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Non riesco a legare né a suscitare alcun interesse nel prossimo

di Smartarse
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 7 Marzo 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 20 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    Smartarse -

    @ Rossana — L’ho sempre pensata così anche io, nel senso che ho sempre ricercato e dato più importanza ad una relazione romantica anziché di amicizia (il problema nasce nel momento in cui non ho nemmeno quella, ma questo è un altro discorso); non mi son mai sforzata di mantenere contatti con vecchi compagni, tranne quelli con cui ho (o ho avuto in passato) una certa confidenza.
    Come dicevo nel commento soprastante, le mie amicizie si contano facilmente, e dal quel punto di vista sto bene così. Difatti cerco più un “compagno di merende” che non un amico: qualcuno con cui condividere, oltre lo studio, la visione di un film, i pasti, magari delle passeggiate, cose così… Parlando del più e del meno, di filosofia o scienza, senza necessariamente entrare in confidenza e raccontare la mia vita privata, senza pretendere consigli o suggerimenti sulle mie situazioni, senza la pretesa mi dia conforto quando una giornata va storta o mi sento triste.
    Conoscendo gente, comunque, potrei anche trovare il tipo di rapporto che dici tu e che io stessa vorrei più di ogni altro tipo di rapporto.
    @ Tim — Devo contraddirti: il senso di solitudine lo sento ovunque, anche a casa dove ci sono la mia famiglia e i miei amici, perché deriva dal mio non avere una relazione romantica (vedi risposta su), dal mio non avere nessuno a cui dare tutta me stessa.
    Per quanto riguarda invece quello che intendevo con la lettera, al momento, mi sento di dire che SONO sola: sola in una città nuova, dove non conosco nessuno, sola con me stessa.
    @ Gaudente — L’essere brutti non dovrebbe entrarci nulla con l’interagire con le altre persone, tuttavia potresti aver ragione: seppur su una base non sessuale, potrebbe essere un deterrente anche per far suscitare gli altri l’interesse di conoscermi.
    @ Almost-Imperfect — Non so se posso pubblicare il link, non vorrei essere già bannata ahaha! Se sei interessata, te lo mando in privato!

  2. 12
    Paolo Muccio -

    La solitudine alle volte (se non tutte) deriva da un forte senso di inadeguatezza
    interiore più che verso le altre persone. Il non apprezzarsi spesso si riflette all’esterno (siamo il nostro specchio e la nostra immagine). Il risultato porta te involontariamente a creare uno scudo che gli altri in qualche modo avvertono (ne so qualcosina) e questo non aiuta il tuo benestare con te stessa e con gli altri. Questo ti scurisce il volto ed il volto che non sorride è facile preda dell’isolamento. Cerca di sorridere un po’ di più anche se a te pare impossibile e continua a coltivare e va seguire i tuoi impegni 🙂

  3. 13
    rossana -

    Smartarse,
    preciso che non sono facile alle “relazioni romantiche”, anzi, ho trascorso forse più tempo da sola che in coppia. per me, meglio sola che male accompagnata e meglio qualcosa di raro ma di intenso di qualsiasi altro tipo di rapporto con l’altro sesso che possa capitare a tiro.

    forse non ho avuto amicizie perché tendo a non apporre facilmente questa etichetta su persone con cui, come te, scambio unicamente rapporti superficiali. i veri amici sono forse rari almeno quanto i veri amori. l’unica amica che ricordo ha cessato di vivere a 18 anni, ed era stata una compagna di banco della tarda adolescenza, quando ancora non si sceglie per interessi vari ma per affinità istintive… in seguito, non è che non abbia provato a imbastire rapporti amichevoli o non abbia creduto in qualcuno in particolare, sempre, però, senza pari riscontri.

    anche in questo contesto, molto dipende dal temperamento, dal modo in cui si è cresciuti, dal tipo di ambienti collettivi che è possibile frequentare e anche, non ultimo, dal tempo a disposizione, perché ogni seria relazione “fortunata” necessita poi di essere assiduamente coltivata da entrambe le parti.

  4. 14
    Almost-Imperfect -

    Si si volentieri
    martek72@live.com
    Banneranno me???

