Ciao a tutti. Scrivo questa lettera perché ho bisogno di sfogarmi e di confidarmi con qualcuno, anche se indirettamente. Come avrete capito, non sopporto più mio padre. Fin da quando ero una bambina, non ha fatto altro che farmi sentire una nullità. Per me non c’erano mai parole d’affetto, ma solo critiche e schiaffi. E’ sempre stato un uomo violento, egoista ed immaturo. Era mia madre a doversi occupare di me e di mio fratello, sia materialmente che economicamente, mentre lui spendeva tutto il suo stipendio per se stesso. Quando tornava a casa era quasi sempre ubriaco ed era impossibile provare ad instaurare un qualsiasi dialogo. Ci ha fatto crescere nella paura… Quando c’era lui, io e mio fratello non riuscivamo nemmeno ad aprire bocca. Non ha mai provato a conoscerci veramente, non gli è mai importato nulla. Lui non sa nulla di me, non sa quali sono i miei interessi, le mie passioni, i miei valori… Mi sono laureata lo scorso novembre e non si è nemmeno preso il disturbo di chiedermi in cosa mi laureassi, quale fosse l’argomento della mia tesi… Ora ho 23 anni e mi sembra di pagare le conseguenze di tutto ciò. Sono una persona profondamente insicura e molto sola, non riesco a fidarmi delle persone, ho paura di mostrarmi per quella che sono, di essere spontanea… Mi fa paura tutto, vivo nell’ansia e nell’infelicità. Non riesco a relazionarmi con nessuno… Mi sento quasi indegna dell’affetto degli altri, come se fossi meno di zero. Anche se provo a convincermi che non è così, ogni volta la mia insicurezza prende il sopravvento e finisco sempre per rovinare tutti i rapporti che faticosamente creo.
Da quando mia madre è morta, è lui a gestire i soldi di casa (anche quelli che mi spetterebbero in quanto studentessa universitaria ed orfana di stato). E’ inutile dirvi che sto facendo dei sacrifici enormi per andare avanti.. Sto praticamente dilapidando i miei risparmi perché, a quanto pare, in casa non ci sono mai abbastanza soldi per me, quando, in realtà, lui esce quasi ogni sera(e naturalmente paga anche per le sue gentili signore)… Se solo volesse, i soldi riusciremmo a ricavarli, ma no… Lui non può rinunciare alla sua vita! A volte mi accusa addirittura di volergli rovinare la vita, perché sarei io la persona egoista… Più di una volta mi ha detto che non vede l’ora che me ne vada di casa, perché sono io il problema, l’elemento di disturbo nella nostra bellissima famiglia… E non c’è mai nessuno a difendermi… Mio fratello se ne lava le mani e io non ho nessuno su cui contare… Ho pochissimi amici e tutti troppo impegnati con le loro vite. Mi sembra di impazzire. A volte penso di essere davvero io il problema. Mi chiedo cosa c’è di sbagliato in me, se mi sono meritata tutta questa solitudine… E’ stato in grado di rovinare anche il giorno del mio compleanno, mi ha aggredita verbalmente per una stupidaggine e me ne sono andata via in lacrime. Scusate se non ho scritto in maniera chiara, ma sono così giù che mi sembra impossibile anche ordinare i pensieri. Non so più cosa credere. Forse sto sbagliando io, non lo so… Forse mi comporto ancora come una bambina… Accetto qualsiasi consiglio/critica/parere, tutto può aiutarmi ad aprire gli occhi…
Non sopporto più mio padre
di
LotusFlower
Lettera pubblicata il 2 Gennaio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore LotusFlower.
La lettera ha ricevuto finora 5 commenti
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ciao,
non dartic olpe che non hai.. tu sei perfetta così come sei, il problema e l’hai capito è solo tuo padre.
Giustamente fai presente la tua insicurezza dovuta ad un rapporto inesistente e logorante con tuo padre.
E’ lui il male da estirpare.
Per quanto riguarda tuo fratello, penso che invece con lui tu debba parlare, hai preso atto dei problemi che ti ha arrecato crescere con un padre del genere, non credi che anche tuo fratello abbia le tue stesse paure? quando dici che non ti “difende”, forse anche lui ha paura di tuo padre, forse fa finta di nulla per difesa.. beh io con lui parlerei.. è tuo fratello.
Io ti consiglio, visto che studi e mi sembra di aver capito che faia nche qualche lavoretto, di andare via di casa e farti una vita.
Sono sicuro che poi arriverà anche l’uomo della tua vita, che riuscirà a farti passare tutte le tue paure e sarai sicuramente una mamma da ammirare.
Buona fortuna
Posso dirti la mia senza voler offendere quello che biogicamente è tuo padre?
Questo è il classico atteggiamento del “fallito” nella vita(Per questo si disinteressava della tua laurea ), che potrebbe addirittura nascondere un vero e proprio disturbo della personalità , volto silenziosamente (e non )ad umiliare , denigrare , massacrare emotivamente un proprio familiare , che è la vittima più facile in quanto a portata di mano . Tu sei il problema e lui ha capito tutto della vita , immagino. E’ un classico.
