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Lettera pubblicata il 27 Ottobre 2019. L'autore, enoyl, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Guarda Claudia, io non voglio insegnare proprio niente, da dove lo avresti dedotto?
Io sono una di quelle che invece di togliere “i filtri” continua a sostituirli o ad aggiungerli, pur sapendo benissimo che la qualita’ finale della bevanda non cambia e che questo non plachera’ certo la mia “sete”e la mia “scorrevolezza”. Questo spazio e’ una sorta di “bacheca” dove chi lo desidera cerca di “carpire” da quello che scrivono gli altri qualche spunto di riflessione e di confronto e di “mettersi in discussione”, chi invece vuole solo sfogarsi o leggere in modo “asettico” e “ridimensionato” e’ comunque libero di farlo.
L’ascolto e’ un altra cosa e presuppone un dialogo reale tra le persone.
Beh ma chi non riesce ad innamorarsi è il più sano e onesto di tutti , rallegratevi
Esile? Rarissimamente? Cero, ma per chi si è fermato alle sensazioni delle illusioni dell’innamoramento ormonale come valore assoluto di un rapporto. Una repazione può, anzi dovrebbe, prendere sfumature diverse in ragione della maturazione della coppia, e innamorarsi “ripetutatamente” ma più profindamente, di quello che si scopre dopo il fuoco fatuo della passione alimentato dall’istinto. Se non succede è proprio perchè quella passione iniziale è quasi sempre illusoria e i protagonisti non sono maturati NELLA coppia. Un innamoramento che avviene lentamente e in una situazione di “stabilità” emotiva è infinitamente più ricco del fuoco di paglia “ormonale” o da onirismo romantico. Chi li ha conosciuti entrambi lo sa.
A 40 anni non è tardi , eneppure a 60
anzi ormai con la fine della famiglia si fa sempre in tempo, per quei ciucci che lo desiderano , di trovare un nuovo compagno / a
Ho fior fiore Di amici che continuano a vivere di relazione in relazione nonostante abbiano superato i 50 da un pezzo…e con donne di tutte le età
Non so in che paese sperduto d Italia viviate voi ma dove sto io non è mai tardi . Anzi L esatto contrario , aumentano le occasioni
Mi spiace yog ma devo assolutamente contraddire questa tua incomprensibile “certezza” , almeno per quanto riguarda la realtà che osservo io nel posto in cui vivo non è per niente come dici te
E si capisce ..ormai son tutti separati o divorziati o comunque sempre cornuti (ma proprio tutti, incredibile) quindi è normale vi siano molte occasioni per nuove conoscenze a tutte le età
L’innamoramento, inteso come attrazione, e’ un fenomeno fisiologico spontaneo del tutto naturale che puo’ accadere a qualsiasi eta’ e in qualunque contesto, in quanto piu’ di una persona puo’ destare il nostro interesse (essendoci infinite combinazioni genetiche).
La decisione di intraprendere una relazione stabile e duratura con un’unica persona e’ invece un “progetto di vita” e dipende, oltre che da una motivazione individuale , dalla volonta’ condivisa e consensuale della coppia, di impegnarsi a lungo termine (nella buona e cattiva sorte). E’ una “dichiarazione di intenti” il cui risultato non e’ mai scontato: quello a cui si assiste oggi, infatti, visto il fallimento di molte unioni, e’ una diminuzione drastica della sottoscrizione di “contratti” , proprio perche’ le coppie (maschi e femmine) hanno di fatto paura di impegnarsi e preferisono sentirsi libere e non prendersi le responsabilita’di fare scelte rischiose e impegnative.
Ma attenzione, quel “contratti” suona un po’ “burocratico”, quasi come se per il post innamoramento si dovessere ricorrere alla sola fredda lucidità speculativa di “organizzazione” della vita. In realtà quel contratto è una sceltà che nasce da una fusione tra la nostra sensibilità “immediata” della parte inconscia con quello che è l’obiettivo finale della sensibilità conscia, e che cioè quell’innamoramento diventi amore. Perchè è chiaro che si deve avere la consapevolezza che quelle “emozioni di pancia” non potranno essere eterne. Se ci si illude che è al mantenimento di quelle che punta “il per sempre”, si è già fallito prima di cominciare. È giusto invece dire che è una dichiarazione d’intenti che accomuna due sensibilità simili che “vogliono” (voce del verbo volere) diventare una sola. (Ammazza aoh, che poeta)
Insomma, l’innamoramento non è amore, tutt’al più è una promessa d’amore, da mantenere però se lo si vuol dire di averlo conosciuto. Sennò ciccia: ti sei illusa/e/i/o/u.
