Sono un ragazzo di ventidue anni, quasi 23, ma realmente non so quanti anni mi sento addosso.
Sono arrivato ad un punto della mia vita in cui non so più chi sono, in cui mi chiedo cosa fare della mia vita.
Mi chiedo sempre: a che scopo? Perché tutto ciò che faccio sento che non è abbastanza?
Mi sto costruendo un futuro che, sinceramente, non so se sia giusto per me. Penso sempre ad un’alternativa ma con scarsi risultati.
Sono nato in una famiglia cristiana evangelica. Sono cresciuto con dei principi insegnatomi dai miei genitori che ritengo giusti. Sono cresciuto con una visione della vita ‘irreale’ agli occhi del mondo. Tutto mi è andato bene fino alle medie. Da lì, il crollo dove non so nemmeno io se mi sia ripreso. Mi sono confrontato con un mondo alla quale non interessava chi io fossi e non gli interessava nemmeno saperlo. Ho avuto uno schiaffo dalla vita che mi ha fatto aprire gli occhi. Ho capito che al mondo non importa chi sei, importa cosa puoi offrire.
Sono stato vittima di bullismo per il mio credo, ma nonostante tutto continuo a credere nella mia fede. Andando avanti con gli anni, la ‘pesantezza’ del mio credo iniziò a farsi sentire più pesante. Iniziai a cambiare ottica nella visione del mondo. Ho iniziato ad adeguarmi al comportamento di tutti. Iniziai a fumare, a farmi gli spinelli, a bere. Inizialmente pensavo di aver trovato ‘me stesso’ quando in realtà avevo soltanto trovato una copia fallimentare di me stesso.
Ho ricevuto l’ennesima botta. Ero diventato la ‘pecora nera’ della mia famiglia, della chiesa, dei miei veri amici…
Nessuno voleva più stare in mia compagnia perché ritenevano che io ero cambiato talmente tanto che non mi riconoscevano più.
E avevano ragione.
Nemmeno io mi riconoscevo.
Con il passare del tempo, mi resi conto che stavo prendendo una strada che mi avrebbe soltanto peggiorato la vita.
Decisi di cambiare.
Di dare una svolta alla mia vita.
Incominciai a distaccarmi dalle persone ‘nocive’ per la mia vita, iniziai a riprendere la mia vita in mano.
Sembrava che tutto stesse funzionando, che finalmente stavo tornando sulla buona strada.
E invece mi ritrovo ad oggi, giorno 3/02/20 a non sapere chi sono… Le persone che amavo mi hanno abbandonato perché non gli andavo ‘bene’.
Ho perso l’amore della mia vita per colpa mia. Perché non so chi sono.
Si, sono giovane, ho una vita davanti. Ma veramente c’è un’età per sapere con certezza quale sia la persona che reputiamo l’amore della nostra vita?
Lo si può capire in qualsiasi momento a qualsiasi età.
Non mi perdonerò mai di averla persa, perché è totalmente colpa mia.
Mi faccio schifo.
Troppo.
Non me lo perdonerò mai.
Non so più chi sono.
Non so niente.
Vorrei soltanto sparire.
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Categorie: - Amore e relazioni - Me stesso
Dunque Sf3rl4, alla tua età è normale essere confusi. Quello che posso consigliarti è di imparare ad agire sempre come è giusto secondo TE. Non come vorrebbero gli altri o come gli altri ti dicono che sia giusto. Di gente che cerca di importi il loro punto di vista il mondo ne è pieno (religione inclusa), ma tu non devi ascoltarli. Fai come è giusto secondo te e basta. E poi, a 23 anni non si può parlare di “amore della tua vita”. Le delusioni amorose sono normali a quell’età e hai anni e anni a disposizione per trovare un’altra, magari anche migliore.
Non posso dire molto altro perchè la lettera è un po’ generica, comunque, per farti qualche esempio:
Bere ti piace? Fallo. Andare a messa alla domenica ti fa bene psicologicamente? Vacci. Dei tuoi vecchi amici parlano male di te? Ignorali. Credi che fumare gli spinelli ti abbia fatto male? Smetti. E poi, segui i tuoi hobby. Fai ciò che piace a te e che ritieni giusto. Sarà così che verrà fuori il vero te stesso. Saluti.
