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Lettera pubblicata il 18 Giugno 2008. L'autore, user4931, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Un’ingenuità che ho commesso più volte e che mi ha portato ad essere certa del fatto che quando ti metti a nudo (e ti proponi nella tua semplicità) metti un peso sulla coscienza delle altre persone (di quelle persone… perché ho avuto anche esperienze positive) e le possibilità di entrare per davvero nel loro cuore sono pari a zero. Si crea disordine. Certamente, si crea disordine… anche se dall’esterno non si vede. Ti senti schiacciata dalla colpa. Per ovviare alla cosa si ricorre all’esclusione sociale. E questo è brutto… ma posso assicurare che non è un bel vivere passare la propria vita ad essere commiserati, giudicati, criticati perché magari la presenza evoca un dispiacere. Anche questo offro a Dio perché umanamente devo accettare umilmente quei soprusi che verranno svelati nel giorno del giudizio. Li accetto e ringrazio Dio per avermi dato la forza e la superbia che mi consentono di non vivere questa mia umiltà come una trappola mortale.
Anche il prete del mio paese a un certo punto non è più riuscito ad uscire dalla sua vecchia cotta. E te credo, son 138 Kg di stazza!