  5. 15
    Tim -

    Smartarse,
    Anche a me pesa il fatto di essere single da diverso tempo. Alla fine gli essere umani non sono fatti per stare soli. In quale regione vivi?

  6. 16
    Andrea_The_Original -

    “È difficile per me, una ragazza non troppo attraente”
    Penso che questa frase sia abbastanza importante in tutto il discorso. Fai un mix tra rapporti di amicizia e rapporti d’amore, ma sono due cose distinte. Generalmente funziona così: se una ragazza è attraente, sarà circondata da molti ragazzi, alcuni finiranno nel gruppo “amici” non per volontà loro, altri riusciranno a colpirla per i più svariati motivi. Avrà quindi molti amici maschi e qualche amica, che per natura, legherà con lei in modo meno onesto e profondo rispetto all’amicizia che lega gli uomini.
    Quindi quella attraente si ritrova con tanti finti amici e poche amiche.
    Le ragazze non attraenti hanno ovviamente vita più dura dal punto di vista del successo con l’altro sesso, ma possono creare gli stessi legami di amicizia di quelle attraenti, anzi, anche più numerosi e sinceri.
    Tu unisci l’aspetto non attraente alla timidezza ed è un binomio, come sai, che non genera successo di massa.
    Le donne hanno un vantaggio: dal carino in su possono accedere abbastanza agevolmente a frequentazioni e amicizie, per gli uomini non vale la stessa regola, non basta essere “carini”, dobbiamo avere sempre qualcosa in più.
    L’uomo però, per lo stesso motivo, se ha uno status elevato o qualche peculiarità (ad esempio è un artista), a parità di avvenenza fisica, può risultare molto più affascinante di una donna.
    Per cui si può dire che uomini e donne hanno potenzialità e vantaggi diversi, anche se i vantaggi per le “carine” sono notevolmente aumentati dal post femminismo.
    C’è un altro fattore ancora, che qualità non corrisponde quasi mai a quantità. Per cui il successo di massa, è appunto di massa e per ottenerlo devi incarnare stereotipi che gli uomini o le donne vogliono vedere. Spesso il sotteso è più importante di ciò che si è o che viene espresso.

  7. 17
    Andrea_The_Original -

    Per cui ad esempio, ci sono uomini che hanno successo, esclusivamente sulla base di uno status sociale e di ciò che lasciano intendere. In tal senso ho visto partire ovazioni femminili, anche nel virtuale, degne di giovani adolescenti alle prese con una rockstar. Atteggiamenti che per gli uomini denotano stupidità ma che tra le donne sono abbastanza comuni.
    Per le donne è lo stesso, con criteri diversi, a parità di discorsi, una bella avrà una considerazione molto maggiori di una brutta. E’ la legge della giungla. Poi ovvio che uomini e donne, possono incontrare sul loro cammino altrettanti uomini e donne che non si omologano, più profonde, che hanno la capacità e la volontà di vedere oltre, di capire cosa c’è sia dietro.
    Se sei una ragazza come mi pare di capire, poco superficiale, per forza di cose avrai maggiori difficoltà.
    Si dice “beata ignoranza” mica per niente …

