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Lettera pubblicata il 1 Febbraio 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Battipanni.
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In effetti mi rendo conto che in alcuni casi è proprio questione di fortuna e di saperci fare. C’è tanta gente preparata che non fa niente e tanti che non sanno niente eppure sono apprezzati dalla società solo perchè hanno lo spirito giusto e magari sanno prendere in giro la gente.
Salve a tutti passando di qui ho letto i vostri commenti e mi sono
reso conto di non essere l’unico che forse si trova in questa
situazione a dir poco tragica .Vi racconto un po’di me ho quasi 32
anni ho lavorato saltuariamente nei bar poi come gelatiere tanto da
imparare un pò ma non mi ritengo un professionista,dopo che con la
crisi è fallita pure questa opportunità ho pensato bene di inscrivermi
all’università “informatica”sono tre anni che ci provo ho fatto
appena tre esami in fin dei conti sono quasi 10 anni che non aprivo un
libro da premettere che non ero un genio non sono riuscito a finire
neppure la scuola pubblica e poi ho preso il diploma da privato
.Avevo deciso di mettere la firma sotto il militare ma faccio un
‘incidente che quasi ci rimetto la pelle e sfumano tutte le mie
possibilità di fare qualsiasi concorso pubblico.Quindi ritornando ad
oggi mi ritrovo ad essere inutile sia per il lavoro che con lo studio
vengo considerato zero non capisco i discorsi e resto tra gli
ignoranti ed è per questo che ho un malessere interno che mi tormenta
giorno dopo giorno ,per giunta subentra la morte di mia madre è la mia
vita finisce completamente nel cesso e non trovo più via di uscita da
questo girone infernale che mi attanaglia.Convivo con una ragazza che
studia e che da me si aspetta chissà che!!!ma cosa potrò mai offrirgli
bha|||se sono un buono a nulla!!!
Sono vicino a tutti quelli che come me si sentono emarginati, che non riescono a rientrare nei canoni della società.
Sono in un periodo in cui vedo tutto nero, non riesco a impegnarmi in cose che non mi piacciono (conseguenza del fatto che ho sbagliato alcune scelte importanti) e fondamentalmente non c’è nulla che mi piaccia fare. Forse è un circolo vizioso. Mi piace vivere ma ora ho paura di crollare, nonostante abbia persone intorno a me che mi vogliono bene. Se un giorno mi rialzerò da questa situazione cercherò ad ogni modo di essere d’aiuto a chi soffre di questo senso di inadeguatezza, e come leggo tra i commenti non siamo in pochi. Ciao a tutti e in bocca al lupo!
@kaisentlaia mi piacerebbe parlare in privato con te riguardo il discorso laurea/lavoro (visto che mi devo laureare in informatica tra un pò), non so se sia possibile chiederlo in questo blog, nè se hai voglia di parlare, nè se leggerai questo post…comunque dovevo chiedertelo.
P.S. In effetti avevi detto di essere stufa di attirare maniaci e squilibrati 🙂
Squilibrato un pò lo sono di sicuro, altrimenti non sarei in questa situazione, ma maniaco decisamente no!
ciao. ormai non cerco manco piu’ lavoro…sono come un animale domestico dei miei genitori.tipo un cane o un gatto
aldo. Alle volte piangersi addosso è un sollievo sublime.Ti fa sentire un senso di intimità interiore che io capisco perchè ho vissuto.Un giorno nell’azienda dove lavoro sono stato coinvolto in un incidente che ha coinvolto un mio collega che ho perso per sempre, le responsabilità caddero su di me. Puoi immaginare vista la tua sensibilità ciò che mi successe. Non uscivo più di casa, mi sentivo colpevole della morte di un collega pur non avendo mai compreso a fondo la dinamica dell’incidente, quando entravo in azienda mi sentivo osservato come quando si osserva un povero scemo, cominciai a darmi malato, mi chiusi in me stesso, se non avessi avuto il conforto dei miei cari sono sicuro che oggi non sarei qui a scrivere. Un giorno ho asciugato le mie lacrime allo specchio e ho sorriso perchè avevo trovato la verità dentro di me. Ho raggiunto questo mio ideale per vivere meglio e te lo voglio raccontare: la vita è relativa, mi spiego. Quante volte attendi con ansia e preoccupazione un evento e poi questo arriva e passa? Quanto tempo è passato dalla tua ultima delusione? Quanto ne passerà dalla prossima? 1,2,3 giorni, mesi , anni? NON IMPORTA PERCHE’ TUTTO E’ RELATIVO. La tua vita è inutile, non importa a te, figurati agli altri. Non sei buono a fare nulla? Nessuno in questo muro ti alza dandoti una mano, ma per sentirsi meglio loro ti scrivono sotto e sopra le proprie delusioni. Come il piangere addosso al moribondo che ci fa sentire vivi. In questa vita non importa se tu sei ricco o sei povero, sei sei capace o incapace, se vai a piedi o in bici invece che in Ferrari, non importa ciò che sei o non sei o ciò che hai o non hai, non importa se qualcuno ti giudica bene o male.
