Le abitazioni concesse in comodato d’uso ai parenti in linea retta sino al 2° grado (in pratica genitori, figli e nipoti) godevano prima dell’abolizione dell’ICI avvenuta nel 2008 di un trattamento agevolato e pagavano mediamente (le aliquote potevano essere rideterminate dai Comuni) lo 0,4%.
Se, per fare un es., la Rendita Catastale rivalutata del 5% (che è la base imponibile per il calcolo) fosse di € 100.000 (un trilocale a Milano in A2) il proprietario pagava una ICI di € 400,00 all’anno.
Ora la nuova formulazione prevede:
– l’abolizione della tariffa agevolata (non sono più considerate “prima casa” le abitazioni concesse in comodato ai figli nipoti o genitori);
– la parificazione dell’immobile a “seconda casa” con una aliquota dello 0,76%
– la rivalutazione della rendita catastale del 60%.
Per tornare all’esempio, il conteggio della nuova IMU sarebbe: € 100.000 x 60%=160.000 x 0,76% = € 1.216,00 con un incremento del 304%!!!!! E badate bene, la triplicazione dell’imposta toccherà tutti coloro che si trovassero in questa situazione, indipendentemente dal valore della Rendita Catastale.
I Comuni poi hanno pure la facoltà di innalzare le aliquote e con i tagli che hanno subìto possiamo immaginare come andrà……
Il Governo Berlusconi fu “benefattore” quando abolì l’imposta, ma questo Governo è di certo “malfattore” nel ripristinarla con queste modalità! Le forze politiche che l’hanno approvata meditino e pongano rimedio a questa “malefatta”!
Cordiali saluti e Buon Natale…nei limiti del possibile!
E. Broggi
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