So perfettamente che con questa lettera mi attirerò un sacco di critiche, ma ritengo i miei sentimenti umani nonostante causino un conflitto interno e sensi di colpa a me per prima. Sto con una persona da diversi anni, siamo sul punto di sposarci e metter su famiglia, abbiamo raggiunto un equilibrio e ora per fare i passi successivi basta…. farli, perché le condizioni economiche e di stabilità affettiva per fortuna ci sono. E penso che alla fine li farò. Ma mi chiedo spesso se la vita sia davvero tutto qui, infilarsi in una catena di montaggio e seguire le tappe. Non mi manca niente dal punto di vista materiale, ma mi sento completamente appiattita, annoiata, priva di stimoli, vecchia senza esserlo anagraficamente e mi capita di desiderare spesso di reinnamorarmi e sentirmi viva, anche se sono assolutamente fedele e non c’è nemmeno una persona nella mia vita che può candidarsi a questo ruolo. Qualcuno mi consiglierebbe di lasciare la persona con cui sto per onestà verso lui e me stessa, ma a parte il perbenismo, ne vale la pena? Ne vale la pena quando ogni amante dopo un po’ diventa inesorabilmente anche lui marito? Ne vale la pena se cambiando parrocchia ogni nuovo soggetto ha solo pregi e difetti in caselle diverse, ma per esserci ci son sempre? Non voglio sentirmi morta dentro, ma neanche passare la vita ad emigrare di fiore in fiore per sentire costantemente le emozioni. Eppure ho bisogno di sentirmi viva. Comincio a capire chi si fa l’amante. Non è questione di doppiezza di carattere o scorrettezza, delle volte si ha un’altissima considerazione della persona che si ha di fianco, ma la noia ti uccide dentro e ogni tanto ci si vuole “punzecchiare” giusto per controllare di essere ancora vivi. Tanto più che non parlo di lussuria, ma di sentire ancora nel cuore quelle bellissime sensazioni dell’inizio di ogni storia.
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Categorie: - Amore e relazioni
Se il mio uomo manifestasse questa esigenza (perché secondo me per un uomo si tratta di un’esigenza) penserei che si sente insoddisfatto della sua vita. Mio marito lo immagino come un uomo dedito al lavoro. Questa è la base che mi consentirebbe di mettere su famiglia con un uomo che ha una visione del mondo diversa dalla mia e non vive il matrimonio come una realizzazione. Sì, si sposa in chiesa perché è consuetudine farlo, ma non approfondisce la sua fede e si adagia sulle tradizioni. Niente da dire. A limite, vive le amicizie con signorilità ed eleganza. Tutto qui. Anche se non avesse impegni lavorativi continuerei a vederlo come un uomo che ricerca l’unità e l’assoluto nei valori. In amore, come nella vita, non riesco a stare al centro. Le due estremità non mi scoraggiano. Questo dipende dal fatto che la mia libertà si manifesta davanti alle contraddizioni. In tutti gli altri casi non mi scompongo, ma ho la sensazione di perdermi qualcosa… il ché non si sposa bene con il mio carattere perché anche se avessi la possibilità di gestire un patrimonio da capogiro continuerei a fare affidamento sul conto di mio marito. Non voglio perdere niente. Sono molto bambina in queste cose. Per grazia di Dio non ho nessun patrimonio da gestire. Scherzo! Mi so separare dalle cose e dalle persone. Ci mancherebbe! Però non mi faccio sconti. Riconosco in me questa inclinazione e mi guardo bene dal renderla attuale.
La donna interpreta il sentimento come un nutrimento e in talune circostanze potrebbe sentire il bisogno d’evadere dalla famiglia perché il ménage familiare è tale da trasfigurare la sua fuga dalle responsabilità. Nel mio stato la vivrei come una dipendenza da qualcuno o da qualcosa, come una falsa libertà. Chi mi conosce sa che i perché di una narrazione frantumata non mi fanno investire tutta me stessa (a tempo indeterminato) in un rapporto (d’amore o d’amicizia) che mi consuma. Nell’ultimo anno mi sarò affezionata a due o tre persone. All’inizio della conoscenza mi sembrava di vivere una favola, ma oggi non mi viene da pensare a loro come dei maschi perché molti di loro non mi hanno trattato come una persona adulta. Non da subito. Sembrava amore (non perché io fossi invasata) perché c’erano tutti i presupposti (la mia buona fede)per conservare almeno la memoria di un sentimento. Davanti alla consapevolezza del vuoto in cui si attua ogni esperienza umana resta l’attaccamento alla vita e l’augurio che le cose vadano bene per tutti. Questo insomma.
Se non vuoi cambiare fidanzato cambia lavoro. O cambia amici.
Insomma cambia qualcosa perchè è evidente che così non va.
Voi donne siete assurde: se tradisce l’uomo lo fa perchè è un porco, se lo fa una donna è perchè si sente morta dentro…
Cara Silvia, preparati all’assalto perché sembra che non si desideri altro che colpire chi peraltro già sa farsi autocritica da solo. Hai esplicitato desideri assolutamente normali, ma siccome ti sei resa conto del circolo vizioso, forse occorre ripensare a cosa sono gli stimoli, a come sentirsi vivi oltre alla scelta più semplice, quella dell’infatuazione…
La tua lettera è scritta così bene ed è così onesta che non potrei mai colpevolizzarti. Mi stavo infilando anche io nel meccanismo della convivenza, dopo tre anni e mezzo di storia, ma me ne sono tirata fuori. L’ho lasciato.
