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Non so come reagire

di Deborah

Che si fa quando ci si sente soli? Quando non si ha nessuno con cui parlare e sfogarsi? Quando quelle poche persone che hai accanto ti deludono? Quando ogni giorno sembra non finire mai e in certi momenti l’unica cosa che si desidera fare è addormentarsi e non svegliarsi più? Quando il periodo buio sembra ormai durare troppo e non si vede niente di buono per il futuro?

Lettera pubblicata il 14 Ottobre 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    genoveva -

    Cosa fare? …penserei un po’ a me, ai miei hobby, a quante cose belle devo ancora realizzare.
    Ascolto musica, leggo, creo qualcosa, qualunque cosa anche una cosa stupida.

  2. 2
    Alberto -

    Ciao 🙂 io ho passato un periodo durato tre anni durante il quale non vedevo una via di uscita, subivo la vita tutti i giorni come una routine scritta da qualcun altro senza viverla davvero, gli amici che consideravo importanti si sono rivelati opportunisti in quanto nel momento del bisogno scappavano.. mi sentivo come alla deriva, abbandonato a me stesso, senza destinazione, senza nessun appiglio, con l’animo ricolmo di delusione e amarezza.. Vedevo chi conoscevo avere successo, avere un bel sorriso stampato in faccia e guardarmi con occhi apprensivi ma allo stesso tempo vuoti, quasi come fosse una cosa dovuta.. Ora senza dilungarmi su di me credo che l’unico modo per uscire da un periodo simile sia farsi forza e continuare a lottare, essendo consapevoli che qualcosa di buono accadrà se ci si pone attivamente alla vita smettendo di subirla e di soffrire.. credo sia anche molto importante cercare di conoscere nel profondo chi ci circonda per capire chi può essere un Amico o chi un amico con cui passare un bel pomeriggio e niente di più.. se io ne sono uscito è stato grazie a un Amico a cui tengo tantissimo, alla mia forza di volontà e alla mia passione per la musica, che mi ha fatto sfogare tantissimo e mi ha aperto la strada verso nuovi interessi.. poi dopo il primo successo se ne inanellano tanti altri, conosci tante persone e qualcuna vera ce ne scappa.. so che può sembrare una cosa ovvia ma l’unica è farsi forza di fronte a queste difficoltà e andare avanti, aprirsi con una persona speciale e sfogarsi.. comunque se può esserti di aiuto sappi che delle persone vere esistono, non bisogna arrendersi, saltano fuori prima o poi.. spero di averti dato una piccola iniezione di forza per lottare, ciao 🙂

  3. 3
    T.D._ -

    Ciao Deborah,
    credo che Alberto abbia detto qualcosa che dicono un po’ tutti a chi non vive bene come sta capitando a te, solo che avendolo provato sulla sua pelle lo ha spiegato con parole concrete e semplici.
    Sono nella tua stessa situazione. Ho un ragazzo meraviglioso, una famiglia un po’ strana a cui a mio modo voglio bene ma incapace a qualsiasi tipo di dialogo significativo o aiuto: tutti gli altri sono solo tutti gli altri. Una somma di delusioni e dispiaceri. Un insieme di frasi fatte, convenevoli, formalità, giudizi, “suggerimenti da strapazzo”, apparenza, tendenze, conformismo che ho sempre odiato e dai quali mi sono sempre dissociata. A torto o a ragione, senza voler dimostrare nulla, con la sola voglia e pretesa di poter essere me stessa come va a me. Chiudo gli occhi e ho davanti le macerie di affetti e pseudo amicizie in cui, nonostante (o forse anzi in nome de) la mia selettività, ho creduto molto.
    E sì, mi dispero. Sono forte, a detta degli altri. Invece ho imparato a diventare forte, a volte per davvero a volte con una maschera che tempo fa avrei disprezzato e che in parte ancora disprezzo ma al contempo ritengo utile scaccia-noie del caso (un bel pretesto per liquidare curiosi, giudici, maldicenti), una maschera consapevole che in fondo mi fa compagnia e tolgo solo con chi reputo meritarlo. Piango, sai? Gli altri mi vedono forte ma io piango da sempre. Sono praticamente sempre sola. Eppure vado avanti. No, non sto bene. A volte non ho nemmeno voglia di provare a migliorare la mia realtà, ormai convinta che non sia possibile.
    Eppure, ho imparato a perdermi. Sì, a perdermi. A lasciarmi trasportare dall’immaginazione, dai libri, dalle mie passeggiate solitarie. Ho imparato a fregarmene se perdo ore a guardare le paperelle nel fiume, se mi infreddolisco o mi bagno a camminare al freddo o sotto la pioggia: riesco ad essere serena, a sentirmi libera, a distaccarmi dai pensieri. Lontana da tutto e da tutti, eccomi lì con il mio mondo, molto più semplice dello show sociale. Nulla di eclatante, nulla di sorprendente: poco ma radicato, profondo -questo è quello che mi porto dentro.
    E non chiedermi come, ma continuo a credere nelle parole di Alberto. Qualcuno di vero, là fuori, qualcuno di importante, quell’amico con cui vivere un’amicizia vera profonda unica, anche se ancora non l’ho incontrato c’è, ci deve pur essere. Quella giornata fortunata che ci cambia la vita, dovrà pur arrivare. Quella soddisfazione che aspettiamo da tempo, la dovremo pur avverare. A quel sogno, ci dovremo pur avvicinare, almeno un pò. Per un discorso di probabilità, almeno.
    Aggiungo: certe cose sono destinate a restare ad appartenere alla fantasia. Ed è meglio così. Per alcune è davvero meglio così.
    Quello che mi manca -forse anche a te- è la capacità di saper perdere quello che arriva, di saper amare quello che invece non mi piace.
    ciao

