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Lettera pubblicata il 1 Febbraio 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Battipanni.
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pekka, vai tranquillo: alla Caritas si mangia da dio, puoi fare la doccia e ti danno da vestire.
Così resti bello figo e puoi intortare una cinquantenne racchia e ricca, che ti mantiene. E la tua vita è un successo.
Dimmelo a me, che mi sbatto 8 ore al giorno per un lavoro di merda… Ma non mi lamento, finché c’è il vino e c’è la gnocca…
Tu dici: “vita dissoluta, cazzeggio, bevute con gli amici, orari sballati”.
Non hai buttato via la tua vita, te la sei goduta alla grande! Continua così, tu sei l’icona vivente della gioventù italiana del XXI secolo, se hai smesso hai fatto malissimo.
Effettivamente alla Caritas servono pasti nutrienti ed equilibrati, con il giusto equilibrio carboidrati-proteine-grassi e ti danno anche frutta di stagione (uno o due pezzi alla volta, di solito mele o arance), perciò non drammatizzare: a questo mondo non muore di fame più nessuno.
Ma il progetto di creare un nostro “collettivo” che fine ha fatto ? Le mail, le chat ? Sbandato pure quello ?
Qui sempre + gente in crisi nera, non sarà ora di riunirci finalmente ?
Almeno così abbiamo qualcuno con cui fare la fila alla Caritas.
Il post di Mara ha lasciato anche me con una grande curiosità…..
“Sentirsi esclusi da questa società dovrebbe essere un motivo di orgoglio, non il contrario.” A me risulta che l’uomo è per sua natura un animale sociale; altro senso avrebbe dire non piegarsi alle mode e ai bisogni imposti.
Essere esclusi dalla società non è un granché. Se appena ti viene un mal di denti, te ne accorgi subito di quanto importante sia essere animali sociali.
Concordo in pieno, Yog!!!!
Io a stento mi sono preso la licenza media , e poi o cercato di impararmi un mestiere , ma niente da fare dopo due tre mesi mi licenziano , dicendomi che ero duro ad apprendere , e così o tirato la mia vita con delusioni una dopo l’altra senza riuscire completamente ad imparare un mestiere , al punto che ho accettato di fare lavori troppo umili e di basso livello , come facchino di scarico merci o badante , ora ho 60 anni e faccio il badante x 33 euro al giorno e per giunta in nero , adesso sono troppo vecchio e non potrò più avere successo , rimarrò badante a vita in nero e per pochi soldi mantenendo una moglie e un figlio a volte mi viene voglia di suicidarmi .
Ma dai, Paolo! Che suicidarti : pensa che quello che non succede in una vita, succede in un giorno! Inventa! Inventati! Non considerare i fallimenti! Il fallimento non esiste, anche se lo dice la realtà, tu ignora quella realtà e assapora il successo. I pensieri fanno la realtà! Immagina il successo : la mente non distingue tra ricordi, realtà e sogni, perciò i pensieri diventano REALTÀ. Se puoi sognare il successo, lo puoi anche avere! Hai esperienza, usala!
Gli Afterhours(il gruppo capitanato dal “giudice” di x-factor manuel agnelli,per intenderci)nel 1999 cantavano(tratto da NON É PER SEMPRE )” IL TUO DIPLOMA IN FALLIMENTO É UNA LAUREA PER REAGIRE”!pensiero apprezzabile tenendo presente una condizione:sbagliare a 60 anni non é come sbagliare a 20 anni(chi ha orecchie per intendere,intenda).
PS:paolo maria(comprendendo la sua situazione )se c’é ancora e vuole cortesemente rispondere,le chiedo solo una cosa:SUA MOGLIE E SUO FIGLIO LA STIMANO (per non dire La AMANO)PER QUELLO CHE É E PER QUELLO CHE FA?quesito solo in apparenza banale e scontato che vale a qualsiasi età,ma alla sua immagino di più se cerca un RISCATTO dalla vita.Cari Saluti!!