Ciao a tutti, sono qui a chiedervi se vi è mai capitato di frequentare una persona, ma pensare ad un’altra, anzi considerarla proprio un punto di riferimento, a volte anche più di quello che dovrebbe essere il proprio fidanzato. Io sono una ragazza, 25 anni, quasi un anno fa ho lasciato il mio ex, decisione dolorosa ma non andava più, avevamo entrambi dei problemi personali ed insieme non riuscivamo più a stare, siamo entrambi in cura da uno psicoterapeuta, piano piano stiamo risolvendo. Da circa 6 mesi frequento un altro uomo, ci sto bene, ma penso continuamente al mio ex, lo cerco, ho bisogno di chiamarlo, di sentire cosa fa e di sfogarmi con lui raccontandogli cosa mi passa per la testa, piangere anche se necessario, non voglio perderlo, io in un futuro lo vedo presente nella mia vita, anche se non so definire in quale forma. E’ una sensazione stranissima, è un bravo ragazzo, in gamba quello attuale, mi fa piacere averlo nella mia vita, ma io non lo definisco ufficialmente il mio fidanzato, se mi chiedono sei fidanzata? Rispondo di No, anche se in realtà di fatto, ci frequentiamo, passiamo del tempo insieme, mi apro con lui, ma nulla a che vedere con il rapporto che avevo con il mio ex, per il quale ho perso la testa nel momento stesso che ci siamo baciati per la prima volta, con il quale mi sono aperta come mai nella vita. Mi sono ritrovata un’ infinità di volte a chiedermi se avessi preso la decisione giusta, una volta siamo andati anche a letto insieme, tutta la notte ho dormito abbracciata a lui, mi sono sentita protetta, ma io non riesco a considerarlo tradimento. Nelle settimane successive mi ha anche chiesto di riprovarci, magari i percorsi terapeutici che stavamo portando avanti hanno con il tempo, hanno eliminato tante paure personali che hanno condizionato anche il nostro rapporto. Io però davanti al bivio concreto, non ho scelto di tornare con l’ex, ma ho scelto la strada più leggera, un rapporto che è onestamente meno impegnativo, nonostante ora sia piena di sensi di colpa, sono rimasta colpita in maniera positiva da come ha reagito il mio ex a tutte le difficoltà, alla sofferenze della nostra rottura, lo ha fatto da persona matura, ogni tanto ci capita di uscire e mi accorgo che non mi è indifferente, noto magari come sta bene con quella camicia o con quell’altro accessorio, come fisicamente ed esteticamente sia anche meglio di prima (quando si stava lasciando andare), forse esteticamente è anche più bello del mio attuale ragazzo, ma non è certo questo a fare la differenza in un rapporto, lui è a conoscenza del fatto che sono interessata ad un’altra persona. Ne ho parlato anche con la mia terapeuta, alla quale però non riesco a raccontare proprio tutto, ma nonostante ciò non sono convinta di percorrere la strada giusta. Mi serve un aiuto da persone estranee, un consiglio, grazie un abbraccio.
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Categorie: - Amore e relazioni
Mi saltano all’occhio tre punti :
1) Sembra che hai trovato questo ragazzo interessante, forse ti ha dato quelle attenzioni che il tuo ex non ti dava più, ti ci trovi bene, ma nulla più, non è scattato nulla, se dopo sei mesi di frequentazione ancora a lui non racconti tutto, al tuo ex si, dovresti farti due domande. Meglio rimanere sola piuttosto che far soffrire altre persone.
2) Passi la notte con il tuo ex, ti senti protetta tra le sue braccia, ti senti in colpa nei confronti dell’uomo che frequenti ma tutto sommato non lo consideri tradimento (cosa?),concedersi situazioni di intimità con altri significa tradimento, il resto sono chiacchiere.
3) Cosa più importante, dici che non riesci a raccontare tutto alla terapeuta, è come dire vado in moto non so neanche cosa siano le marce, raccontare tutto al terapista è requisito fondamentale per la buona riuscita del percorso, cambiala non sei a tuo agio con questa professionista.
