Salve. La questione è questa:ho 35 anni… Varie storie chiuse perché sentivo sempre che mi mancava qualcosa. Tutto così dopo un grande amore finito malissimo anni fa… E da lì… Non sono più stata felice. Non sono nella mia città per lavoro.. E questa città l’ho scelta io per scappare da un’altra che avevo paura non mi avrebbe resa felice. Arrivata qui è arrivato il covid e io odio questa città perché l’associo alla mia solitudine. Mi attacco a storie in cui alla fine mi sembra di volere solo un gran bene ma che non mi rendono felice. Continuo a far paragoni con gli altri, a sentire che anche io potrei avere storie più semplici e invece mi metto in storie complicate che poi chiudo e scappo per la paura di non essere all’altezza delle situazioni. Come mettermi con un uomo con un figlio per poi pensare di non essere abbastanza brava ad affrontare in futuro tutto ciò che verrà,incapace di essere una buona compagna di giochi, di far divertire, di accettare la presenza di una famiglia allargata… Ed evito. E chiudo. E sono così in tutto. Cerco di evitare ogni situazione in cui penso che non sarei poi all’altezza… E intanto le persone si fanno una vita… E io qui a cercare un luogo che mi faccia sentire a casa… A volere una famiglia mia forse con troppe pretese. Mi sento vuota. Incapace di essere felice. Mentre i miei genitori invecchiano e so che avrebbero tanto voluto un nipote e una figlia felice.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso
Noi scegliamo di venire in questa vita perché vogliamo migliorare certi lati del nostro carattere attraverso le esperienze.
Purtroppo a volte serve il dolore o il vuoto della vita che ti spinge a mouverti.
Una vita sempre felice sarebbe “piatta” dal punto di vista di esperienze che fanno crescere.
Quindi è del tutto normale e sei in buona compagnia. Non preoccuparti…
Myself,
trascrivo per te una frase di Lalla Romano, rilevata dal suo miglior romanzo, che ho appena finito di leggere.
“Può essere felice chi vuole e sa esserlo, mentre altri si creano la loro infelicità rifugiandosi in una vita buia e noiosa.”
personalmente, non credo si tratti solo di scelte. conta parecchio anche il temperamento e la base costruita dai genitori nell’infanzia.
la vita è una sequenza di giorni, accettabili, belli, stupendi, noiosi, tristi, angoscianti. l’ideale è saper porre in essi una sorta di equilibrio, che ognuno può riuscire a creare da sé, alternando dovere a piacere, secondo i propri gusti e tempi.
vivi innanzitutto per te stessa, e non avrai mai a pentirtene.
“Continuo a far paragoni con gli altri…”. Classico errore. Mai paragonarsi con gli altri, mai. Anzi, fai un corso di misantropia applicata, avrai solo da guadagnarci. Solo stando bene con sé stessi ti farà trovare la persona giusta, cosa che la continua fuga dalla solitudine ti impedisce di incontrare.