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Lettera pubblicata il 12 Ottobre 2017. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore silvia.scintu.
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Golem apprezzo molto le tue osservazioni di stampo più moderato. Vedi il mio loop nasce proprio dal fatto che so che è inutile inseguire l’innamoramento, perchè son sensazioni bellissime, intense ma… temporanee! E che l’Amore é una scelta, una decisione, non un sentimento travolgente. Ma a parte la noia estrema, (e in questo centra il punto suzanne quando afferma che bisogna ripensare a cosa son gli stimoli) so distinguere fra innamoramento e un equilibrio più stabile e apprezzarne le belle cose che ne derivano, non sono una hippy idealista. Ma la verità scomoda che molti han paura a dire a voce alta, è che dopo molto anni non si prova più quasi nulla e che difficilmente ci si innamora due volte della stessa persona. Allora mi chiedo che opzione ha una persona che non vuole tradire e/o cambiarne 100 (e non sto facendo la morale, sottolineo solo la temporaneità di tali rapporti) ma non vuole neanche essere morta anzitempo?
Vai Golem, questo argomento è pane per i tuoi denti…Cara Silvia il tuo desiderio è assolutamente normale, io ti capisco. Non interrogarti su cosa e’ “giusto” e cosa è “sbagliato” perché questo è un giudizio di tipo etico che non serve a nessuno. È però importante che tu sia consapevole che perseguire un ideale di “Amore” prevede una scelta razionale e non coincide con “provare quel tipo di emozioni” . Quando scegli una strada, ti devi impegnare ad essere coerente con questa scelta e fare in modo di costruire, con l’altra persona un rapporto che dovrà necessariamente evolvere anche attraverso delle fasi di crisi, stasi è noia. Sarà perfettibile e mai perfetto.
Le “pulsioni” di cui parli sono quelle che ti spingono a cercare altrove quello che “manca” e non potrai mai soffocarle del tutto, ma dovrai necessariamente imparare a conviverci e gestirle, concentrandoti sull’ importanza di potenziare quello che “non manca”. Non so dirti se questo bisogno sparirà mai del tutto perché è molto difficile eliminare qualcosa di fisiologico, però sicuramente è qualcosa che si può tenere sotto controllo, e sfogare, magari, i attraverso pure e sporadiche “evasioni mentali”…
L’opzione è trovare le giuste motivazioni per continuare a stare con la persona che si è scelta ed investire nel rapporto, senza tuttavia sentirsi in colpa per dei desideri che possono procurare un’ebbrezza temporanea.
Dici bene che non ci si innamora due volte della stessa persona, semmai si può “riscoprirla” sotto altri punti di vista : il percorso non è ripetibiile e necessità di un’evoluzione che avviene proprio quando si supera quella che tu chiami “noia” attraverso la ricerca di nuovi stimoli e l’attuazione di cambiamenti da parte di entrambi i componenti della coppia. Non devi partire dalla convinzione che “non si prova più nulla”, ma valutare se si può ripartire da quel “quasi” , contemplando anche l’ipotesi di un suo coinvolgimento diretto in questa “svolta”.
Con questo discorso non voglio certo fare la maestrina: sto ripetendo “la lezione” anche me stessa per convincermi ad impararla e decidermi a metterla in pratica pure io…
Non sono per niente d’accordo sul fatto che esista questa netta separazione tra egoismo bieco e spirito di abnegazione. Il più delle volte esistono solo imperfetti esseri umani, che si barcamenano tra un istintivo egoismo ( che accomuna tutti ) e il temtativo di mettere l altro sul nostro stesso piano. Scegliere di farsi una famiglia o vivere da “spirito libero” è comunque un tentativo di soddisfare i nostri egoistici desideri, siano quelli di ricevere sicurezza e tranquillità, che al contrario non dover rendere conto a nessuno della nostra vita. Non abbiamo scritto nel DNA se essere brave mogliettine o donne libere, sono le esperienze, il nostro percorso e le persone che incontreremo a farci proprendere per una scelta o per l altra.
Silvia,
I pensieri diventano parole, le parole diventano fatti, e i fatti portano alle lacrime.
Io ti metto solo in guardia. Giustamente fai come tu vuoi, è la tua vita! Solo che nel tuo caso, è lecitamente presumibile che tu faccia il botto tra poco. Ci sono passato e so che “pugno” tirerai al tuo compagno.
Non so posso dirti di poter confermare la tua affermazione. A me non è mai capitato di non amare più. Il mio mondo proprio non concepisce questo. Sai quando cerco una compagna, mi muovo cercando 3 cose:
Attrazione mentale
Attrazione sessuale
Dialogo
Quando ho queste 3 cose, che cavolo posso volere di più dalla vita?
Capisco il tuo desiderio! Ma prova a fare uno sport per esempio! libera le endorfine diversamente…cerca di motivare il tuo pantofolaio con un progetto insieme!
