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Sin da bambina non riesco a controllare la rabbia

di mamo

Amo il mio compagno e lui ama me. Lavoro. Non devo preoccuparmi di nulla, non mi manca niente. Ma ho paura di me stessa. Se scrivo qui adesso è per un parere esterno, sono sicura che qualcuno si riconoscerà in quello che vivo. Sin da bambina non riesco a controllare la rabbia. Negli ultimi tempi, però, la follia cieca che mi prende degenera e mi porta prima ad alzare le mani con il mio compagno, poi a ferirmi, poi a tentare il peggio. Al lavoro stamattina si sono accorti dei miei tagli e dei miei lividi. E, ovviamente, han pensato che qualcuno mi avesse picchiata. La bestia sono io, e mi fa impazzire che a qualcuno salti solo in mente che possa essere stato lui. Non so cosa mi prende, perdo il senno. Non ci vedo più e voglio solo far esplodere il mondo. Bruciare tutto. Spaccare quello che abbiamo costruito con tanti sacrifici. Tagliarmi i capelli, strappare i vestiti. Gridare, far sentire a tutto il mondo che soffro. Il peggio è che SO che fa schifo quello che faccio, ma me ne rendo conto solo dopo ed è troppo tardi perché chi ti ama anche a un certo punto può non capirci più nulla. Un momento sono felice, seriamente mi esplode il cuore dalla gioia. Un attimo dopo, anche la minima parola che non mi garba (ma a chi? a me o all’altra me?) mi fa risvegliare sudata e piena di medicine dopo ore, tra lacrime e sgomento. Come posso essere stata io? Come posso accarezzare e ferire con le stesse mani? Sto pensando di lasciare il lavoro, l’umiliazione è troppo grande. Odio essere così patetica. Odio rischiare di dover perdere tutto. E odio scrivere mentre sono così lucida, pensando che magari quest’amarezza si condenserà pronta ad esplodere la prossima volta che non mi controllo più. E chi lo sa se la prossima volta non sarò davvero da sola.

Lettera pubblicata il 9 Agosto 2013. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    Dan -

    Ricorda, è la rabbia, che ci fa trasformare in super saiyan…

  2. 2
    Andrea -

    Ma una terapia l’hai già seguita? Penso che solo un percorso con uno psichiatra potrebbe aiutarti.
    Capisco il tuo disagio sul posto di lavoro. Ho una collega ad esempio, che talvolta è serena, altre ti risponde malamente e con una rabbia ingiustificata che se potesse ti darebbe una coltellata.
    Ovviamente questa ragazza ora è abbastanza emarginata e penso che per lei sia una sofferenza. Prima di arrivare a quel punto davvero ti converrebbe cercare di capire le cause e trovare una soluzione a questo malessere.

  3. 3
    Francesca -

    Quanto ti capisco.. Quanti anni hai? Perché io ne ho sedici, e mi sembra che il mio futuro sarà proprio come il tuo. Sto con un ragazzo dolcissimo da sette mesi, lui mi ama da morire e io amo lui. Magari può sembrare di no ma è così, perché per lui che è a posto con se stesso è facile fare grandi dimostrazioni di amore, ma per me è una lotta anche solo dirgli che lo amo. Il problema è che stare con lui ha risvegliato non solo la parte migliore di me, ma anche la peggiore. Proprio come succede a te, anche a me capita talvolta dal nulla, talvolta per futili motivi di sentire un’enorme rabbia dentro di me, ingestibile, e sono costretta a sfogarmi su chi ho vicino, ovvero su di lui. Poi così come è arrivato se ne va, senza lasciare traccia, e ritorno io, mortificata per quello che ho fatto. Di solito sono insulti o sottili modi per ferirlo e farlo andare via, ma l’ultima volta (stavamo passando un meraviglioso pomeriggio ai giardini stesi sull’erba) sono arrivata a calci e pugni: ferisco lui per ferire me. Poi, appena lo costringo ad andarsene, ritorno me stessa. Il problema è che lui mi ama talmente che non riesce quasi mai ad andarsene, a lasciarmi in quello stato, e quindi resta a subire la mia follia. Io penso che si tratti di bipolarismo e penso anche che sia ereditario, perché anche mia mamma e mia nonna hanno questi sbalzi d’umore, ma non come me, in me si sono manifestati terribilmente presto e con una tale ferocia.. Almeno io mi sono resa conto di questo, a differenza di mia madre che pensa di essere nel giusto anche dopo un episodio, e sto, anzi stiamo, io e il mio ragazzo, cercando di aiutarmi, ma finora è stato tutto inutile, perché io continuo ad odiare me stessa, il mio corpo.. Finora non mi sono mai fatta del male fisicamente, ma ad esempio sta sera ho detto al mio ragazzo (che è a Ibiza dalla famigli di un suo amico) di andare in discoteca e di divertirsi perché tanto anche io esco con dei miei amici mentre invece sono qui nella mia stanza, da sola, a deprimermi come al solito, solo per farmi del male.. Ultimamente poi mi sono appassionata moltissimo ai romanzi della Woolf, ho letto tutto di lei, compresi i diari, e mi sento incredibilmente simile a lei (anche lei era bipolare), dato che da sempre sono portata e amo la scrittura, la poesia, il disegno.. Anche il fatto che il marito l’abbia sempre sostenuta mi commuove. Con questo ti saluto, avevo bisogno di sfogarmi e visito abitualmente questo sito quando mi sento sola, grazie a chiunque sia arrivato fino in fondo a questo papiro e buonanotte.

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