Il 2020 sarà ricordato da tutti come un anno un po’ particolare. Niente di quello che stiamo vivendo è stato vissuto dalle generazioni che lo stanno attraversando. Per tutti sarà ricordato come un periodo indimenticabile quando un virus letale ci ha rinchiusi soli in casa con chi avevamo accanto e che abbiamo percepito come nuovi. È in quei momenti che la realtà e la quotidianità si è trasformata in un’avventura epica che ci ha trasformati in eroi solitari e pensanti.
Nelle ore di silenzio e solitudine la mia mente erra in un passato lontanissimo, e la bambina di una volta ripercorre quei momenti che la videro crescere in un mondo sottosopra ingigantito e trasfigurato dal ricordo.
Davanti ad un computer ricostruisco fotogrammi di un passato che riemergono vividi dall’acqua stagnate dell’oblio. Ricordi lontani squarciano il velo che il tempo ha ricoperto e dita esitanti ticchettano su una tastiera cedevole e ubbidiente.
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni
Posso capire la difficile situazione e quanto esposto, ma non vedo perché non allestire l’albero di Natale.
Forse perché non mi sembrava il caso di celebrare il 2020 con riti natalizi.
“Periodo indimenticabile quando un virus letale ci ha rinchiusi soli in casa”
Giovanna é in errore. Nessun virus l’ha confinata in casa. È stato un uomo a farlo, e lo ha fatto infischiandosene di ogni diritto naturale dell’uomo.
“Indimenticabile” è proprio l’aggettivo che attribuirei romanticamente a questo meraviglioso 2020, ahimè troppo presto morente. Speriamo in un 2021 pieno di alberi, e che non faccia smarronare la min.....