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Nostalgia portami via!

di DarkDiamont

Cari amici come va? Beh spero tutto per il meglio, io d’altronde in questi ultimi giorni sto cercando di offuscare i miei pensieri stando accanto alla mia famiglia stando vicino a mio fratello, mi sento “bene” fino a quando non trovo qualcosa che mi butta nella mia vera attuale situazione.

É dolce stare a casa e non far niente, é dolce il non dover pensare a tutto cio che devo fare, protetto dalle mura di casa dal calore che la mia famiglia mi da, dagli amici che ho nel mio paese, oggi mi sono imbattuto con una scatola di sigaretti che un tempo fa fumavo quando mancavano i soldi , mi hanno portato all’estate del anno scorso ed i ricordi di un’amicizia rotta pocotempo fa. Mi meraviglio di come passa il tempo di quanti ricordi raccogliamo in un cosi breve periodo di tempo, quel ricordo pero non mi ha rattristato, anzi mi ha fatto riflettere su quanti cambiamenti siamo tenuti ad affrontare nella nostra vita quante strade si cambiano con il percorso del tempo sia per bene che per male, tu che stai leggendo questa lettera sicuramente ne hai fatte di scelte difficili e avrai vissuto istanti bellissimi che sono rimasti impressi nella tua memoria, io spesso pecco di nostalgia, non so se amo o odio quella sensazione agro-dolce che rimane, un ricordo dolce e bellissimo fermo nel tempo come un quado da ammiarare, ma solo quello rimane un quadro bello che quando lo provi a toccare svanisce lasciando quel vuoto che la nostalgia sa lasciare, perche il tempo e la vita vanno avanti ed a volte mi sento di non poter reggere il ritmo e quindi rimango indietro a guardare il passato, fermandomi per un po e chiudo me stesso dagli altri risulatndo freddo e distante a voi é mai capitato questo? e se si come la gente intorno a voi ha reagito a me di solito mi voltano le spalle dicendo: “non sei piu quello di prima ” “sei cambiato” etc. ho perso molte amicizie per questo lato orrendo di me non so come fare, consigli?

Grazie del attenzione, un abbraccio.

Lettera pubblicata il 1 Aprile 2018. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Io non sono una persona nostalgica. Quando penso al mio futuro m’immagino in una città più grande. Una città in cui la solitudine si può considerare, a ragione, un privilegio. Ho fatto pace con l’idea che ci sono cose che non riuscirò mai a superare. Una su tutte le gelosia retroattiva e dei complessi d’inferiorità che svelano nello spirito dell’uomo l’armonia divina del mondo. Non vorrei, non ho mai voluto, che un’altra persona si trovasse nella condizione di dover scegliere tra me e la sua famiglia o tra me e il suo passato o tra me e i suoi amici. Queste combinazioni di situazioni mi potrebbero dar fastidio nella misura in cui mi considero una persona che vive con uno stile militare e anche in mezzo alle difficoltà riesce ad emanciparsi dal bisogno. Probabilmente non imposterei la mia vita in un certo modo perché il nostro mondo è contemplato da quelle infinite lontananze che ci consentono di vivere quell’intimità che si ricerca quando si tradisce, ad esempio. Io penso invece che una persona che è consapevole dei propri limiti (una persona umile) dovrebbe riuscire ad apprezzare (non ad accontentarsi) quello che è riuscito ad ottenere nonostante il disprezzo e la commiserazione che ha generato negli altri.

  2. 2
    Rossella -

    Oggi sono consapevole del fatto che questo dolore non ha niente a che vedere con la mia vicenda sentimentale o familiare, ma riguarda il legame tra tutte le creature, un legame che nello spirito umano si sublima a vita spirituale di tutto il cosmo. Ci mancherebbe che io non mi togliessi il cappello davanti ad una persona che guardo da un’infinita lontananza e la vedo superiore a me perché mi sento in dovere di riscattarla dallo stato di umile oggetto materiale che ricoprirebbe anche se venisse messa nella condizione di partecipare alla nostra vita. Per questa ragione ricerco l’anonimato e non disdegno altri tipi di frequentazione che hanno a che vedere più con lo spettacolo che con la vita. Un uomo non ha la stessa percezione della realtà fenomenica e magari resta deluso quando non incontra la nuora premurosa e la cognata affabile. Io preferisco diventare una “personalità” di spicco e lasciare ad altri il diritto di testimoniare la fede e la bellezza anche in mio nome. Il lavoro ( facciamo conto: un posto di cassiera) me lo voglio vivere come un’avventura fantastica. Lo stesso discorso vale per tutte le mie cose.

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