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Non riesco ad emergere

di Federicaottaviano

Partiamo dal pressupoosto che non credo molto in me stessa.

Sono una ragazza di 18anni, sin da piccola sono stata sempre molto insicura per il fatto di non credere in me, molto pessimista direi anche se poi dimostro come dicono gli altri grandi capacità (che non ritengo di avere)

Sono molto sensibile, empatica, puntigliosa e tengo molto alla scuola, luogo nel quale a causa delle ingiustizie mi faccio il sangue amaro

Sono sempre stata costante nello studio, una delle più brave in classe (ma non lo credo fino in fondo).. quest’anno sono al 5 superiore e sento di non riuscire più ad emergere ad avere le stesse performance nelle interrogazioni , ultimamente soprattutto e anche se i voti che prendo non sono negativi non sono quelli di sempre, non rispecchiano lo studio che faccio a casa , sento di essere sottovalutata rispetto ad altre persone che a mio parere non meritano così tanto..

Purtroppo per mio carattere quando vengo delusa non reagisco in positivo, anzi si ottiene l’effetto contrario, mi demoralizzo ancor più se non credo in me già alla base..

Il mio problema principale e lo so è il non riuscire a essere indifferente, a non farmi scivolare le cose di dosso per quanto mi sforzi

Sento di fare, strafare ma non ad avere un risoltato che sia proporzionale al mio sforzo!

Sono al 5 superiore e quest’anno avrò la maturità, sono straconvinta che all’asame, tipico, ci sarà l’ennesima ingiustizia, quella che completa il tutto a fine dei 5 anni

Tutto questo mi porta molte volte a star male quando invece dovrei solo pensare a godermi la vita perché questi anni non tornano più ma non riesco, non sono indifferente

Tutti mi dicono che un giorno mi rifarò, mi prenderò le mie rivincite ma so bene (perché oltre ad essere negativa sono pure realista) che il mondo là fuori è ancora peggio e che devo pensare solo ad uscire dalla scuola

Sono davvero stanca e delusa

Non riesco a trovare un modo per reagire a questo sistema che momentaneamente è solo circoscritto all’ambito scolastico, per non prendermela per ogni cosa e fregarmene di tutto questo

Forse dovró studiare di meno? Dovrò studiare diversamente? Non so qual è il problema di fondo e da dove partire per cambiare e ribaltare tutto

Lettera pubblicata il 6 Aprile 2018. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    lilly -

    Scusa, ma quali sono queste ingiustizie che subisci? Non lo dici. Forse il tuo problema e’ che vedi ingiustizie anche dove non ci sono.

  2. 2
    Rossella -

    Emergere non è impossibile. Lo è stato per me e ti dico anche perché. Certo. Per vivere in maniera integrale certe caratteristiche della vita rinascimentale dovrei innamorami di una donna perché sono ancora vergine e perché ho vissuto una vita di per se abbastanza apparta, anche se esposta, che non mi fa vivere la casa al mare, o la convivenza, come una sorta di paradiso terrestre. Anzi, la partecipazione alla vita della famiglia mi porta a vivere ogni sistemazione provvisoria come lo specchio di una vita mediocre e tediosa. Non riuscirei a vivere la virtù nel senso machiavelliano del termine e la vita in senso estetico. Il culto della passione intensa, l’individualismo e lo scontro tra aspirazioni e realtà costruiscono un mondo in cui mi sento persa. La vita che si è andata delineando intorno a me mi appare come una manna dal cielo. Non potrei desiderare una vita migliore in cui lo spirito analitico e l’ironia mi consentono di essere veramente signora nel senso pieno della parola: pronta a reagire, senza soccombere, alle tentazioni della sensibilità con l’ironia (adducendo a motivazione tesi che non appartengono solo ame, ma a ogni donna che ha la mia sensibilità)

  3. 3
    Rossella -

    … e a vivere la parte umana secondo il modello stilistico del Codice civile. Anche la mia migliore amica ha sviluppato questa tendenza a essere oggettiva, secca e diretta come Stendhal. Non dobbiamo vivere come sepolcri imbiancati. Per emergere basta essere nesti almeno con se stessi. Non è richiesta la santità. Io ad esempio non riuscirei ad innamorarmi di una donna, ma non ci trovo niente di male. Il lirismo sentimentale da me viene interpretato come un modo per essere accettati in società e ormai lo applico solo in situazioni semi-formali o formali, sempre nella consapevolezza che ci sono persone che non apprezzano questo linguaggio commerciale. Si tratta di un’abitudine che fatico a lasciare. Fa parte di me e in un certo mondo viene apprezzata perché la interpretano come una forma di riverenza.