  4. 4
    Deborah -

    Grazie a Genoveva ma soprattutto ad Alberto.. =)

  5. 5
    Malì -

    Cara Deborah… cari tutti… sarebbe troppo facile dire che prima o poi tutto passa, che prima o poi ritorna il sereno e la luce nelle nostre vite, ma chi vive questa solitudine non è in grado di pensare al poi. Sto vivendo anch’io una situazione di profonda solitudine e scoramento, una storia finita dopo svariati anni, tanti progetti andati in fumo, e un’evento traumatico che ha scosso la mia vita e posto uno spartiacque tra il “prima” e il “dopo”, un lavoro da ripensare…Nei momenti in qui tutto va bene nella vita ci sembra impossiblile che possano sopraggiungere avvenimenti che in un modo così repentino ci possono sconvolgere ed abbattere il nostro bel castello di carta, eppure succede proprio quando meno te l’aspetti, quando tutto sembra indirizzato per il verso giusto. In questi momenti capisci quali sono le persone che tengono a te veramente e quelle che hanno solo finto in tutto questo tempo e che ti hanno mostrato solamente una maschera, ti rendi conto che le persone non sono tutte buone e leali come eri propensa a credere e pensa un po’… ti ritrovi a riconsiderare molte persone sotto una luce diversa e capisci che i veri amici sono davvero pochi. Ti chiedi cosa hai fatto nella vita per doverti meritare tutto questo, ma non c’è una risposta, la verità è che non possiamo controllare gli eventi, ci sono cose che non dipendono da noi e più ci ostiniamo a voler tenere tutto sotto controllo più le cose ci sfuggeranno di mano. Io l’ho capito ora. Ora sto male e soffro, ma so che non sarà per sempre, so che prima o poi troverò la forza e il coraggio per uscire dal guscio nel quale mi sono rifugiata in questi ultimi mesi. So cosa devo fare, so che devo pormi degli obiettivi, so che devo riaprirmi al mondo, partendo magari dalle piccole cose. Questo è un momento di transizione, doloroso certo, ma spero possa portare qualcosa di buono, Lao Tse diceva che nulla si tramuta nel suo contrario se prima non ha toccato il fondo… beh credo proprio di averlo toccato il fondo, ora non mi resta che risalire in superfice. Una cosa è certa, non sarò la stessa persona di prima, bensì una persona che si ama un po’ di più e forse un po’ più egoista, in modo sano naturalmete.
    Scrivere qui è per me il primo passo. Condividere la tristezza con altre persone ci alleggerisce un po’, forse ci fa sentire meno soli… che ne dite?
    Ciao a tutti.

  6. 6
    angela85 -

    Ciao Deborah!sono nella tua situazione. Vedo tutto negativo,sempre triste e ho voglia di dormire.nonriesco più a studiare.ti va di fare amicizia?sono di Brindisi. Tu?mi dai la tua email se ti va.

  7. 7
    Deborah -

    La mia paura è di non potermi più fidare di nessuno. La mia paura è di non poter mai incontrare un amico vero, che mi resti accanto nel bene e nel male. Io mi sento tremendamente sola ma la speranza di incontrare qualcuno di speciale c’è, solo che a volte è più lo sconforto e la rassegnazione, e in quei momenti di sconforto mi sento davvero male. Io purtroppo vivo d’immaginazione, vivo di sogni..ma poi muoio dentro realizzando che la mia vita non ha niente a che fare con i miei sogni; che i momenti felici, quando arrivano, durano poco e ogni volta ho paura di risentirmi così, triste e sola. Non dico che non ci provo, anch’io leggo, ascolto musica o comunque cerco di impiegare il tempo e a volte mi capita di sentirmi bene, come se potessi affrontare tutto, un’ondata di ottimismo quasi eccessivo…poi mi capita di cadere nella tristezza più totale il secondo dopo!
    Però T.D. tu, a differenza mia, hai un ragazzo meraviglioso come hai detto tu, non sei sola..
    Io sento di non avere nessuno che tenga davvero a me e ho una paura matta di non poterlo mai avere.
    Diciamo che la parola del giorno (ma anche del mese e dell’anno) è PAURA!