  8. 18
    Smartarse -

    Dopo secoli, riappaio e finalmente vi rispondo 🙂
    @ Paolo — Fidati, lo faccio.
    Per fare un esempio stupido, mi è capitato molte volte, in particolare a mensa (dato che è praticamente l’unico luogo universitario che frequento con assiduità, oltre all’aula studio e la biblioteca, dove comunque non si può parlare, n.d.r.), di chiedere se il posto fosse libero e se potevo occuparlo, sempre in modo gentile e sorridente — perché anche se sono una cinica brontolona, non faccio trasparire il mio oblio interiore (non subito per lo meno), e la maggior parte delle volte, ho ricevuto una risposta, seppur affermativa, scocciata.
    A parti invertite, è la stessa cosa, io rispondo con “Sì, certo!” e un sorriso e l’altro, SE ringrazia, lo fa spesso e volentieri in modo immancabilmente scocciato.
    È vero che se sto sola al tavolo, forse da fuori risulto un po’ ottenebrata… ma chi non lo risulterebbe?
    P.S.: magari non è vero che son scocciati, è sempre una questione di prospettive, ma è quello che mi trasmettono.
    @ Rossana — Anche io ho vissuto molto più tempo da sola che in coppia — nell’arco dei miei 25 anni, la somma del tempo di tutte le mie storie è di 14 mesi circa! Ed anche io ho sempre puntato ad un rapporto degno di tale nome. Sono esigente, e forse non ne ho il diritto, ma mi va bene così. Cerco la mia controparte perfetta e non voglio una relazione così tanto per, che comunque non colmerebbe il vuoto. E quello che mi pesa è proprio questo: non riuscire a trovarla. O, peggio, quello che mi è sempre successo, trovarla e non essere ricambiata. Ma questa è davvero un’altra storia.
    Per quanto riguarda le amicizie, invece, ripeto, al momento non mi interessa davvero un rapporto vero, mi interessa una conoscenza superficiale, qualcuno con cui trascorrere il tempo, e se poi c’è interesse da parte di entrambi di approfondire lo accolgo con piacere, ma non è il mio obiettivo per ora.
    @ Tim — Sono marchigiana, ma frequento l’università in Toscana.

  9. 19
    Smartarse -

    @ Andrea: Sono d’accordo su quello che affermi, ma penso ti sbagli quando dici che faccio un mix tra rapporti di amicizia e di amore.
    Sono convinta che una persona debba risultare interessante agli occhi degli altri per attrarre, sia in un senso sia nell’altro, ma a questo punto sorge spontanea una domanda: come fa ad essere interessante tale persona, se l’unica cosa che vedono gli altri è solo l’involucro esterno? Dal momento che non si possono leggere le menti altrui, e quindi non si può risultare interessanti per i propri pensieri o per il proprio carattere, la risposta è per me ovvia.
    Tralasciando conoscenze nate da amici comuni o la conoscenza “forzata” dei coinquilini (che non è quello di cui parlo nella lettera — che, poi, anche qui, “fortuna” ha voluto che mi ritrovassi a vivere con dei simil-misantropi come me ahaha), le amicizie che nascono dal nulla generalmente (e sottolineo generalmente) sono proprio la conseguenza del ragazzo rifiutato, avvicinatosi per un secondo fine.
    Non si è più alle scuole dell’obbligo dove, bene o male, un minimo di legame coi compagni esiste per una serie di motivi che non sto ad elencare.
    Sono arrivata a metà anno accademico, il momento in cui la gente cercava di fare conoscenza è passato: ormai, chi ha più interesse ad avvicinarsi ad una sconosciuta per farsi una chiacchierata a caso, se non qualcuno che potrebbe avere interesse nell’altro senso? Ed ecco perché ritengo il mio aspetto sia un ostacolo ANCHE per l’amicizia.
    Tra l’altro, non sono proprio interessata al “successo di massa”, anzi… Sempre stata per il “poca brigata, vita beata” e ritengo l’avere fiumi di conoscenze un “tutto e niente”, di cui non ho assolutamente bisogno.

  10. 20
    marinella -

    Ciao..ti scrivo ancora alla luce dei nuovi commenti.. Magari sei convinta di essere cosi come sei, ma il realtà il tuo sé piu autentico é nascosto… Probabilmente negli anni ti sei costruita questo ego bello corazzato… E ora lí sotto si nasconde la tua anima che sta soffocando dietro tutte queste etichette. Non so se il mio sia un consiglio (scrivo sempre in base alle sensazioni e lasciandomene trasportare) ma sento di scriverti questo: Vivi oltre questa maschera. Se é necessario recita ad essere un’altra te, il tuo opposto anche! Puoi farlo anche solo per dieci minuti, come dice quel libro… Fai qualcosa che non avresti mai pensato di fare, che non é da te fare! Ragazza, divertiti! Scopri i lati di te oltre tutto ciò che credi di essere… Lasciati prendere dalla gioia e dalla vivacitá.. Credi che non ti appartengano, ma la vita cosi non ha sapore di nulla…. Buon viaggio verso la scoperta di nuovi modi di vederti 😉

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