Chi ama veramente, non ha confusione in testa, solo farfalle nello stomaco e bellissimi pensieri, se il tuo attuale uomo vedi che si sta innamorando o comunque ci tiene, tronca subito, non raccontare a te stessa che ci vuole tempo, lo farai star male, probabilmente non hai ancora elaborato la separazione dal tuo ex, non è quello attuale l’uomo che ti ha fatto perdere la testa, oggi o tra sei mesi, sarai sempre con il freno a mano tirato.
Ciao. Non saprei cosa dirti. Certo è che in una società plurale, anche a livello istituzionale, si fatica a razionalizzare l’immagine del principe consorte (e del consorte in generale) perché le persone sono più istruite, s’informano di più, e anche all’interno della famiglia c’è chi la pensa in un modo, chi la pensa in un altro e chi la pensa proprio a modo suo. Tutti vanno rispettati. Questo modello sociale, in cui non viene riconosciuta l’importanza delle radici cristiane, come donna mi porterebbe a fare un passo indietro a prescindere da tutto il resto. Per radici cristiane s’intende la civiltà cattolica, non la fede per sé stessa e quindi la fede che diventa un pericolo. Questo significa che concepisco il divorzio nel suo risvolto civile, continuo ad essere sposata davanti a Dio (senza sentimentalismi); la mia coscienza è tranquilla perché prego e faccio la penitenza senza per questo sentirmi un pregiudicato. Lo spirito è questo. Poi ci sono le diverse confessioni che rispetto anche perché tutti insieme riconosciamo il valore culturale del cattolicesimo. Quando s’incontrano due codici culturali differenti la tendenza è sempre quella di cercare la comprensione che manca. Ma questo si verifica anche per motivi legati alla genealogia. Forse la nostra generazione (che viene da un benessere diverso) non ha la tempra per sostenere questo confronto che resta sempre entro certi limiti e non porta a nessuna conclusione. La cosa ti potrebbe disorientare.
Ma le incomprensioni si manifestano anche quando i caratteri si assomigliano ed emerge una passionalità che ti fa capire sito quando hai a che fare con un santo e comunque ti porta sulla strada della santità, anche se magari non riesci a correggerti. Alla fine la coscienza ti salva. Accade un miracolo che cambia il mondo, anche se sono pochi quelli che riescono a guardare nel mistero della morte. Purtroppo la vita è fatta di giorni difficili. Non siamo soli. La libertà degli altri non dovrebbe farci paura perché ci dà la possibilità di scegliere tra Dio e le cose materiali. Conservare l’anima è la più grande felicità dell’uomo postmoderno. La causa della salvezza dell’anima è molto sentita in questo periodo storico perché nel momento dell’abbandono si riscopre il senso della vita. Ti accorgi che sotto sotto vivevi per accontentare gli altri… dove per accontentare gli altri non s’intende più stirare le camice, ma andare a cena fuori, fare viaggi e incontrare gente. Non vivi il senso d’isolamento. Sei felice di avere del tempo per stare a casa.
PS Non volevo dire che non c’è spazio per il principe consorte in senso fisico. L’immagine sembra troppo chiusa quando gli interessi convergono. Che paradossalmente è quello che continua a volere la gente. Infatti si tratta di un rebus abbastanza difficile da sciogliere. Il desiderio d’indipendenza vince su tutto… per questa ragione l’indipendenza andrebbe sostenuta da un progetto personale che racchiude in sé anche una passione. Altrimenti si vive nell’anarchia.
Cioe’ ti tieni l’uomo ruota di scorta sperando che l’ex torni. Non ne parli con la terapeuta perche’ ti vergogni, e a ragione. Non c’e’ nulla da capire penso. Mi dispiace per il tuo attuale ragazzo
“concedersi situazioni di intimità con altri significa tradimento, il resto sono chiacchiere.” : infatti!
Una frase su cui riflettere a lungo, per troncare ogni possibile eventuale familiarità, inopportuna ed inconciliabile con la totale dedizione all’Altro, insita nel matrimonio.
Escludere tutto ciò che possa sembrare “intimità”/ “tradimento” .
