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Lettera pubblicata il 23 Luglio 2016. L'autore, Kikimore, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Grazie mille a tutti per le risposte.
Allora suppongo sia una lotta costante.
Sofia hai ragione per alcune cose, sopratutto l’abitudine..infatti ci si può abituare molto velocemente sia alle cose belle che quelle che pensi che non riuscirai a sopportare…Infatti la sensazione di non essere indipendente, nella quale mi sono messa perchè ho voluto continuare con il biennio, era una cosa che mi pesava molto..ma alla fine tra corsi ed esami e cose da fare, cerchi di non pensarci ..ma dopo un anno così ci si abitua anche a questo…alla fine senti un malessere dentro forte ma ti dimentichi che quello era un problema che volevi risolvere. Mi sento in colpa per non essere indipendente, per non essere ancora riuscita a sfondare nel campo che amo.. ho avuto riscontri molto positivi ma nulla che si concretizzi ancora. Nel frattempo questo aspettare mi logora. Il lavoro me lo devo inventare io,non c’è una strada predefinita, un mentore, no.. è molto complesso e io ho già più o meno un piano ed una idea forte. solo che ci vorrà tempo perchè si realizzi bene. Ma non posso passare altro tempo così. Parlavo delle famigliole perchè appunto..potrei non desiderare niente di strampalato dalla vita e pensare ai miei cari, al farmi una famiglia ecc.. Ma non ci riesco! non fa molto parte di me..non riesco a stare tranquilla e crearmi una esistenza felice se abbandonerò tutti i miei studi e progetti. Ma la gente che mi sta vicino si sta stancando di aspettare e sostenermi. Quindi questo mix di ansia e paura credo sia il normale motore che si accende apposta perchè tu ti dia una mossa e agisca.
Ho sempre pensato che avrei vissuto all’estero..ma era sicurissimo! CI ho provato diverse volte! Ma un incidente di ormai 10 anni fa mi ha un po’ bloccata.
Forse lì ho imparato ad abituarmi al dolore….nel senso che avevo dentro di me questo mix di ansia e furiosa voglia di agire..ma non potevo neanche alzarmi per andare in bagno, quindi ho dovuto reprimere e calmare questo istinto…
..quindi credo che anche questo sia stata una brutta reazione che ho imparato…quella di aspettare. Aspettare di guarire, di essere pronta, aspettare che sia più favorevole.
Insomma vedo che a sto punto sto girando in tondo tra le scuse, questo vuol dire che abbiamo centrato il punto della cosa. Voglio risolvere questa situazione adesso, mi sento miserabile così.. e sentendomi miserabile non posso fare le mosse giuste che mi aiuteranno a farcela nel campo lavorativo.
Xlevi, mi sono molto riconosciuta nel profilo INFJ anche se il test Dice che sono INFP, non credo cambi molto immagino. La descrizione mi ha comunque tranquillizzato..l’unico problema è appunto che ci metto tantissimo tempo a capire e interiorizzare…anni infatti.
Sono anche andata in psicoterapia ma probabilmente non era con la persona giusta, infatti era tutto veramente blando. Sono sicura che anche trovare lo psicologo/analista giusto ci voglia un po’ di fortuna e ovviamente dato che non sono indipendente non posso permettermi di continuare la ricerca.
per il volontariato sì…ha ragione anche xleby che chi non ha cosa può dare? ma si può sempre provare.. mi piacciono gli anziani tanto, più dei bambini.
Non ho assolutamente capito il commento di Yog, se me lo vuoi spiegare magari rido pure io.
Grazie e scusate per questo tono piangente e pieno di scuse… ho solo bisogno di sbloccarmi..
Lo psicologo/ psicoterapeuta (non credo che ti servono medicine! sei solo sconfortata)lo trovi gratuitamente nella asl più vicina, se ti può servire vai lì. La vita è un caos da ordinare a volte, (ognuno ha il suo…) ma se noi non abbiamo la forza, la voglia di ordinarlo è un problema per questo un punto di vista esterno ti potrebbe aiutare. La tua situazione poi non è così poco comune, basta vedere su sto sito, capita a tutti di poter perdere la bussola (non la testa) a volte…