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Lettera pubblicata il 3 Febbraio 2020. L'autore, Sf3rl4, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Rossana,
Grazie per le tue parole!
Penso che però “l’amore della vita” lo so riesce a riconoscerlo anche prima della fine del percorso esistenziale. E non parlo soltanto quando hai perso quell’amore, parlo invece di quando lo vivi. Io la ritengo l’amore della mia vita perché quando ci siamo messi insieme, mi disse che lei non voleva nulla da me. A lei per essere felice – così mi disse – bastava vedermi felice.
Questa per me, è la più pura dimostrazione di amore. È stato quello che mi ha fatto capire di amarla. Quando, invece ho capito che è l’amore della mia vita, è stato quando sono andato a trovarla in vacanza e per una situazione che mi è successa lei mi è stata al fianco, dal primo minuto fino all’ultimo.
E io la amo perché non potrei fare altrimenti. Perché quando mai l’amore è semplice? In amore bisogna lottare, con tutte le forze perché è l’unica cosa in grado di farti rinascere più forte. Significa unirsi per rinascere in un’unica persona.
Rossana,
Ti lascio con una poesia che ho sentito interpretare. Non conosco il titolo ma mi rappresenta.
T’amo senza sapere come,
ne quando,
ne da dove.
Ti amo direttamente
senza problemi
ne orgoglio.
Così ti amo.
Perché non so amare,
altrimenti che così.
In questo modo in cui non
sono e non sei.
Così vicina,
che la tua mano sul mio petto,
è mia.
Così vicina,
che si chiudono i tuoi occhi
col mio sogno.
Golem,
Sono d’accordo con te. E come hai detto anche tu, 1000 battiture non basterebbe per spiegare.
Io so che lei mi ama, ma a causa di situazioni esterne non possiamo stare insieme. Perché non sarebbe giusto, nei suoi confronti ne tanto meno nei miei. Se a Rossana ho raccontato il giorno in cui ho capito che la mia ex ragazza è l’amore della mia vita, a te racconto perché lo sarà per sempre.
È stata in grado di rinunciare ad un amore per risolvere queste situazioni esterne. Ha preferito mettere in ‘pausa’ i sentimenti per risolvere dei problemi per potersi godere pienamente, un domani, la relazione. Non è sicuro che io e lei torneremo insieme, ma per quanto mi riguarda, vale la pena di aspettare, anche a costo poi di un rifiuto e di soffrire. Per lei ho fatto cose che prima non mi sarei mai aspettato di fare. E l’ho fatto con amore, non con noia o controvoglia. Ma l’ho fatto perché dentro di me, l’amore ha preso il controllo.
Lei mi ha donato più di quanto ho fatto io. Lei, mi ha aiutato a credere in me stesso, ad utilizzare i miei doni, le mie potenzialità. E io non le sarò mai grato abbastanza.
Io le ho donato tanto, ma in confronto a lei, non ho fatto manco il 10%.
Non sto vivendo un miraggio proprio perché sono consapevole della situazione, sono consapevole che nel mondo possa esistere qualcuno ‘adatta’ a me, ma non cerco la perfezione, non cerco qualcuno che ‘danzi’ con me senza calpestare i piedi agli altri. Perché io voglio essere la musica che fa danzare. Voglio essere quella nota che scatena nel corpo delle persone la voglia di danzare, dare sollievo, pace, serenità e divertimento.
E, si, l’amore è la cosa più bella che c’è, perché è l’unica cosa la quale l’uomo non può ‘manomettere’.
L’amore della vita è quella forza che ti aiuta a dare sempre il meglio senza mai ricevere schiaffi in faccia. L’amore è come la pizza: ingredienti giusti, preparata con amore e condita con passione.
Io a 30 anni posso dire che darei l’ultima “Ceres” rimasta in frigo per riavere gli anni che ha tu? Ma certo che si, però con l’esperienza di oggi. Comunque ho capito che questa tua sensazione è talmente radicata al fatto che ti senti un alieno fuori dal resto del mondo, proprio come mi ci sento io però so cosa voglio diventare, Tarzan che vive nella foresta tra gli animali che solo con loro sto bene, sono solamente un eremita che se ne strafotte degli altri e vive solo alla giornata, sono così e basta.
Ti saluto dedicandoti una canzone dei Nomadi che si intitola crescerai imparerai…
Ah dimenticavo: io sono un gatto!!!
“Non ascoltare chi ti dice di vivere nel sogno.”
provocazione respinta all’infante.
farsi i cavoli propri una buona volta no, eh!
ineludibile il bisogno di sovrastare…
“Voglio essere quella nota che scatena nel corpo delle persone la voglia di danzare, dare sollievo, pace, serenità e divertimento.”
Bè, sei ambizioso, forse un po’ troppo, ma l’eta’ lo consente. Diciamo che chi potrà aggiungere altro a quello a cui aspiri sarà solo la vita. Io mi permetto di dirti soltanto di non vivere sempre col cuore che supera la testa nelle scelte. Perchè se è vero come dicono gli inguaribili romantici che il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce, non sempre quelle ragioni hanno ragione. Anzi quasi mai. Di “ammori” struggenti finiti (quindi MAI iniziati) che partivano con quelle premesse romantiche ne è piena la realtà. Come lo è di persone che non meritano di “ballare” con la “musica” che proviene dalla tua candida vocazione ecumenica.
In bocca al lupo.
Sf,
dai tuoi scritti traspare un giovane e un temperamento con grandi potenziali, sia verso l’esterno che all’interno dell’essere (per me ancor più importanti).
“A lei per essere felice – così mi disse – bastava vedermi felice.” – anche in questa ragazza sembrano esserci qualità rare, difficili da trovare. l’amore così espresso, a mio avviso, merita approvazione e rispetto, qualsiasi sia la sua durata. è un dono prezioso, da assaporare e conservare il più a lungo possibile.
il tipo d’incontro che hai descritto mi conferma quanto sto a poco a poco concettualizzando: in amore non esistono vittime e carnefici. ognuno stabilisce contatti e relazioni in rapporto alle proprie esigenze interiori e alla propria capacità di essere e di dare.
ogni stagione della vita offre i suoi frutti. saperli cogliere e valorizzare è il modo migliore per valorizzare se stessi e la propria esistenza. benché non a tutti siano offerte le stesse esperienze emotive e le stesse possibilità.
“in amore non esistono vittime e carnefici. ognuno stabilisce contatti e relazioni in rapporto alle proprie esigenze interiori e alla proprie esigenze e alla propria capacità di essere e di dare.”
Non ci avevo mai pensato.
Sf, dai su, il futuro è tutto tuo. Io per quanto mi riguarda vivo sempre nel gerundio.
No scusi signora, io non mi faccio i cavoli miei se a un ragazzo di 22 anni ritengo che si stiano raccontando delle favole, e dico la mia. L’avesse scritto Gesù Cristo avrei fatto la stessa cosa. Cominciamo a capire che non è vietato obiettare su ciò che non si condivide, senza sentirsi al posto di quell’NZ. “Realizzalo realmente (il sogno)” mancava questo dettaglio .
E poi, infante per me è un complimento. I bambini sono quello che mostrano di essere.
Non sovrastimare chi ti ha indotto a credere che hai “doti e potenzialità”.
Probabilmente non hai nè le une, nè le altre, sennò non saresti a scrivere sul tema, come molti altri miliardi di persone. Ma non fartene un cruccio, succede e si campa lo stesso, magari di vita assai grigia, ma si campa.