Stà invece a te razionalizzare e capire chi hai davvero chi hai davanti , spesso un soggetto malato , con quale è impossibile ogni tipo di relazione , ed ogni pretesa conciliativa e di responsabilità comune in nome dell’affetto e della famiglia , ti si attenuerà molto e forse riuscirai a mettere fine , anche alle sue mancanze e prepotenze anche economiche , magari facendoti aiutare da un legale. Scappando così da questa situazione e facendoti una vita . Se sei abbastanza forte vai da sola per la tua strada . In alternativa rivolgiti pure ad uno psicologo , che potrebbe aprirti gli occhi sulla pericolosità di tali soggetti.
La coartazione psicologica che questi individui sono in grado di ingenerare , essendo quotidiana e continua , provoca negli altri dubbi e sensi di colpa . Tanto da farti credere di essere sbagliata e che senza di loro tu non faresti nulla. Niente di più sbagliato.
Loro ti vorrebbero al loro servizio , tendendo ad ingenerarti dei bisogni per poterti controllare. . Non a caso lui gestisce i soldi e tu , da sola , andresti poco lontano . E lui lo sà bene , che ci metti i tuoi risparmi , cosicchè, il tempo passerà , lui invecchierà e ti avrà manipolato talmente tanto che ti ritroverai a fargli da badante, senza avere una tua vita, pensando pure di fare un atto di carità. Nel mentre ti fà credere di poter fare a meno di te, che te ne devi andare , che disturbi l’ambiente.
Purtroppo , la dura realtà è che si può ragionare , e quindi anche aiutarsi con l’affetto reciproco , solo con chi è recettivo e vuole cambiare . Non si può , invece , in nessun modo ragionare o pensare di aspettarsi un cambiamento da soggetti che fondano la propria esistenza solo sulle loro necessità , fregandosene degli altri e del dolore che in essi provocano . Quando si raggiungono certi livelli , come questi , non è questione di caratteraccio o egoismo ma più spesso sono vere e proprie patologie della personalità. Dal disturbo narcisistico o un mix di più disturbi e quelle che hai riportato son proprio frasi classiche di chi ha una personalità disturbata (volta a distorcere la realtà a loro favore )confermata anche dai suoi comportamenti di vita(“A volte mi accusa addirittura di volergli rovinare la vita, perché sarei io la persona egoista… Più di una volta mi ha detto che non vede l’ora che me ne vada di casa, perché sono io il problema, l’elemento di disturbo nella nostra bellissima famiglia”.)
L’unico modo di salvarsi è rimuoverli dalla propria esistenza
Ringrazio entrambi per le vostre parole, mi sono realmente di conforto 🙂
@IO
Provo spesso a parlare con mio fratello, ma lui preferisce fare finta di niente. E’ una cosa che mi fa soffrire molto perché mi sento abbandonata anche da lui. E’ più piccolo di me di due anni, ma a differenza mia, ha molti amici ed è praticamente sempre fuori casa, perciò preferisce lavarsene le mani.
@KID
Mi hanno colpito molto le tue parole… Dalla descrizione che hai fatto, sembra quasi che tu lo conosca! Sono contenta di aver scritto questa lettera perché è la prima volta che parlo con qualcuno di questa situazione e avevo proprio bisogno di un parere oggettivo. Come giustamente dici, sta a me razionalizzare. Me lo ripeto spesso.. Mi sforzo di guardare le cose da una prospettiva quanto più possibile neutrale e mi accorgo chiaramente che c’è qualcosa di sbagliato in lui, qualcosa di ingiusto che ha riversato completamente su di me. Purtroppo, però, non è facile quanto sembra. Convivo con l’insicurezza e il senso di colpa, come se mi fossi meritata tutto.. Anche quando litigo con qualche amico, oppure quando vengo criticata o rimproverata da altri, mi vengono subito in mente tutte le critiche che mi ha sempre fatto, penso quasi che abbia sempre avuto ragione lui.. E’ una cosa che accade spontaneamente, all’infuori del mio controllo… Spero che un giorno riuscirò a liberarmi di questa sensazione. Negli ultimi tempi sto cercando in tutti i modi di evitarlo. Presto andrò a vivere in una stanza in affitto, anche se non so come farò per pagare… E’ proprio vero, l’unico modo per salvarsi è rimuoverlo dalla mia esistenza! L’ho sempre saputo razionalmente, ma è così difficile prenderne atto! Ce l’ha fatta a farmi sentire una nullità, un rifiuto della natura… Ogni volta che conosco qualcuno, mi sembra sempre di essere da meno, di non meritarmi il loro affetto, tant’è che a volte mi faccio trattare come uno zerbino, perché è così che sono sempre stata trattata. Mentre scrivo, mi rendo conto che è tutta colpa sua, ma la trama che ha intessuto è così fitta che sembra impossibile liberarsene 🙁
Scusate ancora per le parole confuse e grazie mille per i vostri pareri
Molto spesso nei momenti in cui posso divagare con la testa penso al rapporto che ho avuto con mio padre e quanto abbia influito su tutte le scelte che ho fatto. Il mio è mancato ormai dieci anni fa e nonostante ciò, non me ne sono mai liberata. La mia esperienza è un pò diversa dalla tua, ma anche molto simile. Il mio si nascondeva dietro un comportamento “moralmente” esemplare, il vecchio padre di famiglia… Ma è stata la prima persona e l’unica, che è riuscita a farmi sentire sempre sporca e inadeguata. Ci pensavo anche stamani, lo vedo come tutti i miei rapporti siano ancora inquinati; dopo tanto tempo e tanta auto analisi, sono riuscita a capire molte cose, me ne sono fatta una ragione e ho compreso che la colpa non era mia, ero solo una bambina e poi una ragazzina che chiedeva l’amore del proprio babbo e non faceva mai niente di abbastanza giusto per farsi voler bene.