L’unica cosa che conta in questa vita e’ cio’ che provi dentro di te quando ti lasci attraversare dal calore della natura che ti asciuga le lacrime. Viaggia (non servono i soldi per farlo) e lascia attraversare il tuo cuore e la tua anima da questo spettacolo che e’ l’universo.
Queste non sono belle parole, io le ho vissute. Asciugai le mie lacrime e feci un viaggio che mi ha portato a visitare i paesi del medioriente fino ad arrivare in Indonesia. Con pochi soldi ho raggiunto la felicità che mi mancava.
Il segreto della felicità sta nel non cercarla mai, più la cerchi e più lei ti sfugge. Un pò come con le donne. Capisci a me.
SOLO L’AMORE PER LA VITA CI SALVERA’!!!
@inca…to: gran gran gran bel commento. grazie!
Anche io sono nella stessa vostra situazione. Il problema è che siamo una massa di pecoroni ciechi hehe! Mi spiego: come dice nobody’s hero, noi ci sentiamo così perchè non riusciamo ad adeguarci ai canoni che ci impone la società, riassumibili nella triade: belli, giovani e di successo(nonchè ricchi). Avete presente quando alle medie vi sentivate male perchè tutti i vostri compagni avevano quel tipo di zaino o quel tipo di jeans e voi no? E’ la stessa cosa, solo a livelli estremamente più pesanti perchè, se alle medie potevamo anche sopravvivere senza i jeans, da adulti non possiamo vivere decentemente senza lavoro.Capito?
E dico ciechi perchè stiamo giudicano noi stessi, il nostro valore, secondo i canoni di questa società, secondo parametri di mercato, capitalisti, non so se mi spiego.
Quando ad un colloquio ci rifiutano, va a finire che pensiamo di non andare bene, di essere sbagliati, di essere noi il problema.Ma non è così! Noi andiamo benissimo!!Anche quando ci rifiutano, anche quando non riusciamo a fare le cose.
Faremo sempre fatica ad adattarci a questa società, l’importante è imparare a capire cosa di quello che pensiamo di noi e vogliamo per noi viene veramente da noi e cosa invece ci è stato imposto di pensare e desiderare. Quando impariamo a fare questo, molta della pressione che sentiamo scomparirà. E ricordatevi: non esiste un tipo di vita giusta, fatta di diploma, laurea, lavoro, matrimonio, figli, 1 settimana di ferie all’anno, il sabato a cena fuori, ecc. Siamo abituati a pensare che la nostra vita debba seguire certe tappe, ma non è scritto da nessuna parte: anche questa è un’idea che abbiamo fatta nostra, ma che in realtà nostra non è.
Ogniuno cerchi di fare quello ceh sente realmente più giusto per sè.
Chiedo scusa se il mio post è poco chiaro, ma ho scritto di getto.
@ zancanna: il post è chiaro e il paragone è pertinente e interessante. Ed è anche vero che non esiste una vita giusta, con tappe esatte da seguire. Eppure mi ero immaginato la vita in modo diverso e devo essere sincero, se avessi la passione per quello che faccio (alla fine è quello che conta) non esiterei ad entrare in questi canoni. Se dovessi avere successo nel lavoro penso che non rinuncerei alla mia posizione nella società. Per questo mi sento a disagio, quasi un po’ ipocrita, dicendo che la società è sbagliata. Almeno per me, sembra quasi la favola della volpe con l’uva. Non credo che la società sia di per sè sbagliata, dovrebbe essere solo più aperta alle persone che soffrono di questo disagio, per aiutarle a trovare nuovi stimoli.
Quasi tutti i miei amici si sono laureati e hanno un futuro radioso, e io provo quasi invidia nel vedere quanto abbiano chiaro in mente quello che vogliono dalla vita. Io ho 23 anni e non so ancora cosa voglio. So solo di non essere particolarmente ambizioso. Vorrei solo avere quello che basta per vivere decentemente. Eppure al momento non posso raggiungere neanche questo livello minimo di autosufficienza, perchè non so fare niente. La laurea prima o poi la prenderò, ma non mi servirà a molto.
Il giorno che ho scritto il primo post è stato probabilmente il giorno più brutto della mia vita ma adesso sto meglio, ho parlato a chi mi sta vicino del mio disagio, ho cercato nuove strade da percorrere e che si avvicinino a quello che mi piace fare. Se ci saranno aggiornamenti sarò felice di rendervi partecipi. Un affettuoso saluto.
Ragazzi..
ho 34 anni..leggendo i post precedenti, ho visto che ci si pone il problema a 23 anni..io a 23 anni (sbagliando) cazzeggiavo alla grande, mi sembrava che qualcosa di positivo sarebbe dovuto accadere a breve…insomma: aspettavo che le cose mi venissero consegnate chiavi in mano dall’alto.
La sveglia è cominciata a suonare da non molto tempo..quando ormai, senza laurea ed un diploma al CEPU, ho trovato un posto come disegnatore cad presso uno studio tecnico (neanche per colloquio ma solo per amicizia in comune).
