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Nota su Ucraina

di Paolo Lepri

Ho avuto occasione di andare per oltre un decennio in Ucraina durante le feste estive ed invernali.
La cosa che colpisce di più è la dinamicità di questo popolo, la struttura scolastica che se pur un pò all’antica spicca per la costruzione didattica estremamente all’occidentale delle materie di studio ( informatica e inglese ) e la fortissima pianificazione della società urbana . A Kyiv l’URSS ha lasciato edifici governativi e pubblici con tanti bunker sotterranei antiatomici.
Non dimentichiamoci che i palazzi specie i grattacieli a prescindere da quelli storici ed un pò classicisti erano e sono realizzati nel periodo URSS ed ora in cemento armato. Quindi una struttura molto forte capace di resistere abbastanza a cariche esplosive.
Come si è visto con il missile russo che a centrato a Kyiv un palazzo.
Esistono poi altri fattori:
1- un fortissimo senso dello Stato, che si vede in ogni angolo della nazione da parte di ogni bambino e di ogni persona, con bandiere e canti patriottici;
2- sono stati gli ucraini che con le loro capacità hanno sviluppato e fabbricato l’arsenale atomico e missilistico dell’URSS, 4000 testate atomiche tattiche era la dotazione giacente in Ucraina, oltre a centrali nucleari non di poco conto, la più grande del paese Zaporizhia sviluppa attualmente una capacitá pari a 5,700 MW, per questa ragione é la prima nel settore europeo. Essa copre il 50% della produzione di energia dell’intero Paese, coprendo, da sola, il 20% del fabbisogno nazionale.;
3- Dal 2014 l’Ucraina dopo la occupazione della Crimea da parte della Russia ha avuto a che fare con la guerra civile nelle regioni orientali quindi questo popolo sa combattere e lo sta dimostrando.
In conclusione un popolo forte che sa cosa fare nei momenti difficili.

Lettera pubblicata il 27 Febbraio 2022. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Mondo - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    Melchiorre -

    Senza alcun dubbio. Qui in Italia invece il senso dello Stato e l’orgoglio nazionale sono pari precisamente a zero. Abbiamo rinunciato al nucleare ragionando col paraocchi, compriamo l’energia dalla Francia perchè ci conviene di più che produrla qui e facciamo smaltire i nostri rifiuti all’estero, dove invece ci guadagnano sopra. Dipendiamo in grandissima parte dal gas che arriva dalla Russia. E posso star certo che col buonismo e la mancanza di attributi che predominano se venisse la guerra qui, sarebbero tutti a scappare come animaletti impauriti sventolando la bandiera arcobaleno invece di combattere per il proprio paese e le proprie cose, rischiando la vita.
    Del resto, io lo dico sempre che se non fosse per il turismo e i nostri monumenti, saremmo poco più che un paese del terzo mondo.

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