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Lettera pubblicata il 6 Dicembre 2008. L'autore, marzio, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Hai completamente ragione , ci penso sempre non credo poi rispondendo agli altri di essere nel giusto e essere perfetto le domande me le pongo sempre e quotidianamente , e mai sono uno di quelli che nell’amicizia cerca il senso di mettersi il luce rispetto all’altro magari mettendolo nell’ombra sono sempre anzi pieno di insicurezze proprio perché spero di essere riuscito a dare qualcosa quando esco con un amico , do tanta complicità tanto da sapere cose che se parlassi per un secondo potrei rovinare queste persone ma non lo faccio perché non si fa e credo che loro sappiano che non lo farò mai.
Ragazzi io non è che non accetti le critiche anzi ben vengano e anche più dure ma non banali la lettera non dice questo , dice che sono una persona semplice molto sensibile quindi un commento che fai a me lo posso prendere 100 volte peggio rispetto ad una altro meno sensibile di me , un ragazzo che non so come farvi capire ha dato molto alle persone tanto che lo dicono in tanti che queste persone mi hanno fatto male , ma quando si vuol bene in maniera smisurata spesso non si vuol vedere perché la cosa più importante è un loro abbraccio , non centra niente il leader l’egocentrismo il non capire anzi forse il contrario forse se mi fossi comportato così oggi ero al centro delle loro considerazioni forse proprio perché voglio viverli come persone e non come personaggi non va bene tutto qui!!!
Siculina: già, anche per il riferimento alla ragazza dicevo che la lettera era un po’ emotivamente-autoreferenziale…
Come c’è chi ama troppo c’è anche chi… “amica” troppo…
@gli altri sono stati solo opportunisti e venivano da me solo quando io servivo..
la base sta anche nel saper costruire rapporti bilanciati, sin da subito. Chi c’è sempre, è sempre disponibile, non dice mai di no, va oltre i propri impegni e interessi, a volte, per esserci e dire di sì, spesso (ho detto spesso, non che sia il tuo caso) è una persona che inconsciamente cerca anche conferme attraverso la propria generosità senza limite.
Che male c’è, mi dirai tu, nell’essere generosi?
Il male (cioè la sofferenza, il “difetto”) sta nello sbilanciamento creato dalla generosità senza limite: perché chi è sempre così attivo e così presente e non dice mai di no, spesso non ha il modo di accorgersi in tempo reale, fin dall’inizio di un’amicizia, che l’altra persona dà per scontati i suoi sì, non rispetta i suoi spazi vitali, i suoi tempi, i suoi bisogni, non accetta uno no (troppo abituata a sentirsi dire di sì) o non c’è altrettanto.
Anche la generosità (in chi è eccessiva) va educata, non perché sia un qualcosa di male, ma perché spesso le persone troppo generose descrivono la loro eccessiva generosità e poi dicono: ma quando ho avuto bisogno io gli altri dov’erano?
Il mondo è pieno di persone egoiste, ma la chiave non è non essere se stessi, chiudersi a tripla mandata, ma rispettare anche i propri bisogni, non dicendo sempre di sì.
La generosità stessa risponde in verità ad un bisogno, però, ripeto, è importante saper avere dei rapporti immediatamenti bilanciati.
Stai tranquilla che se bilancerai un po’ la tua generosità, chiedendo quando hai bisogno di chiedere, anche nelle piccole cose di tutti i giorni, dicendo di no quando non puoi, non mollando tutto quello che stai facendo per correre sempre come il settimo cavalleggeri (a volte se la sarebbero cavate benissimo senza di te? però esserci gratificava anche te?), dosando la tua presenza e disponibilità non in nome dell’egoismo, ma dell’equilibrio gli aprofittatori se ne andranno da soli, e ti resteranno accanto le persone che sanno interagire con le altre in modo equilibrato e a doppio senso, non solo in entrata.
Chi ti parla è una persona che molla tutto se c’è bisogno di lei,e che crede nella presenza vera nell’amicizia. I miei amici sanno che, se è veramente importante, possono chiamarmi anche alle tre del mattino e ci sarò. Però anch’io so che posso chiamarli alle tre del mattino, e ci saranno. Ma nessuno di noi si sognerebbe reciprocamente di chiamare l’altro per una stupidaggine, di invadere, di pretendere.
Delusioni le ho avute nell’amicizia, certo, anch’io.
Ed è per questo che ti faccio il discorso su quanto è importante avere amicizie bilanciate, sin da subito.