Scenario: ora molli il tuo compagno in cerca di altro. durante la separazione te ne bombi almeno 3. Roba da poco, solo sesso senza amore. Poi ne trovi uno che merita, o almeno tu lo reputi tale.Ti ci metti. Dopo un anno comincia a mancarti di rispetto, a picchiarti o a tradirti. Ne è valsa la pena?
Certo puoi trovare anche il principe azzuro…ma la possibilità è 1/600.
Come detto la vita è la tua, ma raramente potrai essere felice mandando qualcuno in malora. Per questo dico parlane con il tuo boy! magari anche lui non vede l’ora di farsi na modella estone….e se fosse così certo che poi puoi fare un passo in più verso la tua felicità. Se fai da sola, scordatelo!
Acquadifalda, forse potrai essere più utile tu a Silvia, visto che in questi mesi sei riuscita a vedere “The dark side of the love”.
Il tuo ultimo post ha già fatto il punto della situazione, così come nella replica di Silvia a Caprone è emersa la solità “siccità” emotiva nella coppia della prima, causa principale delle ragioni che l’hanno portata su questo forum.
Come vedi quasi certamente la “cecità” del partner ai sintomi di Silvia e la mancanza di comunicazione aumenta sempre più la distanza tra i due. Ecco quando dovrebbe intervenire la “volontà” di cui spesso parlo. Sempre che non sia emersa l’evidenza che non c’è più attrazione che la giustifichi.
A poi.
Silvia sono quasi le 10 e scatta la prima pubblicazione e non c’è tempo per dire quelli che serve. Ti scrivo dopo. Ciao
Ciao Silvia, già molto ti è stato risposto. A mio avviso dovresti in primo luogo capire se questo “piattume” è relativo alla tua vita in generale o alla relazione, perché c’è una bella differenza nel sentirsi vivi attraverso una relazione o se lo si è a prescindere.
In secondo luogo non sono d’accordo con il demonizzare le relazioni di lungo corso per partito preso, si dà per scontato che il tempo spenga ogni legame.
Ci sono persone che amano il loro lavoro e/o i loro hobbies per tutta la vita, il segreto non è essere innamorati, ma appassionati.
L’innamoramento fornisce infatti la passione per l’altro in modo “chimico”, restare appassionati nei confronti del partner, del legame a prescindere dall’innamoramento è la vera sfida. E’ qui che si perdono frotte di coppie, cala la curiosità per chi ci sta di fianco, la voglia di sorprendere e di essere sorpresi.
Saranno anche frasi fatte, ma vedo che questa propensione è molto diffusa e non credere che siano solo gli uomini a “sedersi”, anche molto compagne si adagiano, non “ti vedono”, ed è l’inizio della fine.
Dicono che sia importante comunicare, è così, ma ci deve essere il reale desiderio di capire, comprendere, ascoltare.
Quante volte hai provato a comunicare davvero con il tuo compagno o viceversa?
Subentra poi la noia, che inevitabilmente uccide il rapporto.
Silvia, avevo cominciato a risponderti per sbaglio sul thread “La mia ragazza mi ha lasciato” forse perché ero in partenza e aspettavo la chiamata per l’imbarco.
Comunque mi è servita di più la risposta a Caprone per capire la situazione nella quale vi trovate.
Acqua poi ti ha chiarito la “normalità” della tua situazione rispetto a quanto accade nella tua relazione.
Silvia, al di là di quello che potrebbe essere il vostro legame sentimentale, come ho avuto modo di dire diverse volte per situazioni analoghe alla tua, la causa madre di queste è la mancanza di “comunicazione” tra i due protagonisti. Questa condizione si insinua subdolamente a fronte di una routine che tuttavia per molti rappresenta una tranquilla e rassicurante “stabilità”. Come ha giustamente ricordato Acqua su un altro thread, spesso le esigenze maschili all’interno di una relazione, sono molto più “elementari” rispetto a quelle femminili, ma non devi pensare che questo sia fatto in mala fede, è solo “ignoranza”. Nel senso che letteralmente un “maschio” ignora il caleidoscopico mondo delle emozioni femminili. Come forse ho anticipato in quell’altro thread dove avevo iniziato a risponderti, io stesso che mi ritengo abbastanza attento alle sfumature relazionali, non avrei mai saputo di “quel” mondo se non avessi letto i diari di mia moglie, per poi cercare le ragioni di certe “fughe”. Cosa che poi abbiamo fatto insieme.>>>
Prima devi individuare cosa non va nella tua vita. Il problema è l’uomo, il lavoro o addirittura il paese in cui vivi? In Italia mi capita spesso di sentirmi malinconica, ma il problema non è mio marito né il lavoro bensì il contesto in cui vivo, la società italiana. Qua in Ucraina sto molto bene.
Il mio consiglio è di essere sincera con te stessa. Le risposte non le troverai qui ma dentro di te.
Comunque io a suo tempo lasciai la persona che mi faceva sentire morta e presi uno straniero. Non mi pento della scelta. Adesso ho un uomo che mi attrae veramente, sto conoscendo un’altra cultura. Sono quasi 5 anni che stiamo insieme e non c’è paragone. Nella vita bisogna anche osare .