Non lo trovo… Eppure potrei farlo. Mia madre in primis dice che senza di me si sta meglio, ogni volta che non sono a casa (vuoi per motivi lavorativi e purtroppo sono pure una stagista quindi lo stipendio è proprio il minimo sindacale, che non mi permette di andar via da casa, o per svago personale) dice sempre che sta meglio.
Non sono una persona facile, lo so bene. Ma non è nemmeno bello sentirsi dire che senza di me tutti stanno bene.
La cosa che sempre mi sento dire, da mia madre, è che sono grassa, malata di mente, che tutti mi odiano e non vede l’ora che vada via da casa.
Se mi ammazzassi, probabilmente sarebbe più felice. Starebbe meglio.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso
Il suicidio è inutile, tanto si crepa tutti più o meno senza troppo preavviso, perciò è inutile fare danni e agitarsi perché il risultato è già previsto da Madre Natura.
Emblematico il caso del barone di Saint-Floury de Carcassonne che – appesosi maldestramente- morì di costipazione polmonare contratta durante una pesca subacquea alla cernia poco prima del decesso per anossia.
Data l’amicalità e la vicinanza dei familiari, ti suggerisco di perdere peso a beneficio del miocardio e di rilassarti, entro due anni potrai andare fuori di casa.
Oltre che Professore, mi professo Profeta.
carissima,è una madre indegna, e compatiscila come tale. La malata di mente è lei.
Detto questo, trovati un uomo e sposalo. Devi insistere per ottenere le cose. Restare nella situazione scelta e crederci. Anche se cadi,poi ti rialzi e continui. Trova un lavoro vero, a costo di fare la magazzieniera da Amazon e vai via di casa. Vai a vivere con amiche che ti vogliono bene. Tua madre non merita questo appellativo, e nemmeno la soddisfazione della tua tristezza a causa sua. È un essere indegno lei di vivere. Tu puoi farcela a superare tutto!
Io il coraggio ce l’ho,la disperazione è totale,solo che non so come suicidarmi,tutto qua.
Ciao. Purtroppo molti di noi, forse tutti, hanno qualcosa che non è perfetto e che li fa sentire meno degli altri. Tu sei grassa, io son cieco, qualcun altro è particolarmente timido o ha un carattere debole… La depressione è sempre in agguato e credo che chiunque, almeno una volta nella vita, abbia accarezzato l’idea di togliersi di mezzo. Ma bisogna cercare di combatterla, facendo affidamento sulle risorse che ciascuno di noi ha, anche senza saperlo. Tu sarai anche grassa, ma sei proprio convinta di non avere altre qualità e di non avere nulla da dare al prossimo? Io proprio non ci credo. Lascia parlare tua madre, non ascoltarla, se puoi, anche a costo di forti sacrifici, vattene di casa, frequenta ambienti che possano apprezzarti e aiutarti a dare il meglio di te stessa. E nel momento in cui non riesci ad avere riscontri dagli altri, punta sul tuo equilibrio interiore: rifletti, leggi, ascolta buona musica, informati, documentati su ciò che ti succede intorno.
Cerca, in qualche modo di amarti e cerca di amare anche le tue imperfezioni. Vedrai che se farai così, qualcuno che amerà te e le tue imperfezioni medesime lo troverai. Ma lascia stare il suicidio, per carità! Bene o male, in questo mondo ci siamo finiti e tanto vale rimanerci finché ci è dato di farlo, cercando, per quanto possibile, di tirarne fuori qualcosa di buono. E guarda che il mio non è un parlare facile, da una posizione di privilegio: gli schiaffi sul muso dalla vita e dalle persone li ho ricevuti e a tutt’oggi li ricevo ancora. Non potersi muovere autonomamente ma dover dipendere dagli aiuti degli altri, sentirsi a volte esclusi da gruppi e ambienti perché non puoi fare le cose che fanno gli altri… È dura, fa male e anche molto. Ma ho cercato di puntare su quello che posso fare, che posso dare e che posso io stesso godere e mi ha aiutato a essere ancora qui, nonostante tutto. E soprattutto, sii ironica, cogli il lato grottesco delle cose e ridi, ridi molto!
Max,come fai ad amarti quando sei nano,fallito e malato mentale….dimmi….
Carissimo, non mi permetto di entrare nella tua situazione, perché solo tu puoi sapere quale essa sia e se riesci a sopportarla o meno. Posso però rispondere alla domanda: Come fai ad amrti se sei cieco? Già, perché devi vivere in una società che, in tutti i suoi aspetti, è fatta per coloro che, invece, vedono. È fatta per chi può spostarsi rapidamente da un posto all’altro, mentre tu non puoi farlo, perché non puoi guidare, quindi se vuoi uscire una sera devi affidarti a qualcuno che ti viene a prendere o all’aleatorietà dei mezzi pubblici. Quando entri in una discoteca o in un bar affollato, che per molti di voi è un divertimento, per noi è un inferno, perché siamo attorniati da frastuoni incredibili che ci impediscono di sentire chi o cosa ci stia intorno, mentre voi questo potete saperlo grazie al supporto della vista. Quando vuoi leggere un libro devi assicurarti che esista già trascritto in Braille o che sia stato registrato in voce, se no devi ricorrere all’aiuto di terzi.
Devi imparare ad amarti quando noti che gli altri possono fare molte più cose di quelle che puoi fare tu. E per imparare ad amarti cerchi di puntare su quelle che, forse, sono le tue potenzialità. Puoi leggere, avere una cultura, un equilibrio interiore. Mostrare, quando apri bocca, di sapere di cosa parli. Mostrare sensibilità verso le persone che vogliono aprirsi a te, ascoltandole, consigliandole, confortandole. E soprattutto, distinguere, fra la miriade di persone che incontri, quelle che possono autenticamente apprezzarti: poche, ma buone. Un esempio su come valorizzarsi pur nella diversità: una sera, con un gruppo di amici, si voleva fare una sorta di rappresentazione al buio: ma al buio chi poteva leggere? Ebbene, ho letto io, pur da cieco, grazie al sistema Braille che si legge con le dita. Spero di averti in qualche modo risposto e forse incoraggiato, dicendoti che per nessuno è del tutto finita.
Memi,
per alcune donne la maternità è solo un evento pressoché obbligato a seguito dell’essere femmina. non badare a tua madre, compatiscila. quasi certamente non è in grado di darti di meglio o di più.
sforzati di far affidamento solo su di te e di uscire dalla casa di famiglia il più presto possibile. non mi dilungo oltre, ripetendo quanto già ti è stato scritto.
Ciao Memi e ciao Mezzouomo, stamattina ho parlato di me ma a te, Memi, posso dire: sarai anche grassa, ma da come scrivi desumo tu sia intelligente e sensibile. Tua madre ti rifiuta, ma tu hai sicuramente le carte per farcela. E quanto all’amicizia e magari all’amore: potresti trovare persone che al tuo aspetto fisico non ci badano o magari qualcuno che può apprezzare proprio la ragazza più robusta, che può dare senso di accoglienza e di tenerezza, invece della spigolosità richiamata dalla ragazza pelle e ossa. Quanto a te, Mezzo: ricordo di aver avuto una compagna di università affetta da nanismo. Una persona di grande intelligenza, che ha avuto una brillantissima carriera universitaria, ha trovato un ottimo impiego e soprattutto, è unanimemente considerata simpatica, sensibile e apprezzabile su tutti i fronti. Quanto ai sentimenti, ai tempi non era lei a lamentare la mancanza di un amore, ma addirittura ho conosciuto un ragazzo che per lei si è quasi ammalato.