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Non riesco a guardare negli occhi nessuno

di Shaine
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 25 Giugno 2008. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 142 commenti

Pagine: 1 3 4 5 6 7 15

  1. 41
    anily -

    spero di essere stata abbastaza chiara.personalmente io sto cercando di dare una spiegazione razionale al perchè esterno questo disagio e mi sto sempre più convincendo che così come è insorto il problema possiamo fare di tutto per contrastarne gli effetti.ad es io mi dico :”ci sono stati eventi che ti hanno portato a credere che gli altri giudicano”e da questo cerco di darmi una spiegazione basandomi sulle emozioni che provo,e sul mio passato,poi mi dico:”gli altri non pensano al mio giudizio quando parlano con me”e cerco di fare come loro…ecc ecc…L’idea che gli altri non hanno questo problema per me è uno stimolo per superarlo e cerco di vedere tutto ciò come una sfida che mi autoimpongo e devo ammettere che sto anche migliorando.prima mi imbarazzava tutto,persino mangiare in pubblico,ora invece sostengo esami univeritari persino con presunzione quando il docente mi corregge un errore.non che io abbia superato del tutto il problema perchè ogni tanto questo emerge(soprattutto nel momento in cui ci penso).spero di esservi stata di aiuto.il mio consiglio è quello che il buon Freud diceva:”conosci te stesso”perchè un autoanalisi è il miglior rimedio a molti mali dell’uomo.baci

  2. 42
    giuseppe -

    Si Anily conoscere se stessi è sicuramente il modo per risolvere i problemi,
    purtroppo però la nostra mente è così complessa che con l’autoanalisi ci si perde in
    misteriosi labirinti, non tutti hanno la capacita di capire la natura di un problema
    specie se questo problema si è attivato nell’infanzia.
    Comunque le domande bisogna porsele, bisogna parlare con se stessi cercando di trovare il bug,
    ma sopratutto cercare di capirsi, ma se non ci si riesce allora io consiglio di affrontare la cosa facendo pratica,
    voglio dire se io non so portare la macchina dovro esercitarmi fin quando non riuscirò a guidare.
    In realtà una cosa di questo problema la conosciamo e cioè che fa parte della nostra emotività con la società,
    quindi per risolvere bisogna stare il più possibile a contatto con le persone, l’ideale è trovarsi un lavoro in cui
    si ha a che fare con il publico.

  3. 43
    anily -

    concordo con te,infatti davo per scontato questo concetto quando ho detto che adesso riesco a sostenere esami con presunzione perchè per essere presuntuosi bisogna avere anche la forza di guardare negli occhi…ma così come è per alcuni difficile fare autoanalisi,per altri può esserlo esporsi al publico…in realtà bisogna solo pensare che tutto ciò avviene solo perchè abbiamo mal elaborato le nostre emozioni in rapporto a qualcosa e ciò serve per sminuire il problema…naturalmente a questo pensiero(perchè ci vuole una vera ristrutturazione mentale) aggiungere lo sforzo di confrontarsi con gli altri per confermare a noi stessi che gli altri non ci mangiano.servono entrambe le cose a parer mio.spesso chi ha paura (c’è chi peggio soffre di fobia sociale) evita tutte quelle situazioni che portano ad un confronto(e questo perchè manca l’autoanalisi,che ci aiuta anche a sminuire il problema e a guardare con occhi più teneri noi stessi)chiudendosi nel proprio guscio.quindi si tratta di un vero e proprio addestramento alla vita sociale.io ci sto riuscendo!e sono anche ottimista!

  4. 44
    giuseppe -

    si infatti hai raggione, comunque io suggerisco di esercitarsi, come dicevo la vita sociale fa bene, trovarsi un lavoro in cui si è costretti in un certo senso ad rimanere in contatto con la gente è un ottimo metodo.
    Come dicevi tu esercitarsi anche con l’autoanalisi ma senza farsene un problema.
    Gli occhi sono lo specchio dell’anima, io credo che questa frase sia vera, ma solo per i più sensibili, c’é gente che guarda fisso negli occhi,forse perchè dall’altro lato vede solo un paio d’occhi,
    c’è gente invece che percepisce nello sguardo di una persona sentimenti anche profondi dai quali ci si vuole proteggere, io penso che si possa trattare di un eccesso di sensibilità che non è affatto un difetto, bisogna solamente imparare a gestirla.
    Io non sono mai riuscito a risolverlo del tutto, però ho notato che si attenua nel tempo e con la maturità sopratutto diminuisce quando non lo consideri più un problema, può essere anche accettato come una caratteristica della persona, che non deve essere perforza un male.
    Pensate ad Enzo Ferrari lui portava gli occhiali da sole non per bellezza ma perchè voleva proteggere il suo sguardo, si dice che era una persona riservata e di grande umanità ma nello stesso tempo di carattere forte, chi lo ha conosciuto bene ha notato in lui
    una solitudine un distacco dagli altri, Enzo Ferrari aveva un probelma molto simile a quello che stiamo discutendo qui, eppure era Enzo Ferrari.