Io cominciai a lavorare appena finita la scuola e già a 25 anni non vivevo stabilmente in famiglia, però non potevo neanche andarmene definitivamente, c’era mia madre, non me la sentivo di lasciarla sola; non nelle condizioni in cui stava…
Ed anch’io non sono figlia unica e mia sorella sembrava proprio come tuo fratello, completamente estranea a tutto, sembrava avesse trovato un buon compromesso per andare avanti ed ottenere ciò che voleva… Invece no, nonostante le apparenze quella delle due che ha più sofferto e che ancora non riesce a liberarsi dalla rabbia è proprio lei.
Io bene o male ho trovato una mia dimensione, una mia serenità, che rende la vita ben degna di essere vissuta, anche se devo fare mille compromessi ed anche in quei lati bui in cui non è permesso a nessuno di arrivare.
E tutto ‘sto scrivere per dirti che primo, ti capisco e ti sono vicina, secondo, ma non meno importante, cerca di convincerti che non sei tu la persona sbagliata e davvero dovresti cercare di andartene, per interrompere questo rapporto che non ha niente di buono da darti. Sarebbe giusto riuscire a vedere il passato come una cosa finita e buttarselo alle spalle così, senza tanti problemi; peccato però che tanta parte della nostra esistenza e del nostro essere sia fortemente legato alle esperienze che si fanno; non me la sento di dirti che “un giorno capirai”… Io nonostante tutto non l’ho ancora capito perchè ce l’avesse così tanto con me, ho solo cercato di far pace con me stessa.
Ecco ci vuole pazienza con se stessi in questi casi; cerca di amarti tanto anche quando sembra che nessun altro possa o voglia farlo.
ciao stamane cercavo un perchè alle mie tante domande,ed ho letto il tuo sfogo,ti capisco e so che non è facile.io ho 37 anni e lavoro da venti con mio padre,premetto che sono la prima di 5 sorelle con la quale condivido tutto tranne il lavoro.i sensi di colpa non adranno mai via credimi,però sei giovane è puoi uscirne fuori.io ti consiglio di cercare un lavoro che ti dia almeno la possibilità di conservarti qualchè soldo,impegna la tua giornata nel lavoro cosi vedrai il meno possibile tuo padre.con tuo fratello digli che vuoi il suo aiuto,il suo sostegno,un suo abbraccio,sii diretta ma con tranquillità,potresti uscire con il suo gruppo di amici,non vergognarti nel dirgli che ti senti sola,son sicura che capirà.sai cara amica io vengo da storia triste,ma combatto ancora,senza ottenere niente.sono cresciuta con un forte senso di responsabilità e protezzione verso la mia famiglia, ho studiato ho fatto danza canto i miei sotto questo profilo non mi hanno fatto mancare nulla,ma mi hanno sempre fatto lavorare,a 20 anni avevo già le carte in regola per gestire un negozio,solo che nel frattempo mio padre aveva protestato la mia firma dichiarato fallimento alla società a me intestata,e mia mamma incinta della mia ultima sorella aveva tentato il suicido rimanendo appesa ad un balcone del terzo piano.il dolore l’ansia l’angoscia cara amica da allora non mi hanno più lasciato.ho combattutto per anni con la mia voglia di scappare ed il mio senso di aiuto alla famiglia. sono rimasta inprigionata.oggi ho una bellissima bimba ed io e mio marito lavoriamo presso mio padre per 2 mila euro al mese in nero per 10 ore al giorno,non sono mairiuscita ad andare via,rispetto alla mia sorelle che oggi hanno una loro posizione.sai quante volte avrei voluto buttare fuori cio che avvelena la mia anima,ma non riesco,non odio mio padre,ma le sue scelte pur accettandole non le ho mai condiviso.oggi non lo vedo come un padre ma come un fratello cerco a volte di proteggerlo di capirlo ma non ci riusciro mai.le mie sorelle lo sanno tra di noi siamo molto unite ma poi vedi ognuno pensa a se.se pur non ti conosco sappi che ti comprendo e ti invio un abbraccio.