Ciao, ho 45 anni, vi ringrazio anticipatamente del tempo che mettete a vostra disposizione per leggere questo mio scritto. Bando alle ciance non sono uno scrittore, ma di professione faccio il camionista, un mestiere che ora mai è diventato pari a un barbone..(con tutto rispetto per le persone senza tetto). Spero di essere breve nel mio scritto; e da circa quattro anni che non riesco a trovare il mio cammino, la mia strada e la mia pace, ho una professione che mi rende molto bene se dovessi lavorare al cento X cento, ma non mi piace, in fatto di emozioni sentimentali ho una relazione che va avanti “a tira e molla” da due anni e non si raggiunge un dunque! Mi sento infelice solo è molto spesso ho il magone….non so se mi spiego…. non sono contento di niente, mi preoccupa il fatto che non riesco andare avanti, in questo decennio, mi è capitato di tutto!! Mi sento solo, non riesco a dormire e quelle poche ore di riposo che faccio durante la notte mi sveglio, mi sento veramente solo, figlio unico, mia madre è scomparsa 14 anni fa dopo una lunga malattia, idem mio papà che è scomparso tre mesi fa. Vi chiedo scusa ma non so che dire, solo il fatto che mi sembra di avere una grande sfortuna. Un saluto a tutti con affetto.
Non trovo più il mio cammino
di
Aventador001
Lettera pubblicata il 9 Novembre 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Aventador001.
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La scelta di fare viaggi che ti portano lontano da casa per piu’ giorni penalizza anche i professionisti… non devi vivere con disagio il tuo mestiere. Nel mondo di oggi mancano a livello istituzionale modelli familiari tali che a tot ora si deve stare tutti a cena… non hai di che lamentarti.
Aventador,
nella maggior parte dei casi il lavoro è il mezzo da cui trarre sostentamento. logico, quindi, che non possa dare grandi gratificazioni, oltre a quella di fornire un salario. va preso per quello che è: non tutti hanno grandi ambizioni e non a tutti quelli che le hanno è dato realizzarle. di questi tempi è già molto poter contare su un’attività che non è in crisi.
nel perdere entrambi i genitori, non avendo fratelli o sorelle, si smarriscono in parte le proprie radici, di cui non restano che ricordi, magari più che costruttivi ma spesso non sufficienti a riempire i propri vuoti emotivi. non puoi fare riferimento a qualche altro parente, con cui possa essere coltivata una qualche sintonia?
non sempre è possibile concretizzare un rapporto amoroso soddisfacente, massima aspirazione della maggior parte degli esseri umani. se il tuo attuale non ti dà quello che vorresti, meglio sarebbe forse lasciarlo perdere, se ti riesce, e rivolgere altrove la tua attenzione.
alla fin fine si è quasi tutti soli per gran parte dell’esistenza. spesso è persino più solo chi vive in coppie in cui da tempo si è spenta l’attrazione iniziale, la stima e la fiducia. si può finire con il restare soli anche in tarda età, magari proprio quando si avrebbe maggiormente bisogno di sostegno.
tutto questo, banale ma realistico, riporta l’attenzione sia sul senso che sulla fatica di vivere, comune a molti. a mio avviso, il solo rimedio possibile, tutt’altro che facile a raggiungersi, resta il concentrarsi su di sé, l’imparare a conoscersi e ad amarsi per come si è, sforzandosi di trovare i piccoli piaceri a carattere personale che possono sollevare la quotidianità. già è una fortuna se questa non è gravata da grandi dolori.
avendo già molto all’attivo, volendo e impegnandoti, alla tua età ce la puoi fare a realizzare un solido equilibrio interiore. magari facendoti aiutare da uno psicologo in questo momento di disorientamento. questo tipo di momentanee particolari afflizioni di solito preannunciano cambiamenti evolutivi, che ti auguro rassicuranti e positivi.
un abbraccio.