  5. 45
    Alex -

    Ciao…guarda caso..acneh io ho questo problema…da piccolo non ci facevo neanche caso,ero felice giocavo con tutti,ero solare.Poi ho iniziato a soffrirci qualche anno fà 4 – 5 anni fà.Ora ho 20 anni quest’anno 21.Negli anni “tranquilli” prima dei 15 anni non guardavo mai negli occhi ma ero sicuro di me non mi fermava niente…ma ero molto molto presuntuoso,arrogante,ribelle,ero sempre in lotta con i miei(ho anche rischiato di esser mandato in casa famiglia).
    Poi,pensate,la mia prima ragazza che era bellissima e ingambissima ,forse troppo per me,durate un rapporto mi dice…perchè non mi guardi mai negli occhi??Vi giuro da quel giorno è cambiata la mia vita…bè nn vi stò a raccotare come mi sentivo ecc…bè posso dire che ho capito che non guardare negli occhi,non è solo questione di timidezza ma a volte di pigrizia…Perchè non è sempre facile guardare negli occhi…è vero molti come dei Fessi ti fissano(beati loro),ma altri,e mi ci metto anche io tra questi,vedono talemnte tante cose in un sguardo di una persona che trovano a volte difficile reggerlo…ci sono persone che hanno uno sguardo talmente carico di giudizio che è insopportabile..e altre invece hanno uno sguardo talemnte sensibile che ti senti che ti leggano dentro,ti spoglino,ti senti vulnerabile…è pazzesco cmq GUARDARE NEGLI OCCHI E’ SICURAMENTE IL MIGLIOR MODO PER VIVERE SERENI,perchè almeno capisci chi hai di fronte.

  6. 46
    Eugenio -

    Ciao, ho 17 anni e anch’io da circa 6 mesi ho questo problema. In me si manifesta come un problema fisico più che psicologico, anche se le radici sono evidentemente nella psiche, nel senso che io prima ero abituato a guardare negli occhi le persone forse addirittura più insistentemente del dovuto per la mia curiosità nel conoscere l’interlocutore, mentre adesso non riesco a non distogliere lo sguardo anche volendo. Ho letto molti commenti che sostenevano che la causa fosse la timidezza, ma personalmente, se da piccolo ero molto timido, con gli anni ero riuscito a imparare a relazionarmi con gli altri. Poi ho riniziato ad isolarmi credo soprattutto perchè mi annoiavo a fare discorsi banali ( purtroppo avevo solo 15 anni e non avevo ancora capito che, citando Leopardi, “nessun maggior segno d’essere poco filosofo e poco savio, che volere savia e filosofica tutta la vita”). Però anche se non uscivo quasi mai di casa, almeno riuscivo ancora a scherzare quasi tutto il tempo con i miei compagni in classe e con la famiglia a casa. Quindi credo semplicemente che arrivato ad un certo momento, il mio corpo non sia più riuscito più a “fingere” interesse ( uso il verbo fingere, anche se in realtà non ho praticamente mai sorriso falsamente e non avevo mai provato un disagio così forte prima di qualche mese fa ). Chiedo a voi conforto in questa ipotesi, secondo me plausibile. Volevo specificare che sono disinteressato di solito ai discorsi che fanno gli altri, non perchè abbia grande stima di me stesso, io sono tendenzialmente vicino a Epicuro come filosofo e tendo a relativizzare l’importanza delle cose, ma in ogni caso se chiunque, anche mio padre, con cui ho un bel rapporto, mi parla ad esempio di una partita di cricket, io non riesco a guardarlo negli occhi. Di solito quando invece partecipo ad un discorso che reputo più interessante o coinvolgente riesco a sostenere abbastanza a lungo uno sguardo, anche se dopo massimo 10 secondi inevitabilmente devo distoglierlo.
    personalmente non credo di avere questo problema per la paura del giudizio degli altri in quanto di solito, nonostante spesso mi considero una merda per svariati motivi, mi reputo superiore, spero di non sembrare troppo presuntuoso per questo, per capacità intellettive e per maturità alla maggior parte dei miei coetanei. Inoltre di solito non ho problemi ad andare in giro vestito male, ad esempio per un anno e mezzo circa ho portato delle scarpe con tre buchi di diametro 2 o 3 cm l’uno, quindi non do poi tanto importanza a cosa pensa di me la gente.
    per tutti coloro che hanno invece questo ulteriore disagio, aver paura di essere giudicati dagli altri, posso dare due consigli: il primo è di considerare che non è necessario avere tanti amici per essere felici, anzi io ritengo che sia meglio averne addirittura solo pochi, e che le amicizie vere, soprattutto se siete persone sensibili, nascono quasi naturalmente e credo sia quasi impossibile che una persona simile a te ti guidichi negativamente

  7. 47
    Eugenio -

    il secondo consiglio è di guardare le stelle e rendersi conto che la vita umana è così effimera, che non è poi così importante che qualcuno ti giudichi negativamente, soprattutto poi quando ci sono piaceri nella vita molto più godibili che un’amicizia basata sul nulla.
    mi scuso per la pergamena, sperando di essere stato un minimo utile più che altro con la mia sincerità ad altri. consiglio vivamente di parlare a qualcuno a voi caro di questo problema, se vi è veramente vicino vi capirà, posso confermarlo per esperienza personale.
    scusatemi anche se. come probabile, ho scritto in maniera contorta, ma sono di fretta e non ho molto tempo per rileggere