Con il tempo mi sono resa conto che le amicizie che mi sono rimaste da sempre e quelle, positive, che ho acquisito nel corso degli anni
sono tutte bilanciate. Sono veramente in nome della condivisione (nella buona e nella cattiva sorte) e dell’alternanza (cioè non c’è chi deve sempre tenere sulle spalle l’altro e chi si fa sempre tenere sulle spalle).
con il tempo ho capito che le persone che “mi avevano tradito” non si erano rivelate per quello che erano solo nel momento in cui mi avevano deluso, ma ben prima, solo che io non avevo colto lo sbilanciamento, per ingenuità, o perché, a mio modo, ero sempre ben abituata, invece, ad avere altre (la maggior parte) amicizie spontaneamente bilanciate e serene. Quindi per me era stato difficile accorgermi della mancanza di bilanciamento, essendo anche piuttosto autosufficiente dal punto di vista emotivo (nel senso che sono abituata a non pretendere che gli altri mi risolvano i guai). Come dici tu, mi sono accorta dei (pochi) “falsi amici” nel momento del bisogno (come mi sono accorta dei veri amici, sui quali, comunque, non avevo bisogno di “prove”) o quando si è palesata una loro competizione forte nei miei confronti.
E allora ho capito dove stava il punto: mi avevano scelta come madre, non come sorella. Come risolutrice dei loro guai, non come compagna di “avventure”. Si erano adagiate sulla mia forza (c’è anche la debolezza, ovviamente, ma a quel tipo di persone interessa solo la forza), che in realtà però anche odiavano, avevano chiesto un rapporto sbilanciato ed io, vedendoli fragili, non mi ero resa conto che non era una fase, per loro, chiedere chiedere chiedere, ma un modo stesso di concepire il rapporto con gli altri.
se ci penso adesso, queste persone “negative” non appartengono alle mie amicizie di sempre, quelle con cui ho condiviso momenti belli o momenti brutti, ma sono state, invece, i vampiri, delle meteore. Ho colto i loro sos come avrei colto quelli dei miei amici di sempre, solo che mancava un lungo percorso insieme grazie al quale rendersi conto che un tempo di reciprocità non c’era mai stato. Nè ci sarebbe mai stato.
Forse per quel discorso del bilanciamento naturale che ti dicevo.
O forse perché, quando come te, anni fa, la vita mi ha portato a fare un “inventario” mi sono anche resa conto fino in fondo del valore della parola amicizia, io che comunque, tendenzialmente, amo le persone. (non tutte, è inevitabile, come ho scritto altrove) e quindi una cernita, come dici tu, è stata naturale.
Per esempio c’era una compagna di classe con cui mi sentivo molto affine e avevo vissuto gomito a gomito, ogni mattina, per anni. Ma quando sono stata più debole io si è rivelata persino cattiva. E così ho scoperto che la sua grande sicurezza, che mi aveva fatto pensare ad un rapporto alla pari, era molto di facciata, invece. E covava dei piccoli rancori nei miei confronti, che sono esplosi quando ero più indifesa.
Però anche quell’esperienza mi ha insegnato qualcosa.
Detto questo, anche i miei amici più veri potrebbero deludermi domani, ma credo che davvero il discorso del bilanciamento rimanga importante. In ogni rapporto.
ciao
ciò che scrivi e saggio e può essere vero ma non credo tu sia qui perchè sei tanto diversa da noi mi sai di persona che da buoni consigli ma non ne dai uno a te , al diavolo l’equilibrio la generosità del controllo , noi siamo perosne e dobbiamo essere libere di esporci come siamo perchè sempre fingere controllarsi per avere ciò che si desidera ionon credo che le persone devono modificarsi per vivere bene io penso che ci sia bisogno più di ascolto di meno leggerezze meno banalità è un epoca stupida piena di immagine dove se hai 100 amici se uno aposto se ne hai 3 sei solo in tutto se ho 2 macchine sono figo 1 mezzo bidone un co...... siamo vittime del tempo tutti incodizionatamente i valori si sono persi prima un caffè con una mico era tutto ,ora se c’è dell’altro forse è meglio un consiglio siate sempre voi stessi , sempre e non credete ai cambi alle modifiche chi vi vuol bene vi ama per come siete altrimenti cerca solo una persona a suo tempo e immagine allora meglio soli ciao
Marzio: che significa non ne do uno a me?