Golem, ho usato volutamente il termine “contratti” perche’ la gente a giorno d’oggi usa la scusa della “freddezza” della brocrazia per non impegnarsi in relazioni stabili, promesse matrimoniali o altri tipi di vincoli, sostenendo che non non sono dimostrazioni di “un intento” di amore , ma solo pratiche burocratiche e che l’amore e’ un sentimento spontaneo che non si puo’incasellare. In realta’ sottoscrivere un impegno puo’ aiutare in futuro a ricordare le motivazioni inziali della scelta che, appunto, non avrebbe dovuto basarsi su delle “emozioni di pancia”, destinate inesorabilmente a modificarsi nel tempo, ma sulla reciproca volonta’ di farsi una promessa che si desidera mantenere nel tempo. Se poi i fattori esterni o semplicemente la crescita personale provocano cambiamenti interiori tali da indurre entrambi o uno dei due a “violare il patto” , su questo ci si puo’ fare poco: anche l’intuito inziale e le e piu’ nobili e sincere intenzioni della scelta possono condurre su strade diverse, in determinate situazioni.
La dichiarazione d’intenti dev’essere sentita e rinnovata ogni giorno dentro di sé e non tanto perché si è preso un impegno formale ed ufficiale da portare avanti come un fardello.
Comunque, la lettera credo fosse focalizzata sul “pre”: senza innamoramento non ci sarà nessuna spinta verso intenti, progetti, condivisioni. Insomma, senza scintilla niente fuoco.
Certo, è ovvio che la “cultura” del momento agisce direttamente sul senso di quei termini, dove il “destino” dei due protagonisti era segnato implicitamente nei “contratti” di un secolo fa. Oggi solo in alcuni ambiti sociali “periferici” -e spesso neppure più in questi- quel destino ha più senso. La odierna cultura mondana ha spostato le aspettative su obiettivi a breve scadenza anche in ambito sentimentale, sulla falsariga consumista che è tipica dei nostri giorni. La ricerca di un intesa di coppia che perduri, che si rinnovi quotidianamente insieme al tacito progetto di un obbiettivo comune che sottintende la maturazione di quell’amore che travalica la semplice attrazione, è “disturbata” dalle tante sollecitazioni che provengono dall’esterno offrendo facili ma effimere soddisfazioni che tuttavia proprio perchè di breve durata verranno cercate più o meno frequentemente. Quanto inutilmente, perchè se a un certo punto non si è ancora sentita la differenza tra quello che sembra ammore e quello che invece è amore- e la si sente, perchè è “diversa” dalle altre. Non ho esempi da fare se non paragonandola vagamente a certe “chiamate” per vocazioni mistiche- è inutile parlarne, e dovrei fare il solito esempio del cieco e dei colori. Ma poi qualcuno sbuffa.
Suzanne,
ottima la sintesi: “senza scintilla, niente fuoco”.
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Acqua,
“La decisione di intraprendere una relazione stabile e duratura con un’unica persona e’ invece un “progetto di vita” e dipende, oltre che da una motivazione individuale , dalla volonta’ condivisa e consensuale della coppia, di impegnarsi a lungo termine.” – per me, questa scelta, se ponderata e consapevole (cosa sempre più rara), sostituisce l’atavica vita di gruppo nel contesto di un clan, a seguito dell’acquisizione da parte del sesso maschile di diritti di proprietà, da godere, tramandare ed estendere sulle femmine, come ancora accade in molte culture.
“E’ una “dichiarazione di intenti” il cui risultato non e’ mai scontato.” – per Fromm (anni ’60) sia il rapporto passionale che l’affetto amoroso costruito giorno per giorno non danno alcuna garanzia di durata. meno che meno ora che siamo quasi tutti indipendenti, difesi da leggi, non più sottoposti a ferree regole morali ma del tutto liberi di autogestire noi stessi e le nostre esistenze come meglio possiamo e desideriamo.
il bisogno di sconfiggere il timore della solitudine spinge all’unione, che si mantiene finché i benefici che ne derivano superano i sacrifici richiesti.