Anche io sono ormai che penso quotidianamente al suicidio.
Ciò che mi ferma sono i miei bimbi che allo stesso tempo sono la ragione per cui vorrei farla finita e subito.
Il mio problema è esclusivamente economico… Non ho uno stipendio sufficiente per garantire una vita decente ai miei bimbi e a mia moglie… e non credo si meritino di vivere in questo modo.
Essendo però felice in famiglia (se non fosse per la questione soldi) non mi è facile spegnere l’interruttore completamente.
Ci ho provato un paio di volte ma alla fine ho desistito.
D’altro canto la paura è che l’attesa renda le cose sempre più difficili. Fin che i bimbi sono piccoli la mia speranza è che nel giro di relativamente poco tempo si scordino di me, e inoltre mia moglie è ancora abbastanza giovane per trovare qualcun altro che possa offrirle una vita migliore. Mano a mano che aspetto, i bimbi crescono per cui sarà più difficile per loro dimenticarmi e quindi li farei soffrire.
La mia speranza sarebbe quello di avere un incidente mortale. Ogni qualvolta che prendo l’aereo o il treno dentro di me prego per una collisione ma purtroppo le mie preghiere non sono state ancora realizzate.
Vorrei tanto avere la forza di farla finita per davvero… ma non è facile.
In casa e al lavoro cerco di essere sempre lo stesso e fare il simpatico così che nessuno sospetti nulla ma quando sono solo piango come un bimbo.
Non posso continuare così… devo farla finita
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Categorie: - Me stesso
Caro Pippo,
non posso fare a meno di pensare che il tuo comportamento è estremamente vigliacco.
Posso capire che quando non si vede nessuna soluzione all’orizzare decidere di farla finita possa sembrare la soluzione più appetibile,ma prova per un momento a pensare all’enorme dolore che procureresti a tua moglie e ai tuoi bambini.
Ciò che loro non si meritano è questo dolore,non la vita che fanno a causa del tuo stipendio.
Per favore,cerca di trovare la forza di parlare a tua moglie, e vedrai che insieme troverete la soluzione.
Rivolgetevi alla Caritas o alla Croce Rossa se la situazione è così disastrosa (in termini economici).
Ma non provare o cercare conforto nell’idea del suicidio,perchè si tratta solo della via più facile e più dolorosa per le persone che ti amano veramente.
Pensaci.
Cosa penserà tua moglie,una volta sola?
Come farà a mantenersi?Pensi che una volta morto lei starebbe meglio?E ai tuoi figli ci hai pensato?
Cosa penseranno,cosa gli rimarrà di te?
Tanto rancore e tanta tristezza.
Vuoi lasciare loro il ricordo di un uomo debole,che si è lasciato schiacciare dalla crisi economica?
Che ha pensato ase stesso invece che alla moglie e ai figli?
Puoi affrontare la situazione da uomo,da uomo forte.Pensaci per favore.
A tutto c’è rimedio.
Alla morte,no.
Gentile PIPPOITA, le scriverò solo una volta. La sua teoria di andarsene adesso perchè i suoi bimbi sono piccoli e la sua moglie giovane fa acqua da tutte le parti. Molto più saggiamente la invito a mettersi in discussione mediante una procedura semplice; vada dal suo medico di famiglia e parli di questo chiedendo di farsi consigliare uno psichiatra o uno psicoterapeuta. Per quanto mi riguarda io le auspico uno psicoterapeuta. Faccia una terapia, possibilmente di gruppo, e rimandi questo suo suicidio di un paio di anni. Molto probabilmente sarà meno grave di quanto sembra. In ultimo le racconto una storiella. Conosco una ragazza che all’età di 15 anni perse sua mamma per salute. Dieci giorni dopo suo padre si fece cadere dal sesto piano suicidandosi. Il suicidio fu dovuto alla non sopportazione della perdita della moglie. Questa ragazza oggi ha 45 anni e racconta sempre con tanta rabbia che il padre è stato uno stronzo. Motivo? Bhè, a smesso di prendersi cura della bambina nel momento del bisogno. Morale della favola, lei non deve suicidarsi. I bambini e sua moglie possono anche essere un valido motivo ma io credo anche una scusa. La vita lei la vuole togliere a se stesso e per dissuadersi chiama in causa dei perfetti estranei. Dovrebbe chiamare in causa se stesso ma invece non lo fa. Allora lei deve andare in terapia per riportarsi a se stesso. Fatto questo uscirà dal tunnel. Lei vuole punire se stesso attraverso gli altri. Si faccia aiutare, cominci e ci dia una bella notizia (che ha cominciato la terapia). Oggi stesso. Un bacio.
Il fatto che tu abbia scritto su questo sito è già un ottima cosa: vuol dire che cerchi aiuto, questo vuol dire che desideri essere aiutato, ed è per l’appunto un ottima cosa. Quando ci troviamo in situazioni più grandi di noi dobbiamo chiedere aiuto, anche urlando…ed è un po’ quello che stai facendo tu, quindi al limite…un primo consiglio che mi sento di darti: urla ancora di più!!!
fatti aiutare, cerca un aiuto concreto, non devi vergognarti di farlo, poi mi sembra di capire che tu e tua moglie abbiate un ottimo rapporto…allora bussate a diverse porte (forse lo state già facendo?) e chiedete aiuto, questo farà di voi delle persone forti…solo i deboli non chiedono aiuto…tu lo stai facendo qua, per cui vuol dire che debole non sei…bene, devi essere ancora più forte, alza la voce, pretendi quello che spetta a te e alla tua amata famiglia, cioè una vita dignitosa! forza sono con te!!!