Prima o poi il tuo bisogno di “sentirti viva” ti porterà a desiderare altri uomini e altre esperienze in generale, e anche se non tradirai, sarà un inferno. Credo che alcune persone non siano portate per la famiglia, perché non sanno prendersi cura degli altri con abnegazione, ma per stare bene con se stesse hanno bisogno di seguire i propri ritmi e i propri desideri senza trovare intoppi. La parte più difficile è rendersene conto e accettarlo. Ogni scelta ha dei pro e dei contro, quindi non mi preoccupo troppo di questo mio essere spirito libero. Se non sono convinta di voler vivere con un uomo, non inizio nemmeno a viverci insieme. Tanta gente sta in coppia senza amarsi. Io voglio un amore assurdo e pazzo, altrimenti meglio non averlo un uomo accanto. Chiedo l’impossibile? Per me non esiste il “meno peggio” in amore. Poi l’amore può finire, ma quando si inizia una vita a due, ci deve essere ed essere forte. Passione compresa. Non è che per caso il tuo uomo ha meno libido di te e ne risenti? Perché io ho iniziato a stancarmi nel momento in cui lui non mi cercava più con la voglia di un tempo. Se tu gliene parlassi, sicuramente lui cadrebbe dalle nuvole.
Meglio che lo lasci prima di fare altri passi importanti.
Nevealsole,
concordo con: “Credo che alcune persone non siano portate per la famiglia, perché non sanno prendersi cura degli altri con abnegazione, ma per stare bene con se stesse hanno bisogno di seguire i propri ritmi e i propri desideri senza trovare intoppi. La parte più difficile è rendersene conto e accettarlo.”
Brava Suzanne.
Solo un “consiglio” alle persone che per i loro capricci si permettono di sfondare il cuore alle persone che gli sono state accanto per anni:
Invece che desiderare l’amore (eeehm l’innamoramento, pardon) continuamente, e fare cretinate seminando sofferenza per i vostri scopi egoistici…
ma imparate a DROGARVI! Pischedelici, narcotici, metamfetamine…..
insomma….Esperienze magnifiche…(che ti fanno sentire vivissimo/a) ma che fanno del male (se se ne abusa) solo a VOI stessi….
quindi se proprio dovete fare del male nel sentirvi vivi, fatevelo da soli!
Ovviamente ironico il mio commento…ma con un gran fondo di verità.
Ricordatevi care che così facendo fate pagare gli altri polli (innamorati di voi) per i VOSTRI errori. Con tutto il rispetto ma non la trovo una grande filosofia di vita!
Ora potete fare il bello ed il cattivo tempo a vostro piacimento, tanto siete carine ed apprezzate.
Vorrei viaggiare nel futuro per 20 anni. Chissà quando qualcuno farà a voi queste cose, o per lo meno le penserà postandole qui…come ci starete 😉
ma intanto Caprone…campa cavallo che l’erba cresce!
Tornando alla tua domanda Silvia, che da quello che leggo sembri molto intelligente e riflessiva:
No, non ne vale la pena. Tra 3 anni sarai punto e a capo.
Magari tradita.
Esponi questi dubbi al tuo compagno…è l’unico che può aiutarti. Non noi! E mi raccomando, parla chiaro e non a “segnali”….
Il tuo bisogno è naturale, chi non vorrebbe sentire spesso se non sempre le emozioni legate a quei momenti, e non sto a ripetere cose già scritte al riguardo su questo forum, ma capisci che qualunque innamoramento finisce, perchè ha uno scopo naturale ben preciso – che dovresti immaginare – e dovrebbe trasformarsi in amore, che regala altre sensazioni non meno belle per chi riesce a fare quel passaggio. Quello si escludivamente umano.
Mi sembra chiaro che tu, o voi, non l’avete fatto quel passaggio, e questo dovrebbe farti riflettere sul passo che state per fare.
L’amore, al contrario dell’innamoramento è un atto “volontario”, è cioè un progetto da perseguire, non ti arriva dall’istinto, ma quando dovesse succedere di provarlo non sentiresti più quel bisogno di cui parli, perché sarebbe “contenuto” dentro quell’amore.
Lo so, forse non capisci quello che in questo momento voglio dire, perchè probabilmente come la maggior parte di noi confondi l’innamoramento con l’amore, ma non è così. Il primo è un regalo della Natura a scopo riproduttivo, il secondo invece una conquista della Ragione, e la Ragione è la prima caratteristica realmente umana. Pensaci se vuoi.
Caprone, perdonami ma a quanto pare nomen omen. Chi tradisce (cosa che ho ben specificato di non aver mai fatto, parlo solo di pensieri per quanto irrazionali, e dove potrei sentirmi totalmente libera di confidarli se non nell’anonimato di un forum?) passa sempre e a prescindere per la pietra dello scandalo, ma tu sai qualcosa degli equilibri del mio rapporto per caso? Vivi con noi a casa nostra? Dio ti ha donato il terzo occhio? Lo sai che sono ANNI che non ricevo dei fiori (tanto per fare un esempio stupido, non pensare che il punto siano i fiori) o usciamo a bere una cosa con amici, perché non abbiamo rapporti sociali? Chi ho di fianco ha tanti grandi pregi ma anche parecchi difetti, il mio scazzo non è il capriccio di una stupidina volubile, ma quello di una persona curiosa, attiva e con interessi che si sta spegnendo pian piano per la routine.