Ciao Bottex,
Innanzitutto ti ringrazio per aver letto quello che ho scritto.
Il problema è che sono cresciuto vivendo la vita dei miei genitori. Con mia madre che è troppo attaccata a me e mio padre che vorrebbe vivere la mia vita. Sono i miei genitori, gli voglio un mondo di bene, ma è arrivato il momento di fare la mia vita, con le mie scelte giuste e sbagliate. Non so chi sono perché non so più cosa realmente mi rende felice, quello che credevo mi rendesse felice, piano piano sta svanendo…
Per l’amore della mia vita non sono molto d’accordo.
Non c’è un’età ben definita dove si può reputare un amore come amore della vita o semplicemente un amore passeggero. Ovviamente i casi estremi no, ma alla mia età si può trovare l’amore della vita.
Poi io sono il classico ragazzo all’antica…
Non penso che ci sia un’età per capire se hai trovato l’amore della vita o no.. Si sono giovane, ho una vita davanti e la sfrutterò ma soltanto quando saprò chi sono.
Ti capisco Sf3rl4. Sei stato molto condizionato dai tuoi genitori. Per carità, è giustissimo che tu voglia bene a loro, ma dovresti spiegarti bene e dirgli che ormai sei adulto e hai il diritto di fare le tue scelte. Loro poi potranno condividerle o meno, ma dovranno comunque accettarle. Dì loro questo educatamente, ma fermamente. Intendiamoci, spesso i genitori (magari con le migliori intenzioni) cercano di imporre ai figli la loro mentalità. A volta succede ancora a me, che ne ho 36 di anni. Ma è sbagliato, i figli devono pensare con la propria testa, non con la loro, anche se questo crea poi contrasti. Rinnovo quindi i miei consigli.
Per quanto riguarda l’amore della tua vita, non voglio dire che non si possa trovare a 23 anni, ma è presto per capire se è effettivamente così. Se è quello “della tua vita” può dirlo solo il tempo. Anche io a alla tua età ero convinto di averlo trovato … poi invece frequentare quella ragazza si è rivelato uno dei miei errori peggiori. Saluti.
Sei diventato la pecora nera della tua famiglia “evangelica” e non sai chi sei? Tu stesso ammetti che ti è stata stata data una visione della vita “irreale”, e ci sei arrivato da solo a 22 anni. Ma sei da ammirare guaglione. Altro che non sapere chi sei. Se pensi che c’è chi vive una vita irreale sino alla fine mentre il tuo IO invece si sta già ribellando a certe costrizioni che ti sono state imposte. Devi ascoltare la tua “ribellione”. Te ne devi fregare dello stigma altrui, anche se provenisse dalla famiglia, che troppo spesso non è la “safe house” che molti credono. Le costrizioni sotto ricatto non possono essere giustificate dalla moralità che si vorrebbe trasmettere.
Non c’è bisogno di nessuna religione per sapere cosa è giusto e cosa non lo è. Tu devi dare conto solo a te stesso, non farti MAI condizionare da nessuna “società”.
Sei così giovane, come fai pensare di aver perso l’amore della tua vita a 22 anni quando la vita la stai appena iniziando, su.
In effetti, e te lo dico da Professore, aver capito in età così giovanile che al mondo non interessa assolutamente chi tu sia, è lodevole.
Il mondo, in realtà, sarebbe andato – e ci andrà – avanti uguale anche senza di te, di me, del Dottore e di tutto lo zoo di LaD.
Prendine atto, rilassati, e passa al super a prendere una narda, la religione non ha ormai molto da offrire se pure il Sommo Pontefice schiaffeggia e si incazza nero solo perché lo hanno un po’ tironato.
Come direbbe Rossye, quando i simboli vengono meno al loro compito supremo, si sgonfia il sufflè e ti devi mangiare una scatoletta di tonno.
Caro Bottex,
solo ultimamente sto iniziando a far valere più le mie idee, le mie ragioni e la mia persona…
E mi sto rendendo conto soltanto ora che, se non vivo come voglio io, non raggiungerò nulla nella vita, o almeno, raggiungerò ‘qualcosa’ ma non mi renderà mai felice.