45 anni celibe e ti reputi sfortunato ? ma stai scherzando vero ? oltretutto come camionista senza moglie a carico puoi divertirti con le puttane di tutt’Italia !
Certa gente non si rende conto delle proprie fortune.
La tua tristezza ha ragione di esistere perché sei rimasto solo rispetto alla tua famiglia di origine e nello stesso tempo non hai creato una tua famiglia e a quanto dici neanche hai una coppia stabile.
Per fortuna hai il lavoro, vabbè non ti piace ma sei un pezzo avanti rispetto a chi oltre ad essere solo ha pure il problema di mangiare.
La tua insoddisfazione deriva dal non aver preso decisioni negli ultimi anni eppure ne hai 45 .
Hai amici spero e magari qualche parente dei tuoi genitori, coltiva questi rapporti e non sarai più tanto solo. Eppoi cercati una storia diversa se la tua non va e non c’è modo di migliorarla… Auguri fon affetto
Grazie Giada per il tuo conforto e le belle parole.
Concordo e condivido le parole e il pensiero di Rossana, magari avessi una persona accanto così lucida e sensibile come lei ! Aventador..che dirti ? Alla nostra età (ho 46 anni) cambiare lavoro è difficile, del resto già un 20enne fa fatica a uscire dalla precarietà figuriamoci se uno molla una professione cmq ancora redditizia come la tua (sebbene nn sappia se tu sia padroncino o dipend. in qualche azienda di logistica o similare).
Molti tuoi equilibri stanno vacillando, è un sistema che è entrato in crisi, i punti di riferimento nn ci sono più (mamma e papà) e la persona con cui speri di progettare qualcosa latita : e credimi, se una donna ti mette gli occhi addosso ed è decisa (sopratutto se attorno ai 40 anni) nn ti lascia nemmeno il tempo di pensarci, per lei il tempo è prezioso. Qui invece le idee sono vaghe, si temporeggia.. nn so se è il tuo atteggiamento oppure il suo. In ogni caso questo crea malessere : un rapporto se produce sofferenza, se è indefinito, se nn ha dei punti fermi sul futuro, insomma se è un rapporto senza impegno come tra adolescenti..beh non porta a nulla, a maggior ragione se gli attori sono due adulti.
Penso che ne dovresti parlare con chi possa rimettere ordine in questa situazione che cmq è TEMPORANEA. Già il fatto che la manifesti significa che riconosci il problema, mica lo nascondi o peggio lo neghi !
Parlarne aiuta molto e ridimensionerà ciò che adesso ti rende triste, senza speranze e smarrito. In gamba, ok ?
Concordo con Rossana, soprattutto quando parla della solitudine che si può provare anche all’interno di una coppia
Grazie GIORGIO del tuo conforto. Grazie veramente a tutti. Gaudente; onestamente a me delle “puttane” non me ne frega assolutamente niente, già solo il pensiero che devo pagare una donna 50 o 150€ per comperare il suo corpo e fare un ora di frenetico sesso e avere piacere non è il mio scopo. Personalmente penso che quando si arriva ad una età come la mia si debba trovare una relazione stabile.
Aventador, sono tutti soli qui. Come e peggio di te.
E purtroppo non vale neppure il detto “mal comune mezzo gaudio”. Un luogo come questo dovrebbe servire a risollevare un poco l’umore, ma alla fine se ne esce più depressi di prima.
Io ti auguro di trovare un’alternativa a questa tua infelicità, ma ricorda sempre che sono proprio le condizioni di “bisogno” così estremo chd fanno fare gli errori più clamorosi negli incontri. Due solitudini “affamate” si sbranano a vicenda creandone una sola ma grande. Devi prima trovare equilibrio e serenità in te stesso e solo così sarai lucido per valutare quello che ti succede.
Quel “magone” di cui parli è proprio un sintomo di depressione, che mi auguro tu stia curando adeguatamente, almeno farmacologicamente. Dovresti cominciare da questo problema.
Grazie Golem farò tesoro dei tuoi consigli.