Buonasera,
Non ho mai scritto nulla, in nessun forum ma in questo periodo di isolamento ho proprio bisogno di confronto/ conforto.
Ho 42 anni e solo all’apparenza una famiglia e una vita perfetta, sono sposata da 14 insieme da 21, tre bambini fantastici, un’ottima laurea, un lavoro gratificante, interessi, viaggi, una bella casa, una mamma che mi adora e una vita sociale piena. Sono fortunata non mi manca nulla.
5 mesi fa ho scoperto che mio marito aveva una relazione che, tra prendi e molla, proseguiva da un anno e mezzo, ha implorato di essere perdonato, sostenendo che mi ama e che non vuole perdere la sua famiglia, mi ha raccontato di aver “solo” cercato una fuga dal mio carattere forte e intransigente, da grosse grane lavorative, dal lutto, sua madre è mancata dopo una lunga e dolorosa malattia..
Ho ammesso le mie mancanze, la distanza emotiva e intima che un po’ i figli, un po’ il lavoro e la quotidianità hanno eroso negli ultimi anni ( dal lunedì al mercoledì per lavoro viviamo in 2 città diverse). Lei, di cui comunque inizialmente dice di essersi innamorato, è mia coetanea, la descrive come una persona gentile ed empatica, single, nessuna relazione importante alle spalle, senza figli, lavora a casa ed è completamente disponibile quelle 4/6 sere al mese ad ascoltarlo, confortarlo, accudirlo.
Abbiamo deciso di provare a ricostruire, da un paio di mesi terapia di coppia, parliamo e facciamo sesso come forse i primi anni o meglio, ma nella mia testa qualcosa non va, non riesco ad accettare questo ritorno alla quotidianità, il dolore è ancora troppo devastante, ossessivo, ci sono giorni in cui mi sale una rabbia animale e lo/mi devasto sia psicologicamente che fisicamente, non mi riconosco, i miei figli non mi riconoscono. Vorrei solo tornare ad avere un briciolo di serenità, di autostima, di fiducia, mi sembra tutto così finto il mio passato così come il mio futuro..Non riesco a concepire che l’uomo della mia vita, il padre dei miei figli, abbia potuto deliberatamente provocarmi/ci così tanto dolore, che mi abbia mentito per così tanto tempo, umiliato, che abbia goduto di un altro corpo… come può essere lo stesso uomo che giurava e giura di amarmi?
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Categorie: - Amore e relazioni - Famiglia - Me stesso
Vabbè, Alice, che noia però. L’unica riflessione seria, ormai trita, è che il maschio, a differenza della femmina, in fondo non tradisce affatto, il sesso per un maschio è come una passata veloce al ristorante, non c’è bisogno di sentimento, cambiare trattoria è necessario perché alla terza volta lo stesso piatto del giorno stufa.
L’unico motivo di lagnanza che puoi avere è di avere sposato uno che “non sa manco evitare di farsi beccare”.
Nella vulgata corrente ‘sto fenomeno è ascrivibile – mediamente- ad ingenuità, a voler essere benevoli, come quelli che si fanno beccare alle tre di notte di fronte al super e autodichiarano che stanno aspettando le 9 per fare la spesa.
Questo sì è grave, per il resto non buttate via baiocchi per terapie di coppia o altro, sennò oltre al danno c’è pure la beffa.
E restate a casa.
Vabbè il motto è rassegnarsi ad essere cornute…
Rassegnarsi è, di fondo, un’azione positiva. Non è richiesta.
L’importante è capire che le corna fatte da un maschio sono infinitamente più banali del pensiero che può ricamarci sopra una femmina.
Bevici sopra e rilassati, alla fine stai solo parlando di un’attività fisica interessante, relativamente poco costosa se prendi le protezioni al discount sempre che ne tolleri l’odore acre, benefica per i precordi e per le coronarie in genere, e ripetibile ad libitum.
Ciao Alice, questo tipo di dolore si elabora, ma richiede molto tempo e, soprattutto, lo sforzo di superare il bisogno di una spiegazione. Una spiegazione che, come dice Yog, magari, è del tutto banale e non implica l’esistenza di chissà quale motivazione più ricercata.
La parte più difficile non è l’atto del perdono che di per sé può essere accordato e perseguito razionalmente, ma l’accettazione emotiva interiore dell’accaduto e la riacquisuzione della fiducia. È normale che la rabbia e il risentimento prendano il sopravvento in alcuni momenti e che la tua autostima fatichi a risollevarsi. Non c’è nulla di cui stupirsi. Avendo dei figli dovresti cercare, tuttavia, di non manifestare questa rabbia e dolore davanti a loro. È diffile, ma necessario. Cerca di continuare a parlare con tuo marito, indipendentemente dal continuare o meno la terapia, e di esternare con lui quello che provi.