    Malì…”ci sono cose che non dipendono da noi e più ci ostiniamo a voler tenere tutto sotto controllo più le cose ci sfuggeranno di mano” hai ragionissima..a quello che hai detto non ho niente da aggiungere perchè la penso esattamente come te, anche se ora vedo tutto grigio spero e continuerò a sperare finché non muoio che un giorno ritornerò ad essere serena, come si dice “c’è la luce perchè c’è il buio”, se non ci fosse il buio non saprei mai apprezzare davvero la luce

    Ciao angela85, vedo che non sono l’unica a sentirmi così.. il mio indirizzo email è debby.y@hotmail.it ^^

    Vi ringrazio davvero per le risposte. Come ha detto Malì, mi fa sentire meno sola.. Grazie di cuore 🙂

  8. 8
    Alberto -

    Ehilà 😀 prima di tutto Deborah non stare a dire grazie, per me è un piacere poter dare sollievo a qualcuno in difficoltà visto che nessuno ci ha mai provato con me 🙂 poi @Malì e @T.D._ avete certamente ragione a sostenere che è facile dire che tutto passerà, che bisogna farsi forza e che sono “frasi fatte”.. però a mio avviso non è possibile dare un “metodo” preconfezionato, una sorta di manuale da seguire alla lettera che ci può dare sollievo e farci uscire da questo tunnel oscuro.. come sono convinto che per qualsiasi cosa riguardi il carattere non ci sono metodi.. molti “amici” miei leggono libri sulla seduzione e su come non sentirsi soli (età media 18 anni, sono serissimo).. uno degli insegnamenti di Siddhārtha Gautama è che dobbiamo goderci il cammino, pensando a quanto sarà grande la nostra ricompensa in quanto se pensiamo solo al concretizzarsi del nostro desiderio potremo essere felici davvero poche volte. Faccio un esempio concreto: io sono un ragazzo che da due anni ormai non vive una relazione seria, ed è una cosa che mi fa stare davvero giù di morale, spesso di sera, sento un senso di incompletezza incredibile e un bisogno di essere amato incredibile ma sapendo che persona sono e mettendomi a confronto con le persone di tutti i giorni (specialmente al liceo e nel mio ambiente di “lavoro” in quanto faccio il modello, Q.I. medio 25 ._.) so che non ha senso arrendersi e mettersi con la prima che c’è, interessata solo dall’aspetto fisico o da cose spicciole come so che non ha senso aprirsi con la prima persona che mostra un accenno di interesse e so anche benissimo che continuando a lottare, godendomi intanto gli amici veri che ho trovato nel cammino della mia vita, la musica, la scrittura e così via riuscirò a trovare la persona giusta.. è “solo” una questione di testa, di prospettiva.. bisogna pensare al traguardo e provare a pensare a quando si troverà un amico vero, una ragazza seria e così via.. poi il mondo è pieno di stronzi che godono a far star male, di persone superficiali.. c’è “solo” da scremare, consapevoli del fatto che anche se ci fan passare per “perdenti” in quanto tendiamo a isolarci e a cercare persone fatte della nostra pasta, sono loro a perdere la loro intera vita visto che la vivono a metà, tra stereotipi, maschere e mode passeggere e senza emozioni concrete 🙂 ho detto tante cazzate? haha fatemi sapere 🙂