A distanza di 2 anni, macinando di contrattini saltuari, come lavoratore stagionale in aeroporto e questo studio, il datore di lavoro ha deciso di tenermi, ma solo perchè ho un figlio….il succo del discorso è perchè provava “compassione”.
Tuttora, anche lavorando con regolarità, non mi applico nel cercare di imparare qualcosa di nuovo perchè sento il peso dell’incapacità del non lauerato/dottorato che viene trasmesso dai colleghi Ingegneri.Ciò è frustrante. Non ho casa (affitto), non ho auto e sinceramente non so cosa a mio figlio potrò garantire, vista la mia abilità nel non sapere fare niente, nel non sapere concentrarmi, nel non avere stimoli ragguardevoli, nell’essere troppo servizievole nei confronti altrui e nell’avere sul mio conto corrente MAI, dico MAI… più di 2000 euro.Ormai sono “anziano”..studiare a questa età mi fa sentire ridicolo, forse un possibile modo per risollevare un po’ lo stimolo è cercare un’attività in proprio, dove in prima persona sei obbligato a seguire con attenzione lo sviluppo di tutto, senza datori, colleghi con lauree ed altre puttanate annesse.
Comunque..massimo rispetto per i genitori…anche se li considero la mia prima causa di tutte queste incertezze.
Buona notte.
ciao brian…io sn laureato in economia ma ho studiato piu’ per far piacere i miei che per altro. ho preso anche 107 un bel voto e mi sono laureato presto a 25 anni avevo gia’ la specialistica.ora di anni ne ho 27 e non ho un lavoro. il problema e ‘ che non ho ambizioni e non ne ho mai avute. non me ne frega di diventare chissa’ cosa mi basta uno stipendiucolo per vivere lontano dai miei il problema e’ che cerco un lavoro che soddisfi i miei di modo tale che cosi non mi scoccino e non mi rinfaccino niente…ma sono abbastanza esigenti mi vorrebbero nel settore pubblico ma superare un concorso e’ davvero difficile e voglia di studiare non ne tengo piu’… sto andando appresso a dei politici sperando che uno di loro mi sistemi in qualche azienda municipalizzata ma non e’ facile poi sti politici promettono e non ti danno nulla. il fatto e’ che io nn faccio nulla per me le mie scelte sono vincolate ai miei genitori…ormai non penso piu’ se una cosa mi piace o no ma penso solo…piacerebbe ai miei genitori? nemmeno io c’ho una macchina e men che meno soldi con le ragazze non ne parliamo proprio…mi vedo e faccio sesso con una che non mi interessa mi dispiace pure perche’ lei si e’ affezionata ma purtroppo senza macchina e senza soldi non hai molta possibilita’ di scelta…insomma vivo una vita senza mordente senza aspirazioni, vado dove tira il vento non ho preferenze per nulla ….
@nobody’s hero. Ciao Nobody come stai in questo periodo?
Secondo me la società è proprio sbagliata, perchè è impostata su valori economici e non su valori umani. Pensa a cosa ha detto la Marcegaglia a proposito della condanna per l’incendio alla Thyssen: «La sentenza può allontanare gli investimenti esteri». Gente morta=soldi persi: questo è sbagliato!Come è sbagliato che ragazzine di 15 anni desiderino diventare veline:)!
Se il mondo, la società, fossero davvero basate su valori umani, nessuno di noi si sentirebbe a disagio, o addirittura in colpa, per non avere ambizioni o avere delle ambizioni semplici…perchè avremmo la libertà di essere chi siamo. Magari faremmo lo stesso un lavoro che non ci piace, forse rimarremmo comunque precari, ma non ci troveremmo niente di strano: perchè essere un venditore di panini fuori dalla discoteca, avrebbe lo stesso valore di essere un magnate del petrolio.Io rimango dell’idea che il disagio nasca dalla differenza fra ciò che siamo e ciò che ci viene chiesto di essere. Almeno questo vale per me e cerco di slegarmi il più possibile da questa illusione.
Comunque non ti preoccupare se non sai fare niente: nessuno sa fare niente finchè non inizia a farlo! Hai 23 anni e hai ancora mooolto tempo per diventare quello che vuoi. Devi solo capire cosa ti piacerebbe fare ed è (quasi)fatta.
@ Brian: mi piacerebbe proprio sapere cosa sogni per la tua vita. cosa ti piacerebbe fare, se potessi scegliere liberamente?
@ Aldo. Aldo!!! Ricordati che i figli vengono ATTRAVERSO i genitori ma non sono PROPRIETA’ dei genitori. Abbi il coraggio di fare la tua vita, anche perchè ne hai una sola e non vorrai mica viverla di cacca per accontentare i tuoi vecchi! Anche io ero nella tua stessa situazione, ma sai cosa succede se inizi a fare quello che è più giusto per te? Che i tuoi si lamentano, ma sono solo parole..una serie di suoni messi uno dopo l’altro, niente di più. Non muoiono di dolore e non ti uccidono! In compenso tu diventi più felice.