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Lettera pubblicata il 24 Novembre 2020. L'autore, lettie, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Perchè penso che ritrovando il giusto equilibrio magari le cose possono andare meglio.
Per quanto riguarda l aborto, ci avevo pensato, ma non me la sono sentita, è comunque una vita e penso che mi sarei sentita in colpa…
Per chi mi ha chiesto del mil compagno: bè il mio compagno sinceramente non mi da una gran mano ( e pensare che lui adora i bambini e li ha sempre voluti) da quando è nata l avrà cambiata e vestita tra si e no 2 volte…per dargli da mangiare, quasi lo devo pregare, e anche quando potrebbe passare del tempo cn lei, dopo 5 minuti sti stanca, settimana scorsa gliel ho lasciata un paio d ore quando sono tornata a casa, ha detto che era stanchissimo ..pensate a me che ci sto tutto il giorno…comunque tutto questo crea seri problemi anche all interno della mia coppia…io sono perenneMente arrabbiata cn lui perchè non aiuta e piu ne parlo con lui, piu le cose vanno male…quindi secondo me è tutto il contesto che mi crea disagio e tristezza…e mi dispiace per la bimba
Immaginavo che il mio commento avrebbe suscitato polemiche ma ci tengo a chiarire alcuni punti. La signora Lettie è senza dubbio stata irresponsabile. Nel 2020 non si può rimanere incinta per sbaglio e se succede c’è sempre l’aborto o l’adozione. Detto questo è evidente che alla signora non importi nulla della figlia. Vuole solo continuare a farsi la sua vita ed io l’ho rassicurata sul fatto che questo è possibile. La bambina crescerà e tra asilo, scuola e qualche pomeriggio dai parenti, la signora potrà riavere un po’della sua vita. Deve però trovarsi un lavoro e rimettersi in sesto. Questo ovviamente non significa che non deve curarsi della figlia: cibo, vestiario e istruzione sono assolutamente un obbligo per un genitore. Quello che non è obbligatorio è provare amore e passare h24 con lei. Non amare un figlio non significa trattarlo male o usare violenza. Significa fare il minimo indispensabile come genitore e credetemi è una cosa più diffusa di quanto pensiate, purtroppo!
Alleluja, finalmente qualcuno di sincero!! Almeno su un forum dove si può scrivere in forma anonima. In effetti non ne potevo più della retorica “familiarista” dove sembra che i giovani (compresi i trentenni, e in particolare LE TRENTENNI) non fanno più figli per la crisi, ecc. La verità è che non fanno più figli perchè:
a)non vogliono farne. Preferiscono altro (viaggi, shopping, feste)… sia chiaro che non sto facendo la morale a nessuno, pure io rientro tra questi;
b) c’è sfiducia tra i sessi. Da uomo vedo molte “donne” rimaste bambine quindi col cavolo che mi viene da pensare a costruire qualcosa di importante con qualcuna di loro. Naturalmente loro penseranno lo stesso di me (e non hanno tutti i torti a onor del vero). Ma almeno piantiamola con le finte intenzioni serie e iniziamo a dire le cose come stanno. Tu però cara lettie hai una creatura a cui badare, e ora che c’è devi prenderti le tue responsabilità.
Il punto è che questa bambina c’è. Quindi cosa facciamo? La buttiamo via? No! Ne prendiamo atto e diamo a questa madre una speranza spiegandole che non deve sentirsi sbagliata se non voleva un figlio e se ora non lo ama. Purtroppo il mondo è pieno di persone così. Questo però non significa che la figlia non possa avere una vita dignitosa. Mangerà, sarà vestita, andrà a scuola, farà amicizia… insomma vivrà una vita normale. Non credo che la signora passerà le giornate a dire alla figlia che non la ama o che non è voluta. Fino ad adesso la bambina è stata accudita e continuerà ad essere così ma non è necessario fare queste cose con amore. Se la signora non ama la figlia non la si può costringere a provare un sentimento che non c’è. Tanto vale curarla e darle il necessario, cercando di mandarla all’asilo e dai parenti se possibile in modo tale da farsi la propria vita che inevitabilmente non sarà uguale a prima ma ci si può arrivare vicino.
Sinceramente, non riesco a provare alcuna compassione nei tuoi confronti.
In una coppia il dialogo è fondamentale!
Se non si parla e non si esprimono i propri sentimenti e desideri, la strada si complica.
Ci sarebbe anche da capire come può funzionare una coppia che vede il desiderio di avere figli da una parte e l’assoluta certezza di non volerne dall’altra.
Come si può vivere insieme se il volere di uno limita quello dell’altro? Non si può scendere a compromessi.
