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Lettera pubblicata il 29 Settembre 2008. L'autore, www.s, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao, ma come è andata a finire?
Vivo una situazione del tutto simile a quella che ha generato questo forum ed ho notato che i primi commenti sono del 2008: a distanza di tre anni come è andata a finire per il nostro povero amico? Fra tre anni quale potrebbe essere la mia situazione?
Lottare, umiliarsi, fare i duri o vendicarsi? Qual’è la cosa che fa meno male?
…il nostro amico, spero, che l’abbia superata; ma come potete aiutare me e tutti gli altri poveri illusi che si troveranno in questa situazione per la testa di -BIP- di queste -BIP.
Allora, come è andata?
Sto vivendo la stessa situazione e non so che fare.
Brancolo nel buio!
ho 35 anni e una bambina.convivevo da 11 anni,poi lei ha cominciato a tradirmi sempre con ragazzi piu’giovani,passava le notti a casa dei suoi amanti.ora e’andata via di casa con l’ultimo amante e non si e’piu’fatta vedere ne sentire.sono solo con nostra figlia,sto male,ma mi rifaro’una vita,tanto di puttane e’pieno il mondo.
Anche io sarei curioso di sapere come sia andata. Purtroppo queste cose capitano, a me non è capitato uguale perché non ci convivevo ma con altre criticità pesanti. Credo che sia l’egoismo in qualche modo il motivo che fa crollare questi rapporti. La maggior parte delle volte c’è sempre un altro/a. Anche chi ama da subito molto, infondo lo fa per soddisfare un fabbisogno del proprio ego e così alla fine non ci si può mai fidare di nessuno. In ogni storia nuova si ha la speranza che sia diverso e illuminante e questa speranza ogni volta viene poi smentita perché se la storia non crolla allora nella maggior parte dei casi il lui/lei si fa le sue relazioni occasionali senza dirlo all’altro/a. Direi che la capacità di razionalizzare e non cadere nel tranello che la sincerità premi fa sì che alcuni si facciano meglio i propri affari e soddisfino meglio le proprie esigenze…ma così facendo non si sa mai con chi si è.
Questo è il male dei tempi moderni…
E’ atroce. Il vuoto che ti lascia una donna a volte e quasi peggio della perdita di un caro estinto. La sto vivendo anch’io dopo 9 anni e mezzo di fidanzamento 2 e mezzo dei quali di convivenza. Era dapprima sfuggente, poi acida, spesso indifferente, ma sempre splendida, allegra e solare con il resto del mondo. Mi ha lasciato l’11 settembre 2012 dopo mesi di tentennamenti. Fece un viaggio in Egitto l’autunno scorso e cambiò di netto da lì. Scoprì probabilmente l’ebbrezza di una certa libertà e nuovi stimoli (corna non credo, è sempre stata sincera su tutto, non è da lei mentire a lungo su certe cose), poi un muro giorno dopo giorno. Un muro sempre più alto e insormontabile. Alla fine dice “E’ inutile che continuo a fingere di voler star con te, io non ti amo più, ti ho dato tutto e non riesco più a darti quello che ti davo prima.” Pago qualche carenza è vero, ma durante l’ultimo anno ho rischiato un esaurimento nervoso a causa di vicini maleducati e rumorosi e nel momento che ho ceduto io per la prima volta in 9 anni e mezzo, lei si è allontanata lentamente. Una prova di sostentamento davvero al TOP. Complimenti. Certe donne oggi non sanno prendersi più le loro responsabilità, al minimo problema durante una relazione smettono di amare ti lasciano e credono che la vita sia passare da un’emozione all’altra come nella fase dell’innamoramento i primi anni. E l’uomo innamorato e volenteroso di proseguire la storia ci rimette il più delle volte. Non si accontentano più di quello che hanno. Vogliono ancora di più, vogliono cambiarci a tutti i costi, perchè anche loro stanno cambiando, ma dobbiamo capirlo! Viviamo nell’epoca del più grande sviluppo delle comunicazioni e noi DOBBIAMO CAPIRLO! Donne incapaci di COMUNICARE di DIALOGARE, di COSTRUIRE e di RICOSTRUIRE! E passi mesi a lottare con il muro di gomma dei loro silenzi e delle loro incomprensioni. Vorrebbero sempre che ci si guardi negli occhi dicendosi “Ti amo” a ogni ora del giorno, mentre se ne fregano della concretezza di certi problemi reali, che è anche soddisfacente affrontare insieme, come una squadra affiatata. Mi ritengo fortunato di non aver figli, ma il dolore e comunque lancinante e ti scuote l’animo dal profondo. Tachicardia, notti insonni, lacrime a fiumi, voglia di nulla, inappetenza, perdita di peso. Sembra di vivere un incubo giorno dopo giorno mese dopo mese in attesa di un segnale, di un qualcosa che non arriva mai. Malati d’illusioni e di speranze ormai vane. Facciamoci coraggio e guardiamo avanti in qualche modo. Sono gran poche quelle che tornano indietro.