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Lettera pubblicata il 12 Ottobre 2017. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore silvia.scintu.
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l ho visto il film, eccezionale, mi ha lasciato come un blocco nello stomaco, quel senso di incompiutezza di inappagatezza che rimane nel pensiero,per scelte non fatte,
per i rimpianti, all’ inizio o tanti anni fa in modo anche pesante e opprimente
poi …piano piano si dissolvono come la nebbia e se ne vanno e rimangono lontano lontano nel tempo
come una canzone di un nostro grande cantautore.
alberto,
anche a me era piaciuto molto il film che hai citato. confermato nella vita reale da Jean Gabin, che alla sua morte ha fatto avere importanti ricordi a Marlene Dietrich, in virtù di un amore per LUI importante, che non sopravvisse alla fine della guerra.
per contraccolpo, ti suggerisco un altro film, visto di recente. “Settimo cielo”, tedesco, 2008. http://www.mymovies.it/film/2008/settimocielo/
la conclusione è tristissima e molto realistica, adeguata alla situazione, con presa di posizione netta, quasi crudele. il dilemma è sempre lo stesso:
– dare priorità a se stessi o preservare l’armonia di coppia/famiglia e/o la tacita gratificazione del partner?
– dare spazio alla libertà dei sentimenti o privilegiare il raziocinio e il mantener fede all’impegno assunto?
– accontentarsi di quanto si è riusciti a realizzare in ambito di rapporto di coppia, in un’epoca ormai magari lontana, o cercare qualcosa di meglio o di diverso?
ogni scelta è valida, per chi la compie consapevolmente, sia per la propria serenità che per quella dei figli.
nel film che ti ho suggerito ottima la recitazione dell’attrice Ursula Werner; delicato e attuale l’argomento dell’amore in tarda età; apprezzabili, finalmente, anche i nudi integrali maschili (per parità di genere, non per pruriginosità o pornografia, come in alcuni altri film). Per i miei gusti, forse un tantino eccessivo lo stravolgimento esteriore dell’amplesso iniziale, fra anziani…
mi documento personalmente su questo film che hai suggerito
Rossana.
IL tempo e’ galantuomo, fa passare, attenua, forse spegne, quelle fiammate di passione, che nel momento ci rendono piu’ vivi,che ci fanno anche soffrire ,che ci danno un sapore unico irripetibile.
E’ sempre l equilibrio tra passione e ragione.
che comunque non e’ solo in ambito di relazione di coppia ma anche di lavoro di ricerca di invenzioni di scoperte,
penso a tanti imprenditori manager uomini e donne che dal nulla hanno tirato su imperi, Enzo Ferrari, Ferrero, barilla, e poi Galileo, Leonardo, Newton, Colombo, e tanti altri,ci metto anche Garibaldi,Madre Teresa, per me c’e’ un nesso un collegamento, ci vedo una passione un sentimento non per una persona ma per un idea ancora astratta ma che puo’ diventare realta’e ci si mette tutto l impegno personale, la nobilta’ la dignita’ umana l umanita’ e’ li che trova lo splendore la meraviglia, il divino, diessere uomini e donne.
shakespeare diceva essere o non essere,e poi il mondo intero e’ una ribalta, un mio conoscente da qui ha tratto__ saper vivere e’ un arte
Anche Einstein il sommo guru della relativita’ fisica, la vita dei pianeti delle stelle, dell’ universo, e aggiungo nell’umanita’ e’ permeata dal relativo, quello o quella che ti faceva impazzire, ora ……niente, ma anche di un oggetto,di una cosa, di un pensiero o altro.
Lontano lontano nel tempo,anche questa canzone parlava di un amore irrealizzato, svanito nel nulla,impossibile, quanti amori cosi’ e ancora quanti non si realizzeranno mai.
Le vie dell’amore sono indecifrabili, inspiegabili, la bellezza e la sofferenza stanno anche qui.
Se qualcuno mi leggera’ a quest’ ora, do lo spunto prima di dormire, ai pensieri nella notte…….
Ho divagato sul tema ma a me piace cosi’
b. notte
Bravo Alberto, hai spiegato molto bene il tuo concetto di passione e realizzazione, effettivamente applicabili non solo all’Amore, ma in tanti altri contesti .Chi sa far fruttare le proprie risorse, è un “genio” nel suo campo e certamente costruisce qualcosa che si avvicina al “divino” perché in un certo senso attua “un miracolo”. Anch’io vedo questo nesso e penso di aver capito cosa intendi. Grazie per lo spunto…
Chiudere una storia anche se si ama ancora per motivi di (non) lavoro
Ho visto che avevi aperto il post su scritto nel 2013
li ti ho inviato un mio commento
https://www.letterealdirettore.it/chiudere-storia-motivi-lavoro/comment-page-3/#comments
Io personalmente sono arrivata a preferire la fase piu´ avanzata di una relazione, rispetto a quella iniziale dell’innamoramento (quando ero piu´ giovane e con meno esperienza, era il contrario).
Si, e´ bello provare emozioni forti al solo vedere e parlare con la persona di cui ci si sta innamorando, ma per me é una fase troppo instabile dove non si conosce davvero la persona che si ha di fronte (seppur avendo la sensazione illusoria di conoscerla da tanto..) e dove ancora non si puó sapere se questa persona fa davvero per noi e se è la persona con cui vogliamo condividere un percorso di vita.
Al contrario, quando si é giá in una relazione stabile, mi piace la sensazione di aver scelto la persona al mio fianco e di continuare a sceglierla ogni giorno in maniera consapevole, mi piace la connessione piu´ profonda e la conoscenza di pregi e difetti, la condivisione delle piccole cose quotidiane ecc. Ovviamente da parte di entrambi bisogna avere la volontá di mantenere la relazione VIVA.
Io credo che se, arrivati alla fase piu´ avanzata, rimangono rimpianti, dubbi e ci sono monotonia e una certa apatia, semplicemente non abbiamo scelto la persona giusta per noi e abbiamo invece scelto secondo criteri che appagavano solo alcuni dei nostri bisogni in quel momento (probabilmente perché eravamo ancora immaturi e inconsapevoli).
Per esempio Silvia, perché hai scelto lui per una relazione seria? Cos’hai visto in lui che gli altri non avevano? E se tornassi indietro lo…
Michelle,
in linea generale anch’io “credo che se, arrivati alla fase piu´ avanzata, rimangono rimpianti, dubbi e ci sono monotonia e una certa apatia, semplicemente non abbiamo scelto la persona giusta per noi e abbiamo invece scelto secondo criteri che appagavano solo alcuni dei nostri bisogni in quel momento (probabilmente perché eravamo ancora immaturi e inconsapevoli).”
può però accadere che con la convivenza vengano a galla magagne caratteriali di cui prima non si era a conoscenza, oppure, come tu stessa hai affermato, sia l’altro a dare tutto per scontato e a non impegnarsi più come prima nel rapporto.
premesso che, a seconda dei temperamenti, si può preferire la fase dell’innamoramento o quella della stabilità amorosa, c’è da osservare che la relazione cambia dal vedersi abitando in case separate rispetto al condividere il bagno e tutto il resto, inclusi i vari carichi che ognuno si deve assumere. così come cambia nuovamente, con maggiori oneri, alla nascita dei figli…
utili le domande suggerite. dal più a meno quelle a cui anch’io avevo pensato. difficili le risposte, che comunque solo l’interessata si può dare.