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Non dire niente, non serve

di torogemelli

Quanti anni hai? – 32
Ti senti solo? – Si, sempre. Da sprofondare.
Esci mai con qualcuno? – No, mai, sto sempre solo.
Vai mai a teatro, al cinema, ad un concerto? – No.
Vorresti essere amato? – Si. Ma da chi?
Ti piacerebbe avere degli amici? – Si.
Perché stai sempre solo? – Perché mi vedo diverso.
Diverso da chi? In base a cosa? – Non so, si vede lontano un miglio.
Cosa fai tutto il tempo? – Leggo. O scrivo. O mi annoio. Guardo gli altri.
E cosa vedi degli altri? – Vedo vite, incontri, uscite, bevute, risate, musi lunghi, abbracci, baci, carezze, litigate, incontri, scontri, discussioni, pianti, zuffe, baruffe, sguardi, occhiolini, mangiate, chitarre, spiagge, giochi, musica, salti, urla, confidenze, altalene, corse, fischi, battute, conforti, sconforti, gite, coccole, problemi, soluzioni, idee, entusiasmo, tristezza, unione, nottate, chiacchiere, speranza….speranza…

E in te? – ….. Nulla, il vuoto. Non ho niente. Di niente. Di niente.
Nulla di tutto ciò? – Nulla. Mai.
Cosa pensi di fare? – Vorrei addormentarmi e non svegliarmi mai più.

Che dire? 32 anni… – Non dire niente. Non serve.

Lettera pubblicata il 7 Giugno 2013. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 9 commenti

  1. 1
    Glittering Gal -

    Mi ricordi molto una persona che ho frequentato… piena di interessi, ma alla fine profondamente sola. Non ti conosco e non voglio nemmeno fare paragoni (cosa che detesto) ma penso di capire come ti senti. Sembra lo status vivendi di una persona che ha sofferto molto ed è “stanca” di desiderare senza ottenere mai ciò che cerca, colui che si sente spaesato in ogni contesto perchè sente di non avere nulla in comune col prossimo. E’ la mente che fa brutti scherzi e capire è difficilissimo se non impossibile se non si è vissuta la stessa esperienza.

  2. 2
    Sara -

    Non è vero.. Una parola è sempre di conforto.. Sono una ragazzina quindi se ritieni di non ascoltarmi, fai pure.. Oggi proprio ho avuto una discussione in classe, in una classe dove mi sono sempre sentita sola, perché sono diversa… (Ti posso assicurare che anche il più figo di questo mondo si sente diverso.. E lo è) e oggi per la prima volta mi sono sentita capita, amata..tra i discorsi è emerso che un nostro ex compagno di classe ha tentato il suicidio..perché anche lui si sente diverso e non è amato.. E allora ci siamo mi sono ripromessa, insieme ai miei compagni, di trattare tutti allo stesso modo, di voler bene a tutti, di provare perlomeno..e così sarà.. Perché non è giusto che una persona debba sentirsi diversa.. Per quale ragione? Alla fine mi sono sfogata anch’io.. E ricordati che se aprirai il tuo cuore, ti sarà aperto.. Ti auguro tanta fortuna 🙂

  3. 3
    Riccardo -

    Di dove sei? Vorrei vederti di persona sempre che tu voglia, la tua storia mi ha incuriosito e vorrei aiutarti. Ciao

  4. 4
    torogemelli -

    Ciao, grazie delle riposte, le prime due mi hanno fatto riflettere su me stesso, e Sara non ti considero affatto una ragazzina. Riccardo, io sono di Roma, ma non penso di essere capace di incontrarti, che ti dico? Ti annoieresti… Mi capita sempre così: se qualcuno prova a stare con me io mi sento a terribilmente a disagio perché penso che si sta annoiando. D’altronde anche io mi annoierei a morte se incontrassi uno come me.

  5. 5
    Pupa -

    Anche dalla disperazione più nera può uscire qualcosa di positivo, anzi, è il momento più buio che ci da la saggezza e consapevolezza di reagire, e di capire cosa fare.
    Anche io ero come te, vedevo gli altri, mi deprimevo, loro erano migliori, io no. Poi cavolo, ho capito che qualcosa avevo anche io, la sofferenza, mi aveva fatto imparare ad ascoltare gli altri, ad andare in quella profondità in cui pochi riescono ad arrivare.
    Ho cominciato ad aprirmi, a conoscere persone, così, da una piccola parola, una scusa, sapevo come fare, per attaccare bottone, per rendermi interessante.
    Era come se in me ci fosse un’altra persona che era nascosta dentro, o che è rinata dopo la lunga agonia.
    Vogliamo veramente metterci in testa che non dobbiamo sempre subire, va bene ci prenderemo qualche 2 di picche, a volte va bene, a volte male, ma meglio provarci piuttosto che tornare a casa con le pive nel sacco.
    Ricordo che la mia casa mi faceva sentire protetta, era un nido, una fortezza, che mi difendeva dagli altri. Ma anche dalle cose belle.
    Non mi importa più, io voglio vivere, voglio essere come gli altri e allora mi butto, nel mio piccolo la palestra, il supermercato, ogni posto può essere un punto di partenza, le persone non mi fanno più paura.
    Certo, non è tutto rose e fiori, le difficoltà ci sono, il mondo è sempre più crudele, ma io voglio poter usare tutte le armi che ho e poter dire di aver vissuto anche io, come gli altri, senza subire più una vita che non mi appaga. La speranza c’è finchè vive in noi.
    Un bacio.

  6. 6
    Sara -

    Sono contenta che tu mi abbia ascoltato… In ogni persona c’è del buono e tu non hai nessun diritto di privarti della tua felicità! Mi raccomando.. 🙂

  7. 7
    mela29 -

    Ciao Salvatore o meglio @torogemelli, ho letto tutte e tre le tue lettere e ti dico: vuoi uscire con me?
    Non mi prendere per matta, ma so benissimo come ti senti, io sto uguale, e no ho mai chiesto a nessuno di uscire, se leggerai le mie lettere te ne renderai conto.
    Rispetto a te forse non sono proprio la tipa carina, ma se ti va, io non ho niente da perdere, anzi per come ti descrivi, gli interessi, il tuo comportamento, ho tutto da guadagnare.
    Pensaci io sono qui.

  8. 8
    Pino -

    Mi è venuto un colpo a leggerti, la penso esattamente come te.

  9. 9
    Ric -

    Dai ascolto al post di “Pupa” è la soluzione per uscire da questi periodi in modo definitivo..io non sono di Roma quindi purtroppo non ci si può incontrare. Riccardo

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