  9. 9
    T.D._ -

    Ciao ragazzi,
    da parte mia cerco di rispondervi uno ad uno.
    Parto da te, Alberto e dalla tua domanda diretta: assolutamente no. Non hai detto calzate, al contrario. Sono perfettamente d’accordo con te con l’affermazione che non ci siano delle risposte preconfezionate. Infatti ognuno trova il suo modo per provare ad affrontare il malessere, un confronto serve proprio a questo, a prendere in considerazione idee che prima non avevamo realizzato, o almeno non fino in fondo. La mia nei tuoi confronti non voleva essere una critica, bensì la capacità di andare dritto al punto con un ragionamento concreto. Poi le cose da dire purtroppo sono più o meno sempre le stesse. Sì, non credo più nelle parole. Credo nei fatti, credo nei piccoli e grandi gesti, sinceri.
    Però credo anche che Malì purtroppo scrive qualcosa che anch’io credo: quando ci sei dentro non vedi un futuro. Sei in un tunnel, vedi nero. Punto. Ogni tanto qualcosa ti permette di sperare, ma alla prima difficoltà pensi sia stata solo un’illusione, e come poter chiedere ad una persona già delusa di continuare a sperare? Non può fare altro che aggrapparsi a se stessa, come può, come sente di fare. E tenere un piccolo spiraglio aperto all’imprevisto. Non la porta spalancata, non cadere nel mio errore di essere sempre disponibile e finire per essere data per scontata.
    Infine, cara Deborah. Hai ragione. Ho un ragazzo meraviglioso, sono fortunata. Eppure è l’unico rapporto significativo che io abbia. Non ho MAI avuto amici, MAI. Da piccola ero sempre sola, la mia sola compagnia erano i libri. Le mie esperienze non sto qui a raccontartele, ma ti assicuro sono state traumatiche e destabilizzanti. Nulla di eclatante apparentemente, dentro di me mi chiudevo sempre di più. Nonostante il mio essere disponibile. Adesso lo sono molto meno, sono diventata una persona egoista e menefreghista. Ci soffro, ma degli altri me ne infischio. E se sei sensibile è una conclusione che non ti fa stare bene, ti fa soffrire, consapevole del fatto che hai perso una parte buona di te. Non ti ho raccontato questo per fare a gara a chi sta peggio, ma per farti capire che una persona vicino, per quanto fantastica sia, per quanto sia la cosa buona della tua vita, non potrà mai avere l’onore e la responsabilità di riempire un vuoto creato da tanti puntini messi insieme, da un “tutto che diventa più della somma delle parti”.
    Per cui tu hai ragione a dirmi che sono fortunata ad avere qualcuno, ma quel qualcuno è una sorta di miracolo, qualcuno che non avrei mai pensato di trovare.
    Però quel qualcuno ha giustamente la sua vita. Le mie giornate sono in solitudine.
    Verso gli altri quando ero più piccolo provavo quello che provi tu, una sorta di PAURA..ai giudizi, alle derisioni sempre garantite (evidentemente sono “strana”), agli sguardi dall’alto in basso. Ne soffro ancora, ma degli altri la mia considerazione è ZERO. Non lo dico con leggerezza, né con vanto. Sono completamente disinteressata: se non è solitudine questa..

  10. 10
    Deborah -

    Ciao Alberto..no non hai detto cazzate, anzi!
    Parlando della tua storia poco seria, io nella mia vita ho incontrato slo due ragazzi seri, simili a me, con cui potevo starci a parlare ore e ore senza sentirmi diversa, insomma apprezzavano il mio modo di essere. Invece quasi tutti gli altri ragazzi che ho conosciuto sembravano superficiali, interessati solo al mio aspetto fisico e niente più. E un motivo per il quale sto male è proprio perchè quelli seri io non sono mai riuscita ad apprezzarli se non quando se ne sono andati. E non posso fare altro che incolparmi perchè ora ho paura di aver perso l’occasione della mia vita, di non riuscire ad incontrare più persone così..
    Per la tua situazione non so cosa consigliarti, io sono per le relazioni serie e non riuscirei mai a sostenere la situazione che crea una relazione non seria, ma tu probabilmente sei più forte e sicuro di me =)

    T.D
    a causa di questa tristezza io non voglio diventare cinica, chiusa e diffidente verso tutto, già lo ero e lo sono abbastanza ora..in futuro come potrò essere con gli altri? Io voglio sentirmi bene con me stessa e con gli altri, non voglio farmi vedere triste o lamentarmi di questa vita, che diciamocelo di cose belle ne ha ben poche. Che poi lo so che alla gente non frega se tu stai male o lo sei stato, la gente ti apprezza quando vede che tu fai lo stesso, e io non riesco ad apprezzare nessuno!
    Ho tantissimo amore da dare e non voglio tenermelo per me..
    Mi spiace per come hai passato la tua vita e di come ti sei sentita, ma ora tieniti strette le persone che hai e sii felice per loro! Anche se non potranno colmare il vuoto che hai tu sorridi quando sei con loro..perchè pensaci, se loro se ne andranno per paura di non poter colmare il tuo vuoto, quando sarà grande poi quel vuoto? Ho fatto l’errore di lamentarmi con persone che non volevano altro che la mia felicità, ma sono stata così idiota da non prendermela quella felicità tanto desiderata. Ed ora sono sola.
    Anch’io come te passo quasi tutte le giornate in solitudine, davanti un pc sperando di trovare qualcuno con cui parlare almeno in qualche chat o forum, anche solo per pochi minuti. E non sai quando bene mi fa poter parlare con voi qui

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