Per farti un esempio: sono stato bocciato 4 volte e per mia madre avrei dovuto lasciare la scuola e iniziare a lavorare. Io mi sono imposto di continuare. Sono andato a scuola serale, finivo alle 22:30 e lavoravo di notte dalle 00 fino alle 7. Nonostante tutte le fatiche, ho finito. E mia madre si è ricreduta, dicendomi anche: ‘quello che hai fatto tu, io nonostante sia stacanovista, non sarei mai stata in grado di fare ciò che hai fatto.’
E’ da lì che ho cominciato a farmi valere, però è sempre più difficile perché vede che sto crescendo e sto iniziando a prendere la mia strada. Ora mi sto abilitando come geometra… e credo che lei (si vole che io abbia successo) non voglia lasciarmi andare per la…
Ciao Golem,
devi sapere che sono un ragazzo che continua a pensare perfino anche quando dorme…
Tutte le esperienze, positive e negative, mi fanno pensare alla mia vita, alle mie decisioni, alle situazioni vissute che mi fanno nascere delle domande alla quale (delle volte) non ho una risposta. Di conseguenza ragiono su che cosa mi circonda. E solo così ho capito che non è tutto di un unico colore, non pensiamo tutti nella stessa maniera, anche perché se fosse così saremmo ancora fermi alla scoperta della ruota…
Sto iniziando a pensare fuori dagli schemi, dai dogmi che mi sono stati insegnati per cercare di capire chi sono io e cosa voglio dalla vita. Nonostante tutto, io credo in Dio, ma nel frattempo non voglio soffermarmi soltanto alla fede… Voglio anche vivermi la vita pienamente, facendo cazzate e facendo scelte giuste. Voglio sentirmi completo, senza alcun tipo di rimpianto di non aver fatto qualcosa perché limitato dalla paura o da terzi.
Ciao Yog,
ho letto quello che hai scritto.
Hai ragione, dovrei rilassarmi e godermi di più la vita… Ma non sono d’accordo che la religione non abbia più nulla da offrire… Oggigiorno (non lo dico per ‘vantarmi’) avere una fede è da pochi… La scienza, la tecnologia e le persone stesse hanno contribuito a far diventare Dio loro stessi. Ma ciò non significa che la religione sia ‘poco utile.’
E’ uno stile di vita, una scelta. E può aiutare molto a livello ‘spirituale.’ Ma sono dell’opinione che comunque – oltre alla fede – bisogna anche vivere più esperienze possibili per capire chi siamo veramente. Ovviamente non intendo di andare a prostitute, fumarsi canne o alcolizzarsi, c’è chi crede che sia un’esperienza da vivere e non ho nulla da giudicare, però dipende molto dalla persona. Cosa fa e cosa pensa spetta a lui deciderlo… Io non voglio morire avendo rimpianti, non voglio morire infelice, anche se ho una vita davanti…
Sulla religione, giudica da solo, secondo me ne hai la maturità necessaria ed hai anche tu sotto gli occhi la miseria di quella che era la nostra Religione di Stato.
Oggi nemmeno la filatelia e la numismatica del Vaticano valgono qualcosa, figurarsi il resto che già valeva poco prima, in fondo siamo nel tempo dei due Papi, cioè alla frutta.
Poi lascia pure perdere le canne e modera (ma non eliminare, perché in certa misura aiuta) l’alcool, ma va tranquillo a pay con coscienza leggera, è il nostro tempo che lo richiede.
Bravo Sf. Si comincia così. Anch’io sono geometra e poi architetto. Tutto di sera, lavorando di giorno. Provengo da una famiglia che al contrario della tua -che ti ha seguito troppo- non mi ha seguito per niente, tranne che per mia mamma, ma non mi lamento. Non mi sono mai lamentato. In ogni momento della vita di fronte ai problemi mi sono sempre chiesto come fare per stare meglio possibile e ci sono riuscito. Lo so che è banale, ma noi siamo quello che “abbiamo” voluto essere. Tu sei così giovane che puoi diventare quello che vuoi. Anche se volessi fare il closchard per dire. Non farti mai condizionare dal giudizio altrui, nemmeno se fossero i tuoi genitori se ti accorgi che le loro richieste fossero in fondo egoistiche. E attenzione alle regole, sociali o morali che fossero, anche quelle religiose, che tendono ad uniformare e NON a formare la persona. Lo
stesso termine Religione deriva da “re-legare”. La Fede è una cosa la religione un’altra. Non “relegare” la tua anima all’ovvio. Non è vita.