una rottura); comprare la narda è già un buon rimedio, purtroppo Dante si accontentava di vin santo e cantuccini, che son roba da piddini, e Beatrice per questo lo ha schifato, un po’ come è successo a Petrarca con la Laura (Petrarca però preferiva il Caffésport Borghetti, che se non sei in settimana bianca o allo stadio in inverno fa piuttosto schifo, come del resto il VOV, lo zabaione e il marsala che sono buoni solo in determinati contesti).
Se capisci tutto prima dei 18, rivolgiti al medico curante e vedi se riesci a farti ricoverare da qualche parte fino al momento in cui potrai comprare la narda in libera vendita, non vedo altra soluzione. Al limite, dato che a quella età non puoi comprare nemmeno l’innocuo amaro Montenegro, punta al dolce Vallebianca, che va bene anche per gli adolescenti.
Sono in ritardo di anni, ma quando ho letto queste righe mi è sembrato di vedere trascritti parola per parola i miei pensieri.
Sei la mia versione al maschile…27 anni, carina, ma sola , sempre a rincorrere tutti, con difficoltà nell’incontrare persone realmente interessanti, in fase di stallo su molti aspetti, con tanti interessi e nessuno con cui condividerli.
Chi sa se tu hai trovato una soluzione…
@frenk: Ciao Frenk, dal nick non si direbbe che sei una ragazza carina 😛
Scherzi a parte, sono arrivato alla conclusione che la propria “natura” non si può cambiare e non deve essere cambiata, ma a volte serve introdurre nella propria vita dei cambi di direzione importanti e decisivi che consentono di modificare delle dinamiche che tendono a ripetersi. In altri termini se non cambia niente bisogna che cambiamo noi qualcosa… altrimenti tutto resta esattamente uguale, sempre. Scrivimi pure in privato se vuoi.
Ciao, ho letto la tua lettera, mi rispecchio nella tua stessa identica situazione, pur facendo un lavoro a contatto continuo con le persone, è difficile trovare gente disposta a concedersi un momento per dialogare o farsi conoscere. Più vado avanti e più riscontro questa difficoltà, eppure sono sempre stata una persona socievole. Mi capita ora di osservare molto gli altri, esco da sola, quindi ho molto tempo per farlo. Ho notato che nessuno si avvicina o si lascia avvicinare più di tanto da una persona sola, come se tale condizione fosse percepita alla stregua di un marchio da evitare a tutti i costi.
Quando sei solo, sei invisibile, appena riesci ad inserirti in un gruppo hai improvvisamente una visibilità effimera. Credo sia sottesa una certa logica di branco portata avanti in modo inconscio. Comunque, ti va di conoscerci?