  8. 48
    giuseppe -

    si Eugenio dal mio punto di vista posso darti conforto sul fatto che questo problema è legato a un malessere interno.
    Gli occhi rappresentano il più importante mezzo di comunicazione con l’esterno, e quando in noi cìè qualcosa che non va oppure semplicemente non viviamo con serenità, anche gli occhi manifestano dei segnali.
    Le cause scatenanti sono tantissime e cambiano da soggetto a soggetto, si dice che ci sono più connessioni possibili nel cervello umano che stelle nell’universo, questo per far capire quanto grande e misteriosa sia la nostra mente.
    Voglio raccontarti una storiella: appena diplomato mi è capitato di passare un’estate in una casa alla quale vicino abitava un’anziano del posto, ogni tanto mi intratteneva a parlare, io lo consideravo noioso e ignorante parlava male l’italiano e in casa tra noi ridevamo di lui, faceva discorsi strani o perlomeno di persona troppo legata alle sua cultura ma tuttavia discorsi coinvolgenti tanto da ricordarmeli anche adesso.
    Sono passati molti anni da quell’estate io sono più maturo e ogni tanto nella vita mi capita di pensare a le parole di quel vecchio che incredibilmente non mi sembrano affatto strampallate ma concetti che attualmente sento di sostenere e che credo stiano alle basi della moralità de rispetto. Un vecchio lontano dalla mia cultura e dalla mia istruzione eppure è riuscito a insegnarmi qualcosa, con questo voglio dire che ognuno di noi anche la persona apparentemente più insignificante può darti qualcosa, quindi ti consiglio di non distaccarti dagli altri ma di avere una visione differente.

  9. 49
    Eugenio -

    grazie Giuseppe della risposta e del consiglio che reputo condivisibilissimo. Purtroppo però non sono convinto neanch’io che non possa ricevere nulla come esperienza personale dalla persona più inaspettata, a volte mi è capitato di apprendere molto da persone molto semplici, e altre volte capita di imparare molto anche ascoltando una posizione opposta alla tua, persino se presentata in modo stupido, come minimo ti chiarisce le idee. Probabilmente da quel che ho scritto do l’impressione di essere una persona arrogante e presuntuosa, e a volte ho paura davvero di esserlo, ma i discorsi a cui mi riferivo in realtà sono più ” ieri ho trovato una maglietta bellissima dal negozio tal dei tali… ieri alla discoteca mi sono fatto tre tipe, una era la ex ragazza di Tizio, l’altra di Sempronio…” e così via. Purtroppo la mia visione un po’ misantropica ( anche se tengo a sottilineare che per fortuna ci sono molte eccezzioni alla bassezza comune) deriva dalla mia esperienza personale- e tra l’altro in ogni caso vado al pni di uno dei migliori della città, quindi sono naturalmente portato a pensare che in generale la situazione non sia poi così rose e fiori. Però di mio cerco sempre di apprendere da chiunque, ma da molti miei coetani non posso imparare molto se non come funziona l’ipocrisia, la gelosia o la volontà di sembrare adulti ad esempio.
    Concludo che nella mia classe ci sono almeno tre ragazzi che reputo veramente persone di cuore e anche sensibili nonostante magari non siano brillanti, e io vorrei davvero essere un loro amico, e in parte lo sono, ma non potrò mai essere un loro amico intimo perchè non riesco ad interessarmi, e quindi a guardarli negli occchi. qualche anno fa almeno con le persone che amo riuscivo a parlare di qualsiasi cosa, mi bastava semplicemente stare con loro.
    scusate di nuovo per il brutto italiano

  10. 50
    giuseppe -

    caro Eugenio solo altre poche parole altrimenti rischiamo di rubare spazio agli altri andando fuori tema.
    Volevo dirti che non mi sembri una persona arrogante o presuntuosa, ma anzi un ragazzo più sensibile degli altri che riesce a vedere tutte le caratteristiche e le sfaccettature della vita, anche se in maniera confusa e disordinata vista la tua giovane età. La sensibilità e un dono, anche se poi da questa ne scaturisce una delusine negli altri o nella vita in generale, purtroppo la vità non è bella, è un sacrificio per tutti, ma diventa meno pesante nel momento in cui si impara a tollerarla, bisogna prenderla con ironia e imparare a sbeffeggiarla. Ti dico queste cose perchè sono passato dalla tua stessa condizione, sforzati di stringere amicizia con i ragazzi che ti sembrano più vicini a te, se non riesci a guardarli negli occhi poco importa, se loro sono sensibili capiranno e sapranno valutarti sotto altri aspetti, non preoccuparti che con il tempo le cose cambiano ma nel frattempo è necessario qualche sforzo da parte tua. “La vita non è come sopravvivere ad un temporale ma è come ballare sotto la pioggia”
    http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/spettacoliecultura/danza-fontana/reuters164129710808102217_big.jpg

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