Io mi muovo, vivo, faccio cose e vedo gente, eppure continuo a stare male. Ho avuto una relazione di sei mesi, che ho troncato dall’oggi al domani, capendo di non essere innamorato. Ora mi frequento con un’altra, che considero un’amica, ma a cui voglio un gran bene: so che con lei non posso pensare ad un rapporto di coppia reale, proiettato nel futuro, perché ci sono troppe cose irrisolte nella sua vita. Questa mia amica ha avuto una storia, 15 anni fa (! ), con un ragazzo che non ha mai smesso di frequentare. Così qualche volta l’anno si vedono (lui anni fa si è trasferito dall’altro capo d’Italia), ma gran parte della sua vita si svolge con me. Diciamo che rispetto a lui (che peraltro conosco e mi sta molto simpatico), io mi sento l’amante di lei, anche se, di fatto, sono io quello che sta con lei quotidianamente. Lei sta evidentemente male per questa storia, che si trascina da così tanto tempo, ma non sembra poterne (e forse volerne) uscire.
A distanza di un anno da quando la mia ex (storia di più di otto anni) mi ha mollato, iniziando una nuova storia dopo pochissime settimane, io non riesco a non pensare ancora a lei. Nel delirio dei mesi successivi alla separazione anche io ho intrapreso una relazione, con una ragazza simpatica e molto carina, accorgendomi però a posteriori che si trattava di una classica “relazione di passaggio”. Purtroppo l’ho capito troppo tardi, e quando l’ho lasciata lei è stata parecchio male. Ora invece ho questa strana frequentazione con la mia amica. Lei mi dà tantissimo: affetto, attenzioni, sesso. I suoi amici sono diventati anche i miei amici, e insieme ci divertiamo molto, ma sento chiaramente che non saremo mai una “coppia”. Diciamo che a me va bene così, perché se c’è qualcosa che voglio evitare come la peste, è l’idea di stare con qualcuno per paura di stare solo. In qualche modo sento che mi fa bene non legarmi a nessuno in modo esclusivo, non fare investimenti sulle persone che non siano nel presente e basta. Ho bisogno di capire cosa voglio dalla vita, e so che devo farlo da solo. Allo stesso tempo però, dal momento che lei ha delle cose da darmi, io me le prendo tutte. Adoro sentirmi oggetto delle sue attenzioni, sentirmi desiderato. Soddisfo i miei bisogni primari di affetto e di calore umano, ma sono infelice, e non so come uscirne.
Non riesco a pensare alla possibilità di impegnarmi seriamente in una relazione, né con la mia amica, né con nessun altra. Continuo anche a pensare moltissimo alla mia ex, che da qualche mese ho iniziato a rifrequentare. In sostanza io non voglio relazioni “ufficiali”, perché la mia storia di otto anni pesa ancora, e molto. Non stare ufficialmente con nessuno tuttavia mi fa sentire in modo ancora più forte la mancanza della mia ex, sebbene la mia vita quotidiana sia popolata di situazioni molto piacevoli con la mia amica, situazioni “di coppia”, come cucinare insieme, uscire, viaggiare, farsi regali, flirtare via sms. In sostanza sto facendo una vita in cui ci sono tutti gli elementi di una bella relazione di coppia, compreso il romanticismo, senza però stare in una coppia. C’è sicuramente qualcosa di nichilista in questo, una sfiducia-incapacità nei confronti dello stare insieme a qualcuno facendo progetti insieme. Eppure penso che se non avessi questa relazione starei peggio. Cosa mi manca allora? Mi manca davvero la mia ex?
Non riesco a rispondere a questa domanda. Penso che il senso di quello che sto facendo sia legato alla necessità di distinguere tra la mancanza che sento della mia ex come persona, e la mancanza della mia vita con lei, degli elementi concreti dello stare insieme. Spesso mi trovo a pensare che la mia vita attuale sia più ricca di occasioni per stare bene, mentre quando stavo con la mia ex mi sentivo spesso insoddisfatto della vita che facevamo. Eppure non riesco a non sentire la sua mancanza e a non desiderare la sua compagnia. Ho voluto fare piazza pulita delle mie insicurezze personali, cercando di soddisfare i miei desideri e bisogni, per capire quanto del mio sentimento nei confronti della mia ex fosse legato alle mia paura di stare solo. Questo mi ha aiutato a capire che io forse questa ragazza la amo davvero: prima che mi lasciasse non riuscivo a capirlo, perché per troppi anni non ho potuto misurarmi con i miei bisogni. Ora lo so, ne sono quasi certo, anche se un dubbio mi rimane sempre. So che questa persona, nonostante il male che mi ha fatto, fa parte della mia vita in modo troppo profondo per cancellarla. Mi sa che starò male ancora per un bel po’. Spero tra 15 anni di non stare come la mia amica.
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Un contenitore vuoto che aspetta di riempirsi di cose inutuli.