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Lettera pubblicata il 13 Maggio 2011. L'autore, bea1001, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Carla? “Dovevo scegliere tra lasciare il mio lavoro, la mia famiglia, i miei amici e prendere casa con lui nella sua città, lontanissima dalla mia dove non conoscevo nessuno a parte lui.”
Me cojoni! Ti “ricatta” e ti dispiace pure che ti abbia lasciata?
Cristo, hai un lavoro che ti rende indipendente, una tua vita e dovresti perdere tutto per un tipo del genere, che magari dopo un anno ti lasciava per altri motivi?
Ah Carla, ma fatti una doccia fredda per schiarirti le idee, e parla col Professor Yog titolare della cattedra di neuroscienze di questa clinica universitaria, e vedrai che ti trova la strada per “dimenticare”. Comincia per “N” ed è prodotta in Veneto, a Bassano del Grappa.
Carla,
le vostra era una relazione a distanza? se è così, era prevedibile che prima o poi uno dei due dovesse fare una scelta di campo ma non è affatto detto che chi doveva rischiare il tutto per tutto dovessi essere tu.
quanti anni avete? dalla sua reazione, percepisco che anche lui sia ferito più dall’incertezza nei suoi confronti che per la tua più che comprensibile difficoltà a sradicarti per lui. guadagna abbastanza per tutti e due e per mettere su famiglia? si tratta di un uomo che hai avuto modo di conoscere come affidabile?
dal mio punto di vista, siete entrambi insicuri, più sulla vostra relazione e sui sentimenti dell’altro, che su tutto il resto. è possibile che prima o poi l’offesa di cui si sente vittima sbollirà e magari potrete confrontarvi con più calma e maggior serenità.
Rossana,
purtroppo si trattava di una relazione a distanza e mi rendo conto che prima o poi si sarebbe arrivati a questo bivio. Per il tipo di lavoro che svolge, avrebbe potuto trasferirsi, o quantomeno avvicinarsi a me, anche se non nell’immediato. Ma non voleva aspettare e pressava affinché mi trasferissi il prima possibile da lui.
Ho 33 anni e lui 35. Economicamente avrebbe potuto provvedere ad entrambi per tutti e due, ma mi aveva già trovato lavoro nella sua citta (un lavoro migliore di quello che ho ora). Si è dato da fare anche per trovare casa e ci è riuscito. Nel momento in cui ha avuto l’ok per la casa, era sicuro che gli dicessi che a breve lo avrei raggiunto. Quando invece ho spiegato le mie paure e gli ho detto ch subito non me la sentivo, si è sentito preso in giro. L’unica cosa che mi ha detto in quell’ultima telefonata è stata: “potevi dirmelo prima, non mi fiderò mai più di te”. Non mi ha più dato modo di parlargli e spiegargli che sarebbe andato bene un trasferimento graduale e la promessa di trasferirci di nuovo, magari tra qualche anno, in una zona più vicina alla nostra città d’origine. Gli ho chiesto di parlarne a voce o di persona ma i messaggi vengono letti e non hanno risposta e ci sto malissimo
Carla,
da quanto hai aggiunto, dall’esterno, tendo a dar ragione al tuo partner, pur non volendo infierire sulla tua decisione, in quanto sei solo tu a sapere cosa è bene o cosa è al momento accettabile per te.
è possibile che tu non sia sicura di ritenerlo affidabile, anche se mi sembra che abbia dimostrato il contrario, oppure, secondo me, sei troppo legata alla tua famiglia e al tuo ambiente per sentirti pronta ad aprire una nuova stagione di vita, dove il tuo impegno e il tuo maggior interesse dovrebbero logicamente trasferirsi sulla creazione sia di uno stretto nucleo di coppia che di una nuova famiglia.
in ogni caso, se i progetti del giovane non rientravano nella tua linea di pensiero, sarebbe stato corretto farlo presente fin da subito. ti rendi conto di quanto si sia “sbattuto” a vuoto, per tutti e due?
mi vuoi spiegare meglio questa tua idea di mediazione, che non comprendo a fondo? cosa intendi per “sarebbe andato bene un trasferimento graduale e la promessa di trasferirci di nuovo, magari tra qualche anno, in una zona più vicina alla nostra città d’origine”?