E’ vero, mi sto comportando malissimo, in realtà il mio ex, una sera mi ha anche chiesto di riprovarci, mi ha detto chiaramente che rispettava il mio nuovo rapporto e non mi avrebbe forzato in nessuna direzione, ma che a parer suo visto come ci stiamo comportando, considerati i messaggi, gli atteggiamenti quando usciamo e le chiamate che gli faccio, c’è qualcosa di più che amicizia e sarebbe il più bel regalo che potremmo farci, riprovarci a piccoli passi. In realtà credo anche io ci sia più che amicizia, ma non sono sicura sia amore, io ho paura, sono scappata di fronte alla proposta concreta, sono rimasta accanto all’attuale uomo, ma poi quando torno a casa, se il mio ex non lo sento, o non mi scrive, sto male, sono nervosa, guardo continuamente il telefono per controllare se mi ha cercato, sbircio le sue foto per vedere se si diverte, da quando non stiamo più insieme va a feste, è sempre fuori, fa una vita attiva, è tornato quello dei primi tempi, il ragazzo del quale mi ero innamorata e che nell’ultimo anno era sparito, apatico non mi sfiorava non voleva mai fare nulla, ora mi ha spiazzato, sono felice che stia bene, si diverta, ma sono frenata è una sensazione stranissima.
Ascolta luci, la paura è normale, hai timore che ciò che hai passato gli ultimi periodi con il tuo ex, possa ritornare, tu considera che hai ragione potrebbe comunque non essere amore questa strana sensazione che non sai definire, non è neppure amicizia però, questo è chiaro, ma non è amore neppure quello che provi con il tuo nuovo compagno e non lo sarà mai, perchè semplicemente non ti sei data tempo di archiviare veramente la storia con il tuo ex, potrai raccontare a te stessa che è solo il tempo, fidati arriverà il momento che sarai serena ti fermerai e ti domanderai ma che sto facendo con questo? Se stai bene con una persona, non torni a casa con stato d’ansia perchè non senti l’ex, il tempo forse eliminerà il controllare continuamente il cellulare, ma lo stare male con l’attuale uomo, si manifesterà sotto un’altra forma e così all’infinito, magari diventerai scontrosa a casa, o ti verranno dei tic, o non ti concentrerai a lavoro o sui libri. E’ difficile aiutarti, non hai ben definito cosa è successo con l’ex, come è stato il vostro rapporto, da quello che capisco è stato perfetto il primo anno, poi si è trasformato, non ti guardava, non ti sfiorava, era apatico e svogliato, la domanda è hai mai affrontato il discorso con lui sul perchè? Mi spiego, un conto sarebbe stato…
…la sua personalità è questa a me non sta bene, i primi tempi sarà perfetto ma poi ricadrà nella sua vera identità, altro conto è che come personalità invece è intraprendente, sicuro di se, prende iniziativa è solare, tu lo hai conosciuto, tu sai quale dei due non è il tuo ex. Così come lo hai raccontato, sembra che il secondo anno di storia è stato un caso, non la regola, l’ essere apatico è stato un momento, lungo ma pur sempre una parentesi che si è chiusa. Ha lavorato su se stesso, è tornato quello di un tempo, forse è pure migliorato chissà, sta a te scoprirlo, nonostante ciò ha rispettato la tua nuova relazione e non ti ha messo pressione sta provando ad andare avanti, a me da come hai raccontato sembra un grande uomo che vuole il tuo bene. Risponditi alla domanda se quell’anno è stato momentaneo, magari dovuto a stress a problematiche personali oppure psicologiche, a timori di diventare uomo è capitato a tutti, oppure è la regola, qualora la risposta fosse la prima, ma cosa stai aspettando? Corri da lui, un uomo che cade si rialza e ci sceglie un’ altra volta, non si trova tutti i giorni e tu se sei qui sopra a parlare di lui, non c’è bisogno che ti dica il perchè, prendilo da una parte, chiedigli che ha avuto, parlate parlate e parlate, il dialogo è tutto, e fidati di chi, nel rispetto dei tuoi spazi ti dice, sono ancora qui…per te.
Secondo me, invece, fai bene. Tieniti il nabbalotto come ruota di scorta e intanto cerca di recuperare con il tuo ex. Unico consiglio: intanto trovati un terzo, ma solo come trombamico, giusto per fare esercizio fisico. Non siamo mica nel Medioevo, neh! Lo schema della coppietta è roba vecchia, sa di stantio.