Pippoita,
sull’onda del post di UomoSerio mi chiedo cosa sarebbe per me una vita dignitosa ma, non essendo io la parte in causa, giro la domanda a te, se ti va di rispondere…
Caro pippo, per prima cosa cancella dalla tua mente i commenti demenziali di valentina e kekkoufo, fai come se non li avessi mai letti, perché questa è gente senza cuore né anima. Io invece posso capire, sono nella tua stessa situazione, pur non avendo moglie né figli. Semplicemente ho 40 anni, ho perso il lavoro e non intravvedo nessun futuro. Ma lasciamo perdere. Anzitutto non ti dirò: datti da fare, trova qualcosa di meglio. Se non si hanno raccomandazioni o uno straordinario curriculum lo so che è difficilissimo, lo provo ogni giorno. Non ti dirò nemmeno fatti aiutare, vai a chiedere la carità al comune, ai preti, o col cappello in mano seduto su un marciapiede (è la stessa cosa). Per un uomo niente è più prezioso della dignità e del rispetto di se stessi. Un uomo che si umilia volontariamente per sopravvivere è peggio di un verme. No. Ti propongo un’idea diversa. Cambia completamente il tuo profilo professionale! Taglia col passato! Ricomincia da zero. Quanti anni hai? Cosa hai studiato? Hai la possibilità di sacrificare sei mesi o un anno del tuo tempo per frequentare un corso ad esempio di programmazione al computer? (ho detto a caso, non conosco i tuoi gusti e i tuoi talenti). Potresti, se proprio è necessario, chiedere un piccolo finanziamento per le necessità di questo periodo-ponte. Non so fino a che punto sia praticabile ma non vedo molte alternative. Quel che è certo è che se il suicidio potrebbe andare bene per me, che non mi lascio alle spalle nessuno, per te lo sconsiglierei… Potresti anche decidere che la tua vita è ormai conclusa, e gli estranei sarebbero tenuti a rispettare la tua decisione, ma la tua famiglia? I bambini soprattutto? Non si può sfuggire alle proprie responsabilità, nemmeno questo è degno di un vero uomo. Piuttosto, se al limite non hai alternative vai a rubare o a spacciare droga, ma ora che hai procreato dei figli, hai il dovere di combattere per assicurare loro un avvenire, e di farlo dando tutto quello che hai.
Però ho un sospetto, lascia che te lo dica.
Di tua moglie hai detto poco. E’ forse lei che ti fa pesare il fatto che non guadagni abbastanza? (non è necessario farlo con accuse aperte, ci sono modi molto più sottili e subdoli.) Forse è lei che ti ha messo in mente l’idea che se crepi potrebbe sposare un altro, con più soldi in tasca? Non trovo molto naturale che un uomo pensi da sè una cosa simile. Sono davvero perplesso. La faccenda mi puzza.
Se ho indovinato, allora sì che sono problemi. Ma spero di no…
Vergognati, datti una bella lavata ai pensieri.
I figli non si riprendono mai dal dolore della perdita di un genitore, ma sanno vivere nel sacrificio.
E che dire di tua moglie, ti sei chiesto come potrebbe, o se sente il desiderio di rifarsi una vita senza di te? L’uomo che ha scelto?
Vedo gli occhi di alcune famiglie che non possono pagare neanche le bollette, che chiedono aiuti per il cibo, i vestiti, i loro genitori fanno i lavori più duri…e gli occhi di questi bimbi sono vispi, non conoscono il dolore, noi trasmettiamo loro il dolore, è ciò che assorbono perchè sono spugne dell’infelicità dei genitori.
Non voglio sminuire le tue difficoltà, il tuo dramma, ma pensa bene a quel che dici e a quel che fai.
Conosci le case famiglia? Sono posti dove i bambini vengono affidati quando i genitori perdono la loro tutela per diverse ragioni.
Fatti una passeggiata lì dentro e guarda i loro occhi, quelli sono infelici, perchè un figlio allontanato da un genitore, anche dal più indegno e scellerato, soffre della sua perdita, soffre dell’abbandono.
Forza.
Pippoita,
scusa se per ora continuo a fare domande, per avere un quadro più completo della situazione in cui ti trovi…
tua moglie contribuisce economicamente al bilancio di famiglia?
Pippoita, non voglio nemmeno immaginare l’umiliazione che stai provando dentro di te,non devi vergognarti di niente i tuoi pensieri sono umani di un uomo a terra schiacciato dalla società avida ed egoista, in questo momento sei acciecato dal dolore, rivolgiti a dio l’unico che puo’ comprenderti e che puo’ darti la forza di guardare avanti.
Cerca di stare tranquillo anche disperandoti non risolveresti niente, vedrai che in qualche modo ce la farai.
Pippo, il probelma sai qual è? Che i troppi imbroglioni che pullulano per la rete penalizzano quei pochi davvero bisognosi! Quindi, anche se uno volesse in qualche modo dare un aiuto economico, ci penserebbe 10 volte prima di farlo perché, ovviamente, non si fiderebbe così facilmente di uno sconosciuto, soprattutto se ha già ricevuto delle fregature!
Spero solo che tu sia sincero.
@ Lorenzo
Caro Lorenzo,se c’è qualcuno senza cuore ne anima sei tu che suggerisci di andare a rubare o spacciare!
Bravo!!!
Il mio commento è senza dubbio più intelligente del tuo,e nasce dalla volontà di aiutare qualcuno in seria difficoltà.
Tappati la bocca che è meglio.
Grazie.