Ho raccontato la mia esperienza, mica quella di un’altra persona 🙂
l’ho messa a disposizione di altri qui, attraverso gli errori e le delusioni che a me (a me, ovviamente non in senso universale) sono serviti. Un forum funziona così di solito 🙂
Vedi, torniamo sul discorso che facevo, sul fatto di in entrata e in uscita. Io vedo anche questo forum come uno scambio, e la questione “non sarai tanto diversa da noi” a me non viene neanche in mente, perché lo do per scontato. Sono ingenua, dici?
Il tuo inizio @ciò che scrivi e saggio e può essere vero ma non credo tu sia qui perchè sei tanto diversa da noi mi sai di persona che da buoni consigli ma non ne dai uno a te
non lo comprendo, nel senso, rispetto la tua impressione, ovviamente, ma come mai ti sei sentito colpito da un mio discorso generale sull’amicizia al punto da “non fidarti” della mia buona fede? il mio discorso non ledeva nessuno, mi pare. ho parlato di amicizie in cui le persone si danno reciprocamente, con spontaneità. Di cose positive. dunque dove starebbe il male? In mezzo a commenti su amicizie che danno dolore c’è anche il mio sull’amicizia che da gioia 🙂
Non è che per essere parte di questo forum, secondo te, dovrei solo dire che è tutto brutto al mondo e che sto male? spero di no 🙂 io credo che al mondo ci siano un sacco di cose belle 🙂
Se poi il problema sta nel fatto che ho parlato di rapporti bilanciati, guarda che non c’entra nulla con il fatto di fingere di essere qualcun altro. E non sono d’accordo sul fatto di non cambiare… si può sempre migliorare, non per fare un favore agli altri, ma perché possono esserci lati di noi che fanno stare male innanzitutto noi, dei limiti che ci siamo autoimposti senza rendercene conto.
Non sapere dire di no, per esempio, è un limite.
E imparare a dirlo, quando ne abbiamo il diritto e la voglia, è uno stare meglio con se stessi, non cambiare a proprio danno.
Imparare a volersi bene sul serio, non è sempre un percorso facile, ma merita sempre. E imparare ad amare meglio e a farsi amare meglio si può.
I rapporti bilanciati non sono una cosa che uno fa di testa, stabilita a tavolino. Sono qualcosa che vivi.
Se senti che tu (tu generico, non tu marzio) dai 100 e ricevi 10 (che era il discorso che faceva siculina, alla quale mi rivolgevo) stai vivendo un rapporto sbilanciato, tutto qua.
Quel mondo dell’immagine di cui parli esiste, sì, pure quello, e personalmente lo trovo molto noioso, non mi interessa 🙂
E per me un caffé con un’amica è una delle cose più belle che esistano 🙂
ciao 🙂
Allora Marzio ti è passata la sbornia? Si ho il coraggio di scrivere ancora, dopo le cose poco edificanti che hai detto su di me.Io penso di essere un po’ più avanti con gli anni di te. Questo conta poco, ma ho letto tutto quello che hai scritto e tutto quello che ti hanno risposto. Probabilmente stan è un mio coetaneo,ed ha afferrato subito il senso della risposta alla tua lettera, io sono al di là del sole, e poco sopporto i concetti confezionati, nonostante tu mi abbia offeso, rigiro il coltello nella piaga. se hai sensibilità ed intelligenza avrai capito che la semplicità e la permalosità sono opposti e si respingono.o sei l’uno o l’altro.Vedi, ho rinunciato a sbilanciarmi, tu parli di sensibilità come se fosse una tua prerogativa personale,concedendo poco a chi,credendo di dare una mano,ti racconta una sua esperienza.Mi hai mandato a comprare il Garzanti, bè allora ti dico che all’università dove insegno, non lo usa nessuno, solo dobbiamo tirarci fuori dai luoghi comuni, veramente hai pensato che non capivo quando ti definivi “solare”? allora ti invito a rileggere il mio primo post,…..rifletti un pò e vi troverai il fiume di parole intercorse fra te e tutti gli altri.Sei giovane e ti scuso ma non offendere mai quello che al momento non capisci,sappi che la vita non è facile per nessuno,la sofferenza ci aiuta , e paradossalmente più è acuta ,più dona buon senso. Ora mi aspetto almeno un saluto, sai, tutti quelli che rispondono alle Lettere si sforzano di aiutare, siamo un club. Ci lecchiamo le ferite l’uno con l’altro,se tu pensi di avere una marcia in più, fatti un blog tutto tuo, vedrai che avrai successo con le ragazze,ma questo è un blog libero, aperto ad ogni pensiero, anzi Devi accettare il confronto, se ti porgi come agnello, non puoi essere anche lupo.Mi spiego,meglio,tu hai chiesto subito di chattare privatamente alla prima persona sensibile che ti ha risposto. Io credo che se hai avuto l’esigenza di sostare un momento particolare in questa tana di lupi, è logico continuare, spiegandoti meglio,raccontando più particolari…a me hai riservato il tuo lato peggiore, fortuna che stan mi ha conciliato,pensavo di averti arrecato inavvertitamente qualche offesa.
