Ho bisogno di aiuto ma non lo trovo più in niente e nessuno. È per questo che ora, non tanto in cerca di una soluzione quanto come sfogo, ho pensato di scrivere qui. Cercherò di esternare per la prima volta tutto quello che mi passa x la testa in poche parole. Ho 21 anni ma mi sento stanca, triste, vissuta e rassegnata. Stanca perché sono dimagrita troppo, in genere conduco una vita piuttosto sedentaria, ho avuto talmente tante esperienze nella mia adolescenza e non ho più particolare entusiasmo per la vita come prima (non che questo sia stato sempre costante). Triste soprattutto perché spaventata: mi spaventano i cambiamenti, la morte delle persone a me care, la solitudine, il distacco dal passato- prossimo o remoto poco importa-, paura del fallimento, delle delusioni. Mi sento vissuta perché ho dissipato me stessa in ogni forte emozione, ho superato troppo spesso i limiti che il buonsenso e un certo equilibrio imporrebbero. Mi sento rassegnata perché l’unica persona che mi è sempre, davvero vicina e che mi dedica tutte le attenzioni che il mio ormai esausto animo esige è in realtà una persona ambigua, di cui ho paura ma della quale sono totalmente succube. Non vedo più nulla al di là di questo rapporto di fidanzamento che a tratti sembra tenero e innocente e a tratti sembra malato e spietatamente cinico. Ho l impressione che la persona a cui mi riferisco stia appresso a me solo perché ha paura di restare sola, perché si sente di aver fallito e non ha il coraggio di provare a cambiare e rivedere le sue scelte..Ma non solo, anche perché ho tanti punti deboli, e questa persona ne conosce ormai così tanti da poterli usare contro di me all’occasione e, di conseguenza, da potermi controllare e “comandare”. Sono stata insultata, derisa, umiliata, maltrattata, ed è stato tutto (secondo me e non solo…) sproporzionato se rapportato alle mie colpe… Ma sono stata anche amata davvero, capita e apprezzata. Ormai sono arrivata a non sopportare più di subire gli stessi trattamenti nonostante io non faccia più niente di socialmente o umanamente (dato che questa era la colpa che mi si imputava) condannabile anche alla lontana. Eppure, non riesco a riprendere in mano la mia vita, a superare le mie paure e ricominciare…a sentirmi di nuovo viva, come prima di confondere gli eccessi con la felicità..Tornare a sorprendermi di come la vita possa essere dolce, il sole caldo, il respiro leggero, le paure naturali, passeggere e anche affascinanti, la gioia profonda, e i desideri sinceri ma espliciti…
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Categorie: - Me stesso
Ti devi fare coraggio. Purtroppo l’economia ha fatto finire il mondo. Questa economia è un inno al potere, azzera l’emotività e toglie l’equilibrio personale anche a chi si presenta come un temerario a ragione della natura. I figli hanno grandi responsabilità. Generano una tensione spirituale difficile da sostenere che neutralizza ogni intento pacificatore. La complessità e la novità dell’innovazione viene trasfigurata da una crescente immoralità che ha il potere di corrompere tutto. Ci dobbiamo affidare al Signore perché il popolo paga il prezzo più alto.
Essì, dice bene la Rossye (che è tornata quasi se stessa), ci vuole tanto, troppo coraggio.
Occhio che vita sedentaria e dimagrimento significa alterare il rapporto massa magra/massa grassa, quindi qualcosa non va.
Preoccupante la descrizione che hai fatto del soggetto: cos’è, un fobico sociale? Da mollare via SMS o Whatsapp senza tanti scrupoli, poi lo blocchi e lo ghostizzi, da come la hai messa giù questa non è una relazione sana. Tronca per via telematica, che si fa prima, e chiudi.
21 anni…e parli come un anziano che fa il bilancio della vita. Avete tutto e sbarellate.