  4. 4
    Suzanne -

    Pensa che io per cinque anni di superiori invece sono stata sopravvalutata. Non studiavo nulla eppure avevo sempre voti alti, I miei temi non venivano nemmeno letti ( una volta nel mezzo ci introdussi la lista della spesa) ma votazione : 9. In realtà mi sembrava tutto una buffonata; arrivata all’università ho dovuto mettermi in gioco sul serio, prima a fatica, poi con reali soddisfazioni.
    Quindi, fregatene, I voti tra qualche mese te li sarai completamente dimenticata; volgi lo sguardo al futuro!

  5. 5
    Gabriele -

    Io alle Superiori sono stato benissimo, anche Perchè facevo teatro e facevo la parodia dei professori, e dei compagni di classe. Alcuni di loro li conosco ancora adesso, e siamo amici da una vita. Io credo che dannarsi per la scuola, come per il lavoro non abbia senso. Goditi questo periodo, specialmente Perchè è arrivata la primavera, e allo studio, dovresti preferire “andare a Ginestre” come si dice dalle mie parti. La maturità, finisce esattamente con la media che a scuola hai sempre avuto: io ho sempre avuto la media del sette, e qualcosa di più, alla maturità ho preso 72. Quindi sta serena, sarà esattamente la media dell’ultimo anno di superiori.

  6. 6
    Prometeo -

    Ciao Federica! Io sono un ragazzo di 18 anni esattamente come te ! Ho letto il testo che hai scritto. Mi ha colpito molto… davvero , alla fine ti poni delle domande , ma sinceramente , te lo dico quasi come se fossi una mia amica da anni , dovresti concentrarti su te stessa. SOLO TU HAI LE RISPOSTE per la tua condizione.
    I voti non sono tutto , la scuola non è tutto e perche ‘ no.. La cultura non è tutto ! Devi essere meno severa con te stessa, apprezzare sempre quello che fai e dare il massimo… mio padre mi dice sempre : i risultati si vedono alla fine ! Niente di piu vero, credimi.

    Un bacio , tuo amico ,

    Prometeo

  7. 7
    Yog -

    In effetti io in quinta andavo proprio a ginestre, anche se ad onor del vero di ginestre dalle parti mie non ce ne possono essere. Erano conifere, ma non sono un botanico.
    E alla maturità ho preso un voto altissimo, mica son Professore per niente. Altro che 72.
    Studia il giusto e va a ginestre, o a finestre. Anche a minestre, va bene uguale.
    Fidati.

  8. 8
    Kintsugi -

    Ah che bello il periodo della maturità,fra uscite motturne per fare graffiti sui treni con la crew e giornate con con la mia ex storica, ho fatto i salti mortali per prendere un 70 al esame, sai mi sembra di conoscerti, mmmm fammi pensare sei la solita ragazza con quelle due amiche fissata con lo studio, quella “perfettina” che ha sempre ha avuto i voti alti e quando persone come me prendevano un otto si indignavano perche secondo lei non ero degno di un voto cosi, amica mia ti dico un segreto il voto della maturità non serve a nulla quelle “ingiustizie” quali tu definisci che ti fanno il sangue amaro poco importano, vivi e lascia vivere, goditi questi anni, anni che non torneranno mai piu!

    Studia il giusto, e prova ad uscire un po di piu amplia i tuoi orizonti spero il meglio per te un abbraccio!

  9. 9
    Yog -

    E comunque un voto alto alla maturità non conta niente per entrare a medicina-odontoiatria. Che se uno non entra là, meglio che vada direttamente in fabbrica perchè prende di più e forse trova lavoro stabile. Meglio un miserabile voto tra 70 e 80 che rinunciare ad andare a ginestre (o abeti, pini marittimi,…).

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