Per di più, nel 2020 davvero si finisce ancora in gravidanze non desiderate? A 36 anni poi?
Se tu non volevi figli non sfidavi la sorte con così tanta leggerezza e se proprio eri disperata avresti potuto abortire.
Sarebbe stato meglio per quella povera creatura che NON HA CHIESTO DI VENIRE AL MONDO.
Per quanto riguarda @Mina … Beh, lei mi fa solo pena (per non dire schifo).
“Smollarla, levarsela di torno”. Si rende conto che sta parlando di una vita umana tanto quanto la sua? Si vergogni!
Mi scuso Lettie hi frainteso la sua lettera, mi pareva di capire non volesse la bambina e non provasse affetto per lei. Visto che non è il suo caso buon per lei e buona fortuna.
In effetti, Ginevra, il lessico ha la sua parte ed è la cosa più raccapricciante che mi ha colpito leggendo questa “lettera” (vabbé, “lettera”, puff).
Già il titolo urta: “Non voglio essere mamma”, senza considerare il bellissimo “smollare”, stupendo.
Probabilmente, anche la creatura pochi mesi fa avrebbe voluto scriverne una con il titolo: “Non voglio essere figlia” e, anche se non poteva scrivere perché allo stadio di morula è oggettivamente difficile, avrebbe avuto maggior titolo a intestarsi un simile pensiero in quanto nel caso della madre sussisteva ampia disponibilità di mezzi contraccettivi (non serve che provveda io alla turpe elencazione, basta recarsi al supermercato per la meccanica o in farmacia se si opta per la chimica), mentre per la nascitura non v’era alcuna difesa né supermercato aperto, almeno non nella placenta.
Pertanto il percorso per arrivare a sentenza e dimostrazione è sempre quello, senza dubbi né incertezze: applicare molto rigidamente la Gran Legge del Menga, che nella sua durezza e nel suo rettilineo percorso è più che onesta.
Lettie,
Ok, riformulata così suona meglio ed è più comprensibile. Devi tenere duro i primi due anni, dai 3 in poi la bambina farà sempre più rapidi progressi e potrà stare da sola il tempo necessario per una doccia.
Un altro trucchetto. Se non ce la fai più mettila a dormire un po’ prima, se non ti dorme usa qualche goccia di camomilla o melissa. Io uso Enasol (melissa e melatonina). Purtroppo l’ho scoperto tardi. Non è un farmaco, è un integratore alimentare. Nel giro di 30 minuti cade a dormire. Ho parlato con tanti genitori che mi hanno confessato di usare anche loro le goccine. 😀
Se sei completamente da sola non vedo alternative. Una volta le mamme usavano addirittura l’oppio.
Carissima “signora” Mina… nessuna polemica sui i suoi commenti, poiche sono molto chiari: lei si qualifica per quella che è, quando usa termini ed espressioni come “smollare” o “levarsela di torno” parlando di un essere umano, la cui unica colpa è quella di essere venuta al mondo a causa di due irresponsabili che si volevano divertire facendosi una sco.... senza retromarcia. Il resto delle sue chiacchiere stanno a zero. Chi mette al mondo i figli li deve mantenere al meglio delle proprie possibilità, il che non si esaurisce certo dando da mangiare e pulendo il culo alla bisogna. Che lo si voglia o meno. Ad ogni costo, anche dovendo rinunciare ai propri spazi e ridimensionando i propri interessi, fino anche le proprie ambizioni, se necessario, in funzione del figlio che si è scelto di generare. Troppo comodo, mia cara, “smollare” le proprie responsabilità a parenti, nonni, zii o a chiunque capiti a tiro. Punto e stop. Rifletta sulle sue parole. Provo per lei una profonda pena.
MINA 12: “Quello che non è obbligatorio è provare amore e passare h24 con lei. Non amare un figlio non significa trattarlo male o usare violenza.”
Non è così. Non amare un bambino è come privarlo del cibo. Un mio compagno delle elementari non voluto dai genitori si è suicidato a venticinque anni. Sai che problemi crei ad una creatura che percepisce di non essere voluta?
Anch’io sono rimasto molto colpito negativamente dai termini “smollare”.
Si tratta di fare un po’ di sacrificio, parola sgradita oggi in questa società, dove rifiutiamo di fare lavori pesanti e non abbiamo voglia di crescere un figlio.
Con il passare degli anni la bambina diventerà sempre più indipendente.
E’ peggiore il comportamento del compagno, che si dà alla macchia. Dove va tutto il giorno, lavora sempre o anche si prende la sua libertà sparendo con gli amici?