Paradossalmente, quell’episodio -che per quanto arduo per te va letto come consiglia il Professor Yog, e gestito come suggerisce la Dottoressa Acqua- può servirvi ad amarvi “meglio”, se non addirittura ad amarvi veramente. Non avete bisogno di un consulente della coppia, qui ne avreste di migliori e soprattutto gratis. Quello che VI è successo è talmente frequente che non è neppure il caso di sottolinearne le ragioni, per quanto sono note. Tu reagisci in maniera “naturale”, istintiva e nessuno potrebbe biasimarti, ma adesso devi a tua volta fare un esame oggettivo del tuo ruolo nell’ambito della coppia, e se ci dovessi ritrovare delle anche involontatarie “falle” devi immaginare che è da quelle che lentamente si allaga la barca con la quale navigate entrambi più i tre mozzi. Come ho spesso detto su questo forum, e per personale esperienza di crisi matrimoniale, l’amore si “fa” con la ragione e la volontà. L’istinto è utile SOLO per la riproduzione, la volontà di amare per l’Amore. Parlatevi.
Alice,
la ferita c’è stata, e non è di poco conto. una relazione di un anno e mezzo non ha molto a che fare con una “botta e via”. nemmeno quella (maschio e femmina sullo stesso livello di sensibilità e responsabilità) è poi sempre del tutto priva di altri coinvolgimenti.
dipenderà da te volere, e riuscire, a superarla, anche se resta scontato che niente sarà più come prima.
poiché nessun rapporto e nessun essere umano è perfetto, ed è vero che i torti vanno sempre condivisi, ti auguro di farcela a salvaguardare il rapporto, la tua serenità e quella dei vostri figli.
Giusto Alice, solo tu puoi sapere cosa sia meglio per te. Ci sono migliaia di studi sull’argomento che lo dimostrano.
Grazie a voi per il confronto, con alcuni pareri mi ci ritrovo con altri meno ma sono comunque utili.
Probabilmente la mia vita si regge su un’autostima molto molto bassa e sulla chiara mancanza di esperienze.
Mi impongo di essere tranquilla per i miei figli, anche se la prima a cui faccio violenza sono proprio io, ma è chiaro che sicuramente sono i primi a dover essere tutelati. Il mio desiderio è di ricostruire il mio matrimonio, perché amo mio marito e perché riconosco di aver fatto anch’io errori mostruosi negli ultimi anni, diversi dai sui, ma non comunque da meno. Mi chiedo solo se è fattibile, perché ho ancora paura, perché i dubbi sul fatto che lui possa non amarmi ed essersi solo rassegnato alla famiglia mi tormentano, anche se con fatti e parole mi dimostra il contrario, perché ho fatto la cazzata di cercare a suo tempo anche l’altra persona e l’ho compresa invece di odiarla..
Alice, noto però nei tuoi argomenti una inutile sofisticazione.
È chiaro che lui sia rassegnato, mi pare che ne abbia anche l’attitudine visto che nessun maschio che sia tale nelle sue funzioni si farebbe coinvolgere in una terapia di coppia (a pagamento poi è grottesco).
L’alternativa per lui sarebbe quella di essere condannato a versare alla “famiglia” ben più di mezzo stipendio, a vita.
Ti rendi conto che questa è una tragedia ben più lacerante che tollerare benevolmente il fatto che non siamo monogami naturali?
Adesso manco ti va bene che si rassegni, ma va…
OVVIO che è rassegnato, si è fatto beccare. Se la pula ti fotografa a 180 all’ora è difficile dire che il tachimetro era fatto in Cina e non andava… chini la testa e aspetti che passi la buriana.
Alice,
mi dispiace essere costretta anche in questo caso a ribadire il mio pensiero, che non sa e NON vuole sapere per decisioni che competono ad altri e per scelte che non possono che derivare da indoli sconosciute.
al di là di tutti gli studi di questo mondo, un tradimento o una crisi di coppia si possono non riuscire a superare, nonostante la miglior buona volontà, così come si possono superare con parecchi adeguamenti di vario genere, che restano comunque tali e soprattutto SOGGETTIVI, per lo più legati a interessi di famiglia o di benessere economico.
per me, la sola cosa certa è che il rapporto amoroso non potrà mai più essere come prima. l’incrinatura di un tradimento di solito lo cambia per sempre, nella mente e nel sentimento di chi lo subisce. il matrimonio e la vita di famiglia possono continuare, ma di certo con modalità e coivolgimenti affettivi mutati, come già lo sono stati in chi intrattiene una relazione parallela per più di un anno.