Ciao a tutti, sono una ragazza di 25 anni e convivo da quasi un anno e mezzo con il mio ragazzo all’estero. Essendoci conosciuti fuori dall’Italia, il passo per la convivenza è stato davvero breve.
Sin dall’inizio ho visto che lui era particolarmente attaccato alla sua famiglia: hanno un gruppo su whatsapp dove si scrivono in continuazione dal buongiorno alla buonanotte. Quasi sempre, quando siamo insieme tira fuori un commento su suo fratello o sorella. Ogni volta che cucino qualcosa (mi piace cucinare) mi paragona a sua sorella.
Dopo quasi un anno, da quando ci siamo messi insieme, siamo tornati in Italia e io ho “dovuto” conoscere la sua famiglia: in realtà non volevo farlo ma ho pensato che, vivendo insieme in un altro paese, sarebbe stato rispettoso nei suoi confronti. Inoltre, è capitato che qualche sera andassi a dormire a casa sua quando uscivamo con i suoi amici. Dunque, ho dovuto passare alcuni giorni con la sua famiglia notando che non mi piacciono proprio. Il padre: non esiste. La mamma: casalinga disperata. I fratello: vive a roma e quando l’ho conosciuto era quasi sempre al telefono con sua sorella. La sorella: non ha fatto nulla fino a 27 anni quando si laureata. Ha un fidanzato ricco che vive a Milano e ora lei vive con lui mentre cerca lavoro e si vanta di essere a Milano. L’estate scorsa usciva sempre con noi perchè non ha neanche un gruppo di amici e questo mi metteva seriamente a disagio.
I motivi della mia repulsione vengono dal fatto che il mio ragazzo, a differenza loro, non è stato neanche mandato alle superiori ma lavora da quando ha 16 anni e gli è stata negata l’adolescenza e tutte le cose che chiunque si merita. Lui è una persona stupenda e quando mi ha detto di non avere il diploma sono rimasta scioccata. Avverto che la sua famiglia di lui non se ne importa nulla: non sono mai venuti a trovarlo, non gli hanno mai fatto un regalo, non lo hanno mai aiutato in nulla.
L’anno scorso lui ha comprato una televisione nuova ai suoi genitori e mi disse che voleva anche comprare delle scarpe nuove a sua sorella e sua mamma (lui, che all’estero vive davvero con molta parsimonia). Suo fratello si è permesso una nuova alfa romeo e una vacanza a Barcellona. Sua sorella va in giro a comprare scarpe e vestiti e a fare aperitivi in giro (in quel caso il ragazzo paga).
A me tutto questo non piace. Non lo sopporto. Non so come comportarmi con loro. Inoltre stiamo valutando di tornare a vivere in Italia e temo che questa repulsione che ho nei confronti della sua famiglia possa far male a me e lui. A volte penso che non possono piacermi tutte le persone che incontro ma non mi va di fingere. Suggerimenti? voi cosa fareste? Come evitereste di scoppiare e dire tutto quello che pensate su di loro mandando per aria anche la vostra relazione?
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Ti hanno messa nel gruppo whatsapp?
Nei tuoi confronti non hanno mai fatto nulla di male, niente di offensivo.
Ho letto e riletto la tua lettera ma non appare alcuna azione diretta alla tua persona.
Si possono non condividere le loro scelte o atteggiamenti questo lo capisco, ma fino a quando non toccano la tua pelle o fanno stare male il tuo ragazzo, non vedo perche’ crearsi delle antipatie.
Suggerimenti?
Cerca di fare buon viso a cattiva sorte, rispetta i convenevoli di routine, condividi lo stretto indispensbile, in questo modo limiterai i contatti, ma non provare a troncare i rapporti perche’ cio’ causerebbe delle tensioni e mi sembra assolutamente ingiustificato.
Ciao,
in fin dei conti non è tuo figlio. A quanto pare lui è molto legato alla sua famiglia, di conseguenza non ti trovi nella posizione di una donna che per amore del marito e della famiglia sceglie di appoggiarlo e sostenerlo nelle sue scelte. Magari dopo più di vent’anni potrebbe arrivare a viverlo come un suo problema, perché inevitabilmente quando l’unione si consolida, le persone che stanno intono si rivolgono indistintamente ad una sola persona. Ma devono passare tanti anni. Nel mentre saranno portate a sentire in maniera diretta il legamene con la discendenza, con tutto quello che la cosa comporta. Sfiderei qualunque figlio a presenziare ad una discussione in cui si parla del proprio padre come un oggetto. A quel punto dal mio punto di vista è normale avere una reazione di bambino, ma l’altra persona si potrebbe sentire legittimata a pensare che non sei educata, perché porta avanti le sue regole morali nel gruppo dei piccoli. Si tratta di una cosa difficile da spiegare che tuttavia non ha un riverbero sulla capacità di amare e di perdonare del figlio perché intuitivamente realizza che si trova all’interno di uno spazio metafisico. La moglie viene percepita come una figura mediatrice, una figura sulla quale non ricadono “condanne” permanenti. Una povera ragazza che ha avuto la sfortuna di conoscere la persona sbagliata. Ti parlo della mentalità. Invece poi negli anni la situazione si ribalta in maniera clamorosa e si chiudono completamente i canali di comunicazione con il mondo esterno perché si riconosce la scelta in quanto tale. Scelta della moglie che sta con il marito. Scelta dei figli che non si sottomettono ai parenti, ecc. Alla fine si vive bene anche così. Quando tenti di razionalizzarlo e di velocizzare il percorso che porta verso la soluzione del problema entri nel girone delle cause perse e ne esci mortificato, arrabbiato e amareggiato.