Purtroppo le paure ci frenano più di quanto dovrebbero…
Rossana,
Grazie per il parere. Provo a spiegarmi. So bene di essere in torto e che lui si sia speso anima e corpo per riuscire nel suo intento di farmi trasferire lí. Io ho da sempre avuto timore di non trovare la forza di lasciare il mio papà (Ho solo lui e nessun altro in famiglia. Ho perso purtroppo mamma e una sorella giovanissime). Però tra me e me ero sicura che quando sarebbe arrivato il momento di dovermi traferire, ce l’avrei fatta e che l’amore per lui avrebbe vinto il timore di lasciare da solo mio papà. Invece così non è stato.
Avrei dovuto dirgli dall’inizio di questa mia paura ma ero sicura di poterla superare. E invece non ci sono riuscita. Per qualche giorno ho pensato a cosa fare per non perderlo e, anche grazie alla spinta del mio papà che, poverino, si è sentito in colpa nel vedermi così, ho provato a chiamarlo per dirgli che magari all’inizio avrei voluto trasferirmi gradualmente (un paio di settimane nella nostra nuova casa e qualche giorno da mio padre), ma non ha risposto alle chiamate. Gli ho scritto tutto con dei messaggi ma mi ha risposto che avevo già scelto altro (la famiglia) a lui e che dovevo rassegnarmi. Dopodiché ha risposto ancora un paio di volte e poi niente piu. Legge ma non risponde
Cioè ‘sto povero cane si è fatto il mazzo tanto da poter mantenere una famiglia a 35 anni, ti ha trovato un lavoro migliore quando abbiamo ingegneri termochimici che vanno in UK per mille euro… ha pure preparato il nido… e tu vuoi stare attaccata come una cozza allo scoglio dove sei nata??? Restaci, te lo meriti. Non ti risponderebbe manco un santo della Chiesa Cattolica Romana ed Apostolica perché gli girerebbero le pale peggio dell’angelo Moulinex.
Rossana,
Grazie per aver risposto. Ho mille colpe perchè avrei dovuto spiegargli tutto da subito, ma non ho avuto il coraggio. Ero sicura, però, che quando sarebbe arrivato il momento di dovermi trasferire, il mio amore per lui avrebbe vinto su tutto. Purtroppo così non è stato. Non ci sono riuscita. Il mio problema principale è costituito dal fatto di dover lasciare da solo il mio papà (non ho nessun altro in famiglia a cui poterlo eventualmente affidare. Ho perso mamma e una sorella). Per qualche giorno ho pensato a cosa fare per non perderlo e allora ho pensato di chiedergli di permettermi di trasferirmi gradualmente, ovvero ad esempio un paio di settimane nella nostra casa e qualche giorno nella mia casa di origine. Ma alle mie chiamate non ha risposto. Gli ho scritto allora queste cose con dei messaggi e mi ha risposto che, volendo o no, avevo scelto altro (la famiglia) a lui e ora dovevo rassegnarmi e pagare le conseguenze per averlo deluso. Ha aggiunto che ha perso la fiducia in me e che ”in questo momento” non stava pensando a possibili soluzioni. Ha risposto a qualche altro messaggio ma poi quando gli ho chiesto di vederci e parlarne è sparito. Legge e non risponde. Non so come fargli capire che non volevo prenderlo in giro
Grande Yog sei stato la prima risata che mi sono fatta in tre settimane. Grazie
Vabbè, se non legge e non risponde non mi sembra che tu sia molto importante per lui. E poi non se ne frega niente dei tuoi problemi col papà. Gli anziani non vanno trascurati specie quando danno consigli ovvi, e tu mi sembra che non li trascuri.