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Non si può solo morire?

di Jinkana

Ho 26 anni, è ormai penso solo che voglio morire.E’ un pensiero fisso nella mia mente,sempre, quando sono in bicicletta,quando studio,quando sono al supermercato,quando sogno.In ogni momento, anche se nascondo il pensiero dietro i mille impegni della giornata. I miei si sono separati quando ero piccola, mia madre ha deciso di cambiare città e mio padre semplicemente ha lasciato che crescessi con lei,ora sono adulta e mio padre non sa nulla di me,ci vediamo ogni Natale,ogni Pasqua ed ogni estate,ma non mi conosce, non sa che colleziono cappelli o che non mangio i carciofi o che mi piace il gelato al pistacchio. A 8 anni mia mamma mi ha lasciato in collegio dicendomi che tornava a prendermi dopo due giorni, dopo una settimana ancora non tornava era in Germania per lavoro, mi è venuta una crisi isterica, mi è salita la febbre e ho rotto un vaso in testa ad una suora, eppure lui non è venuto, era a cento chilometri, un ora di auto e non è venuto. A 16 anni mia madre continuava a lavorare fuori, mia sorella era ormai troppo grande per starmi dietro, quindi semplicemente mi hanno lasciato abitare da sola, ho dovuto imparare a gestirmi e a gestire una casa e responsabilità troppo grandi per me. Ho iniziato a fumare erba, fumavo così tanto che quasi non facevo altro, e mi tagliavo i polsi, così come se fosse un hobby.I miei hanno scoperto che fumavo mi sono presa due schiaffi e il giorno dopo è diventata solo una cosa in più che sapevano di me, nulla di più. Che mi tagliavo non l’hanno mai scoperto, ma un giorno in un momento di rabbia l’ho detto a mia mamma che non mi ha creduto, anche se le cicatrici me le porto ancora addosso. Il momento di rabbia di cui parlo è collegato ad un altro episodio, litigavo con mia madre perchè il suo compagno dell’epoca ci aveva provato con me, ma anche questa volta io ero la bugiarda. Per lei lo sono sempre stata, anche se le bugie le racconta lei a me e a se stessa. Io amo mia madre, ma la cosa che mi ha insegnato meglio è stata la rabbia, la rabbia verso la vita,verso se stessi e verso gli altri anche quando gli altri non hanno colpa. Ha sempre gridato contro di me per qualsiasi motivo, anche senza ragione ed io ho imparato a fare lo stesso e ne pago le conseguenze tutti i giorni, perdendo le persone che provano a starmi vicino, tutte, una per una. Dopo il diploma ho scelto di andare a studiare nella stessa città in cui abitava lei e magari andare a vivere con lei, avere vicino una mamma, quella mamma che non avevo avuto vicino negli anni dell’adolescenza. Lei però viveva ancora con quell’uomo che ha distrutto il mio rapporto con lei e il mio equilibrio mentale. Ho iniziato a sentire il male di vivere, ogni giorno, ogni ora, ogni attimo era un’ansia continua di vivere, ho iniziato ad uscire solo di notte, il sole era troppo luminoso e felice per me, io volevo solo il buio, lui è sempre stato mio grande amico. Nel buio puoi piangere camminando per la strada senza preoccuparti che qualcuno se ne accorga, eppure che qualcuno se ne accorgesse era l’unica cosa che volevo. In quel periodo avevo un fidanzato, un ragazzo splendido che ancora oggi è un mio grande amico, lui era l’unica cosa a colori nel mondo nero in cui vivevo. Se oggi il suicidio è ancora solo un pensiero, io lo devo a lui. Ho lasciato quella città, ho deciso di cambiare citta, università, amici, ho dato una svolta alla mia vita. Non volevo curare la mia depressione con dei medicinali, e allora l’ho fatto la mia forza d’animo e per un po’ tutto è andato meglio. Ed ora?? Ora sono di nuovo nel baratro, ho un piede nella fossa. Ci ho provato, ma non sono abbastanza forte, ah e se non bastasse ho avuto un tumore ad un rene, due volte, perchè la prima volta sono guarita, già la prima volta guarisco sempre e a volte anche la seconda.. ma non può sempre andarmi bene, piuttosto che pensarci mi chiedo non si può solo morire????

Lettera pubblicata il 15 Gennaio 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    gianni -

    Jnkana carissima..non pretendo di ridarti il sorriso..anch’io ho avuto una vita tutta in salita..piena di sofferenze e di persone che fanno di tutto per farti star male. Mia madre è stata il boia che mi ha rovinato l’esistenza ma..la mia fortuna è stata che ho sempre avuto l’interesse per gli Angeli..li percepivo fin da bambino..e dai 25 anni ho iniziato a comunicare. Così ho compreso che in periodo prenatale si progetta il copione della nostra futura esistenza nel cammino dell’evoluzione spirituale..se si elimina questo..niente resta in piedi. Ora di anni ne ho 54..e non è cambiato niente con mia madre..un demone..ma ho costruito l’Amore dentro di me..ho creato lo stare bene con me stesso..è stato un lungo lavoro interiore ma ci sono riusc ito. Ho avuto quattro grandi amori..alla Tristano e Isotta..poi gli Angeli me le portano via. Ci sono sempre dei motivi spirituali..io cerco di accettare e farmene una ragione che viene dall’alto ! Ma ho imparato ad essere forte..e sono sicuro che sta arrivando un altro grande amore..che l’amerò più delle altre..e mi dispiace che le altre siano andate male e con tanta sofferenza ! Ti ho raccontate queste vere cose mie per darti coraggio. Gesù disse: ” Con più Dio ama i suoi figli e con più li mette alla prova.” Se vuoi contattarmi ne sarei felice per darti un aiuto..senza secondi fini..e se vuoi per avere un messaggio dagli Angeli ! Un abbraccione gianni

  2. 2
    IANCURTIS -

    ciao mi ha particolarmente colpito quanto hai scritto,ma ho capito anche che hai un carattere davvero forte e hi sempre reagito a tutte le avversità,invidio il tuo orgoglio la tua voglia di rialzarti,spesso anch’io vorrei tutto finisse sento un vuoto da tempo ma se fin’ora hai rialzato la testa significa che ami la vita.La mia vita una salita continua,eppure sono ancora qui che lotto capisco le tue domande i tuoi dubbi le tue debolezze ma prima o poi gira non sarà sempre nero io ci spero perchè la speranza solo quella rimane.Se ti va di fare due chiacchere di sfogarti sono qua ti capisco,in fondo viviamo le stesse cose e non ne parliamo mai per paura di essere giudicati forse scrivendosi si riesci a liberarsi di un peso.Fatti forza un’abbraccio!Riki

  3. 3
    vuotoarendere -

    sarò di poche parole perché spesso sono superflue..ti capisco; le persone “come noi” si capiscono senza bisogno di chissà che..se ti va scrivimi solovuotoarendere@gmail.com

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