In ultimo ti cosiglio di spogliarti delle tue malinconie e rileggere con distacco quello che ho scritto nella prima. Sarà la deformazione professionale, ma se sai riflettere,capirai una cosa che ha trovato daccordo tutti i ragazzi, a volte non serve una caterva di parole, basta tendere l’arco, regolare la mira e se sei bravo, fai centro. ciao, mario.che sono io,tu sei marzio da marzo, marziano,da guerriero romano…marzio quello che le prendeva sempre, spero non sìa il tuo vero nome!
innanzi tutto marzio non le perdeva sempre cara mia insegnate o giochi a darti delle arie in questo senso , io non ho mai detto che cerco o voglio consigli scrivo da tempo su questo blog e credimi se l’unica con cui litigo visto che sai tutto e dici sempre tutto allora ti spiego il blog è libero ma forse c’è anche la liberta di dirti che non voglio consigli o risposte da te ok spero che tu hai capito oltre al garzanti compra un libro di educazione capito…..
sei forte e un pò pesante sei di quel cinico e di quella che sa tutto forse a te le persone ti allontanano per questo ci pensi , io non sono solo di amici anzi ma di quelle persone a cui voglio bene che in questi giorni ho sentito e mi hanno dato ragione e ci siamo abbracciati e anche pianto sono momoenti non correre cara non correre con i giudizi
ah scusa frittela sei un un uomo
caro marzio, c’è una cosa che mi lascia molto perplessa nel tuo modo di porti nei confronti di chi ti risponde pensando che, se hai scritto una lettera, forse volevi che qualcuno lo facesse 🙂
il fatto è che sembra anche a me che tu ti sia “travestito” da agnellino, buono caro e sensibile. perchè non appena hai la sensazione (a volte assolutamente sbagliata come nel caso dei post di luna) che qualcuno voglia attaccarti, tiri fuori gli artigli di un lupo!! anzi diciamo che lo fai non appena qualcuno non ti liscia il pelo…dandoti ragione.
quando mario ti diceva di crescere forse, tra le altre cose, intendeva anche questo: un confronto civile, senza offese gratuite, è sintomo di maturità. io, perdonami, ma nelle tue risposte questa maturità non riesco proprio a intravederla.
sono contenta per te di leggere che i tuoi amici ti hanno capito e ti hanno dato ragione. ma spero per te che con loro tu abbia usato altri argomenti o che scrivendo qui tu non sia riuscito a farci capire veramente come sei fatto.
comunque ti do lo stesso consiglio che ti ha dato mario: rileggiti tutto con un pò di obiettività e sono sicura che converrai con me di dover scrivere almeno un paio di post di scuse…
il fatto stesso che, nonostante mario si sia presentato dicendoti anche di essere più grande di te, tu continui a chiamarlo cinicamente “frittella” è per me segno di maleducazione. e io sono convinta che chi risponde con maleducazione lo fa perchè non ha argomenti validi con cui sostenere le proprie argomentazioni. una cosa è la durezza di una risposta, un’altra la mancanza di educazione.
e mi dispiace per te ma di mario si può dire che è stato duro nei suoi post ma mai maleducato!
quindi se qualcuno deve comprare “un libro di educazione” mi sa proprio che non è lui.
Non ci siamo.frittella, ripetuto e specificato apposta mi offende. se non vuoi il mio pensiero, nessuno ti autorizza ad offendermi. Sei sceso così in basso nella mia considerazione che ti considero un povero vigliacco,analfabetico e presuntuoso.
Fammi solo il favore di non aggiungere altro,potrei diventare cattivo stavolta, fino alla censura,mi fai pena, altro che solare,sei di basso rango letterale e intellettuale.
Finiamola qui, ognuno per la sua strada.