Ci vuole fede. Si tratta di situazioni molto rare, ma si possono portare avanti con fiducia. Rare, ma non a sé stanti. In tutti gli ambiti si sviluppano gli stessi argomenti in maniera più o meno lieve. Per questa ragione è importante seguire un certo protocollo. Nei primi anni di matrimonio, quando i rapporti familiari sono buoni, uno dei due coniugi poterebbe addirittura avere bisogno di tempo per riuscire a razionalizzare il vincolo. Stare un passo indietro non dovrebbe essere comunque un problema. Ogni persona razionalmente pensa di avere un’identità da difendere e potrebbe farlo attraverso strade poco ortodosse. Bisogna armarsi di tanta fiducia. Nella nostra epoca questa fiducia viene meno perché il pensiero dominante non favorisce la riconciliazione. L’umiltà, la pazienza e tante altre virtù che rendevano forti oggi sembrano una prerogativa degli ultimi. La fede si spegne e viene spontaneo avanzare delle pretese da tutte le parti.
L’unica cosa sensata da fare è quella di accettare le persone con i loro difetti, tanto non devi conviverci al massimo essere presente in determinate o particolari occasioni. Se il tuo ragazzo è attaccatto alla sua famiglia vuol dire che qualcosa di buono ce l’hanno, altrimenti lui per primo sarebbe molto più distaccato e condurrebbe una vita diversa. Io eviterei di giudicare il comportamento genitoriale come una maestrina che conosce il senso civico della vita, che ne sai dei problemi magari che hanno dovuto affrontare o del vissuto che li hanno portati a questa formazione caratteriale? Hai stilato una lista repulsiva nei confronti di tutti, superficialmente a mio avviso, sulla base di concetti che francamente a te come persona non dovrebbe tangere nulla ne tantomeno ti recano danni esistenziali. Sinceramente non capisco come questo modo di vivere possa influire negativamente con te, quando nella vostra coppia tutto sommato dici di essere contenta di lui. Chi sei tu, per poterti permettere di sentenziare la condotta altrui? Nessuno ti sta chiedendo di fingere, devi essere te stessa adottando i tuoi metri e le tue convinzioni nella TUA vita e non in quella degli altri e quando si tratterà di esprimere un tuo pensiero su cose che ti verranno chieste allora dirai semplicemente la tua. Io al posto tuo piuttosto che farmi viaggi mentali sulla psiche di persone che vivo in maniera sporadica cercherei invece di riflettere bene sull’eventualità di ritornare in Italia, lasciando posti sicuri per salti nel buio. Il nostro paese sulla base lavorativa non lascia ben sperare, quindi prima di fare passi avventati valuterei per bene i pro e i contro nella lungimiranza di un futuro in ogni suo aspetto, perchè qui la gente sopravvive soltanto e tra un pò gli si toglierà anche questo diritto.
Grazie, cerchero’ di seguire i vostri consigli.
Purtroppo la famiglia della persona con cui si sta insieme ha la sua importanza.
Guarda ragazza… È una situazione non tanto bella… La sua è la classica famiglia con genitori del … che hanno fatto favoritismi sui figli….fin da piccoli…ovvio che non li sopporti e ti capisco..
Ma se il tuo ragazzo non capisce questo e a lui sta bene farsi trattare da pezza da piedi..che ti frega a te??
Lascialo nel suo brodo e mondo di sogni dove non si accorge di un c....! E’ felice cosi e sta bene così! Bon.. Se ti metti di mezzo lui è il classico che non sceglierà mai te…e difenderà sempre la famiglia….e finirai per rovinare la storia per niente…attenta..
Purtroppo la rogna ce l’hai, e pure grossa. Alla lunga dei deviati del genere non li sopporterebbe neanche Sandr’Agnese di Valfrutta.
Janemimi,
prova a vedere la situazione dal punto di vista del tuo compagno, a cui devi rispetto.
di solito, peggio si è trattati in famiglia e più si ha bisogno di ottenerne il riconoscimento. è parte essenziale sia della maturazione emotiva che dell’affrancamento adulto, che creerebbe quasi certamente danni e sofferenza se fosse oscurata oppure spinta a un indesiderato e involontario allontanamento.
prendi atto che, sane o malate, quelle sono le sue radici. probabilmente uno spazio di aggregazione che i figli hanno costruito fra loro e che sarà loro sempre di sostegno, anche quando dovessero venir meno legami amorosi meno cementati dal sangue o dalla consuetudine.